Gdf, 19 milioni di euro di frodi all’Ue

19 milioni di euro di frodi a danno della Comunità europea e 64 milioni di finanziamenti sottratti allo Stato. Evasione fiscale, economia sommersa e abusivismo, corruzione nella Pubblica amministrazione, interessi economico – patrimoniali della criminalita’ organizzata, gioco illegale, contraffazione, traffici di droga, armi e valuta, danni all’ambiente e per finire contrabbando.

E’ un quadro a tinte fosche quello illustrato oggi nel corso di una conferenza
stampa dal Comandante provinciale delle Fiamme gialle, il generale Stefano
Screpanti, che ha presentato i dati sui principali fenomeni illeciti su cui si
e’ concentrata, nel 2012, l’azione di polizia economico-finanziaria del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Palermo.

Sul fronte dell’evasione e del sommerso, sono stati scoperti 395 milioni di euro di ricavi non dichiarati e costi non deducibili ai fini delle imposte sui redditi, Iva evasa per circa 59 milioni di euro, con applicazione di sanzioni per circa 35 milioni di euro (principalmente per omessa fatturazione). Nell’ambito di questi valori, sostanzialmente in linea con il 2011, va segnalato l’aumento di circa il 50% dei redditi non dichiarati (pari a 203 milioni di euro) da parte di 156 evasori totali scoperti nella provincia, vale a dire soggetti sconosciuti al fisco che, nonostante abbiano esercitato imprese e attivita’ di lavoro autonomo, non hanno presentato dichiarazioni per uno o piu’ anni.

“Un fenomeno su cui pesa non poco la crisi- ha spiegato Screpanti- che ha portato moltre imprese a chiudere ed a lavorare in nero. Tuttavia, su questo fronte abbiamo riscontrato grande collaborazione da parte delle associazioni di categoria, che si sono rese disponibili a denunciare coloro che fanno concorrenza sleale”. Di questi 18 sono ditte di costruzioni, 2 imprese del settore immobiliare, 58 esercenti di attivita’ commerciali, 2 imprese di servizi, 23 attivita’ manifatturiere, 7 artigiani, 14 professionisti, 14 fra agricoltori ed allevatori, 18 soggetti privati.

In aumento anche i reati tributari scoperti, che ammontano a 276 ( 43% sul 2011), mentre sono 227 (61%) le persone denunciate all’Autorita’ giudiziaria. Ma è soprattutto il valore dei patrimoni accumulati dai responsabili delle piu’ gravi frodi fiscali, ammontanti complessivamente a 30 milioni (il doppio del 2011) e sottoposti a sequestro in misura equivalente alle imposte evase. Questo ha consentito il concreto recupero dei tributi evasi. Ottimi risultati che il Comandante provinciale ha così commentato:
“Grazie all’affinamento delle tecniche di analisi del rischio, ad una maggiore
presenza dei nostri reparti sul territorio, gli elementi indicativi di evasione, lavoro nero, di illegalità economico-finanziaria acquisiti dai nostri reparti sono senz’altro aumentati. Fortunatamente è cresciuto il patrimonio
informativo a nostra disposizione, che è stato adeguatamente sviluppato ed ha portato a questi esiti, che segnano un complessivo aumento rispetto al 2011”.
Le indagini sulla Pubblica amministrazione fanno emergere uno spaccato piuttosto preoccupante, caratterizzato da una corruzione dilagante ed in continua crescita. “Si tratta di patologie che costituiscono reato- aggiunge Screpanti- sulle quali c’è la massima attenzione, prima ancora che da parte nostra, dell’autorità giudiziaria, con la quale collaboriamo attraverso molte risorse, costituite da un articolato gruppo denominato ‘Tutela spesa pubblica’. Più di 70 persone che si occupano solo di questo”.

Ma c’è anche un altro fenomeno che sta prendendo sempre più piede: quello degli ambulanti che affollano le nostre strade. Secondo i dati forniti dalle Fiamme gialle il 90% dei soggetti sanzionati non emetteva scontrino né possedeva un registratore di cassa. “Quotidianamente svolgiamo accertamenti sia sul rilascio degli scontrini da parte degli operatori dei servizi commerciali, sia nei confronti degli ambulanti che si piazzano nei marcati rionali. Notiamo che è difficile superare questa tendenza, continueremo con i controlli e con le verbalizzazioni a elevare sanzioni. Probabilmente il passaggio ulteriore da fare è una più ampia regolamentazione del settore a livello locale. Tema su cui c’è la più ampia collaborazione fra tutte le forze di polizia e le autorità locali”.

Marina Pupella

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