Galeotto fu il titolo…

Avevo sentito parlar bene di Maurizio Maggiani. Elogiato dalle critiche, a volte idolatrato. Ed ha anche vinto parecchi premi letterari. Eppure…
Eppure Il viaggiatore notturno non convince. O almeno non convince me.
Un irundologo (per i non iscritti alla LIPU, studioso delle rondini) attende il passaggio migratorio dei simpatici pennuti. Viaggia per l’Assekrem  e l’Hoggar, il centro dell’universo, o forse il buco del culo dell’universo, come dice lo stesso autore (userà questa definizione per stupire fin dalle prime righe? Chissà…), in compagnia del saggio Jibril, la sua guida, e del poeta dimah Tighrizt, che canta i suoi sogni ed il suo deserto.
Forse proprio il dimah (in lingua tagil significa signore e padre) è uno dei soggetti più interessanti del romanzo…Pochi i suoi spazi nella storia, ma questo suo essere atipico e paradossalmente caratteristico nel contesto, mette in ombra lo stesso protagonista; il racconto della vita personale del cantore attrae molto più di quella dell’irundologo, e a volte riesce persino a commuovere. Già lo immagino con la sua folta barba, le sue rughe, i suoi occhi da buon folle o solo da folle sognatore. Anche la guida sembra a tratti interessante:  Jibril è un buon “fratello maggiore”, e quando l’autore descrive come prepara il pane incanta e stupisce, sembra quasi di esser lì, ai primi bagliori del mattino e vedere le mani di quell’uomo, ma tolto questo, del personaggio affascina ben poco. Per non parlare dell’incontro d’amore mercenario con la berbera e “solitaria” Jasmina: deludente e senza spessore.
Il protagonista narra alla sua guida di orsi erranti, come Amapola, o di popoli semisconosciuti dispersi tra i Balcani ed  il Caucaso, e le loro storie intrigano ma non trasportano. Le descrizioni dei kubaci, il popolo disperso, accusato d’eresia e poi dimenticato, e della Perfetta in viaggio per gli ex possedimenti sovietici brillano nel buio, e non possono certo migliorare il romanzo. C’è troppa sproporzione. L’armeno Zingirian che fa da guida nel viaggio del protagonista in Bosnia, sembra un personaggio degno d’attenzione, ma i dialoghi sembrano tanto solenni quanto privi di verve, e dilungandosi, le conversazioni tra l’armeno e l’irundologo appesantiscono il racconto, già poco dinamico. Il protagonista continua a parlare del padre Dinetto in ogni capitolo, lo rammenta con qualsiasi pretesto, ed aggrava la situazione aggiungendo aneddoti della propria infanzia. Ai limiti del patetismo. Nonostante queste mie “rimostranze”, dovute, a mio avviso, ad una modesta evoluzione della storia, che non “graffia” né entusiasma, il romanzo è scritto bene, si legge senza difficoltà, l’autore non utilizza un linguaggio sibillino o al contrario troppo vicino alla lingua familiare. Inoltre il titolo è stato scelto con cura: attrae il futuro lettore, tira a sé l’attenzione del pubblico. Anch’io ne sono stata ingannata e sono caduta nel tranello tesomi. Mea culpa. Mai scegliere un libro dal titolo. Dal canto mio, me ne sto pentendo giorno dopo giorno! Credo che la lettura di questo libro sia appositamente indicata per condurre la mente di chi lo legge nel mondo di Morfeo, o per staccare la spina e non pensare. 
Infine, il tutto viene raccontato in uno scenario di guerra che non inorridisce: è raro che l’autore riesca a suscitare emozioni o che scuota gli animi.
La storia si trascina verso il finale a volte con lentezza e può provocare addirittura noia. In un romanzo la guerra non può annoiare! Può terrorizzare, spaventare, tormentare e provocare nausea, tanto da decidere di smettere di leggere (molte persone hanno preso questa decisione a metà lettura di Viaggio al termine della notte), ma non deve annoiare in nessuna occasione! Forse, da buona lettrice del sommo Cèline pretendo che ci sia del sano cinismo, e forse è pretendere troppo…


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]