Frode su Iva e accise carburanti, arresti e sequestro di beni in cinque province

Un sodalizio che commercializzava in vasta scala in Sicilia ingenti quantitativi di gasolio agevolato a uso agricolo evadendo Iva e accise è al centro di un’inchiesta della procura di Catania che ha portato all’esecuzione di misure cautelari personali e reali e al sequestro di beni nei confronti di 15 indagati. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione a delinquere, sottrazione fraudolenta all’accertamento e al pagamento delle accise su prodotti energetici, emissione di fatture per operazioni inesistenti, frode in commercio e autoriciclaggio.

A eseguire nelle province di Catania, Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Ragusa la misura cautelare emessa dal gip sono 45 militari del comando provinciale della guardia di finanza di Catania con la collaborazione di funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli del gruppo operativo regionale antifrode e dell’ufficio dell’Adm del capoluogo etneo. Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania, avrebbero evidenziato un collaudato sistema promosso e organizzato da un catanese di 41 anni. L’uomo avrebbe operato come amministratore di fatto di una società di Palermo e di una ditta individuale di Catania, legalmente rappresentate da complici, al fine di potere acquistare gasolio a uso agricolo per poi destinarlo ad usi soggetti a maggiore imposta (uso autotrazione), con sensibili guadagni. Il prodotto energetico destinato all’agricoltura sconta un’aliquota ridotta rispetto a quella ordinaria sia per l’Iva (10 per cento anziché 22 per cento) sia per le accise (-50 centesimi al litro).

Nell’associazione a delinquere, sarebbe emerso un paternese il quale, titolare di società di trasporti, avrebbe messo a disposizione del promotore le autobotti utilizzate per il trasferimento delle partite di carburante verso i depositi, impartendo ordini e disposizioni a 3 autisti coinvolti nella frode. Effettuati tre distinti interventi che hanno portato al sequestro di 41mila litri di prodotto energetico a uso agricolo, 4 autocisterne, un semirimorchio e altre attrezzature utilizzate per il trasporto e la commercializzazione illecita del carburante. Il gip ha disposto gli arresti in carcere per Salvatore Giovanni Giuffrida, di 41 anni, di Catania, e Andrea Russo, di 47 anni, di Paternò. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per: Salvatore Gresta, di 57 anni, di Catania; Marco Guarnaccia, di 40 anni, di Catania, Giuseppe Pietro La Quatra, di 34 anni, di Licata; e Marco Lo Cascio, di 35 anni, di Partinico. Il gip disposto l’obbligo di dimora per: Rosario Falco, di 48 anni di Agrigento; Alfonso Farruggia, di 60 anni, di Agrigento; Salvatore Incardona, di 45 anni, di Palma di Montechiaro; Calogero Sambito, di 64 anni, di Palma di Montechiaro; Rocco Ferracane, di 55 anni, di Gela; Salvatore Chimenti, di 66 anni, di Valledolmo; Sciara Gianluca Valuto, di 43 anni, di Catania; e per un indagato per cui non sono state rese note le generalità, ma soltanto l’anno di nascita: il 1983. Quest’ultimo, assieme a Ferracane, è stato anche sottoposto al provvedimento della sospensione dall’esercizio di imprese per un anno; mentre Chimenti e Valuto anche all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.


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