Frisone interrompe sciopero ma continua battaglia Legale: «Senza fondi, rischia assistenza e ricerca»

Ha interrotto lo sciopero della fame dopo oltre dieci giorni solo perché gli serve la forza per continuare la sua battaglia. Lui è Fulvio Frisone, fisico nucleare siciliano fra i più rinomati al mondo nel campo della fusione a freddo, affetto sin dalla nascita da tetraparesi spastica distonica. Lotta per i fondi che spetterebbero per l’assistenza, non solo a lui ma anche a tutte le altre persone che si trovano nelle sue stesse condizioni, ma che stentano ad arrivare e diminuiscono di anno in anno. 

È pronto a ricominciare l’astensione dal cibo. E questa volta non sarebbe solo. Infatti, in molti sono disposti ad affiancarlo, a cominciare dalla sua avvocata Claudia Barcellona. «L’importo stanziato per il 2017, nonostante sia già dicembre, non è stato ancora erogato», denuncia la legale. Che chiarisce: «Le somme vengono stanziate annualmente e questo è un dramma, perché, per legge, nel progetto personalizzato di finanziamento sono coinvolti sia il distretto sanitario competente, che in questo caso è quello di Acireale, sia il comune di Acicatena, dove vive Fulvio».

Negli anni, la somma si è anche ridotta drasticamente: si è passati dai 160mila euro – di cui 120mila erogati per l’assistenza sanitaria e 40mila ulteriori per ragioni di studio e ricerca – agli appena 117mila euro. «Il continuo rimbalzare di responsabilità fra Acireale e Acicatena – aggiunge Barcellona – ha messo Frisone nella condizione di non aver percepito ancora nulla per tutto quest’anno». È questo il motivo per cui lo scienziato aveva intrapreso lo sciopero della fame. «Un gesto accolto con assoluto silenzio da parte di tutte le istituzioni, dal presidente della Repubblica alla Camera, dal Senato alla Regione, fino all’assessora regionale alla Famiglia, Carmencita Mangano», lamenta l’avvocata. 

Manifestazioni di solidarietà e sostegno al dottor Frisone sono arrivate da tutta Italia dal mondo delle cooperative, dalle associazioni e anche da molti studenti, specie attraverso i social network. «Oltre a queste dimostrazioni di vicinanza certamente importanti, l’unico a interessarsi – sottolinea Barcellona – è stato il deputato siciliano Tonino Moscatt, che ha pregato il fisico di interrompere lo sciopero della fame per motivi legati alla sua salute».

Con lo stipendio da ricercatore e la pensione della madre ottantasettenne, Lucia Colletta, Frisone cerca di dare un rimborso spese ad assistenti e volontari che gli sono rimasti accanto ma la notte comunque resta solo con l’anziana mamma che, nonostante soffra di demenza senile e abbia seri problemi alle gambe, è costretta ad alzarsi più volte per assisterlo. Al fisico, però, le risorse servono anche per portare avanti i progetti di ricerca scientifica. «Appena risolveremo il problema dell’assistenza, penseremo anche a questo. Ha già rinunciato a diciotto convegni internazionali in cui avrebbe dovuto rappresentare l’Italia ed è preoccupato che, nonostante le pubblicazioni – conclude l’avvocata – l’università gli revochi l’incarico, lasciandolo definitivamente sul lastrico».  


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