Una dura lettera inviata al presidente della Repubblica affinché venga fatta chiarezza sulla situazione che riguarda la sua assistenza. Gli operatori della cooperativa che segue Fulvio Frisone, il fisico dell'ateneo di Catania affetto dalla nascita da tetraparesi spastica, avrebbero comunicato alla madre che da ieri non avrebbero più potuto garantire il servizio a causa di ritardi nei pagamenti. Una notizia che avrebbe provocato un malore alla donna, costretta al ricovero
Frisone contro le coop che lo assistono «Si stanno mangiando i finanziamenti»
Rimuovere «in maniera immediata» la cooperativa che lo assiste e «ed eventuali altre che si stanno mangiando i finanziamenti previsti per legge» per la sua cura. È quanto ha chiesto Fulvio Frisone, il fisico dell’università di Catania affetto da tetraparesi spastica per un errore compiuto durante la sua nascita, al presidente della Repubblica attraverso una mail. Il capo del servizio rapporti con la società civile di Giorgio Napolitano ha quindi inviato copia del messaggio agli enti interessati, il Comune di Aci Catena e la Regione siciliana «per le valutazioni di competenza e con l’invito a voler considerare l’opportunità di rendere un diretto riscontro all’interessato».
Lo scienziato, costretto a muoversi con una sedia a rotelle e con diverse difficoltà motorie, ha deciso di «denunciare in modo ufficiale la cooperativa, che ha mandato per l’ennesima volta mia madre al pronto soccorso con un rialzo brusco di pressione per avergli detto che i giorni 10-11 sarebbero stati gli ultimi giorni di assistenza alla mia persona, accusando la mancanza di fondi necessari a sostenere la mia assistenza 24 ore su 24 per i ritardi insostenibili dei pagamenti della Regione e del Comune». La donna, Lucia Colletta, ha sempre sostenuto la battaglia del figlio per ottenere riconosciuti i propri diritti. La denuncia di Frisone, che da anni vive nel Comune catenoto, potrebbe essere inoltrata anche alla magistratura. «Mia madre – ha precisato – ha accusato un malore che l’ha fatta finire al pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro per la seconda volta nel giro di pochi giorni».