È morto nella sua casa di Milo: 1052 abitanti alle pendici dell’Etna e 700 metri d’altezza sul livello del mare. Una sorta di capitale degli artisti e della musica. Franco Battiato si era trasferito nel piccolo borgo da oltre trent’anni, trasformandolo in un buen retiro in cui riuscire a godere di una vita a misura d’uomo, lontano da riflettori e curiosi. La stesso stile di vita che ha portato sotto al vulcano il cantante bolognese Lucio Dalla. E oggi Milo è in lutto. A ricordare il maestro, ai microfoni di Sestarete, è uno dei protagonisti di quella straordinaria stagione: l’ex sindaco Paolo Sessa, primo cittadino dal 1998 al 2007.
«L’esperienza che abbiamo avuto con Battiato è stata straordinaria – racconta Sessa – Io l’ho conosciuto trent’anni fa quando è venuto a vivere qui. Praticamente è diventato un nostro concittadino d’adozione e, insieme a Lucio Dalla, abbiamo organizzato eventi straordinari tra cui la rassegna estiva Musica Milo». Il cantautore viveva poco distante dal centro storico, nell’ex castello della famiglia Moncada. All’interno aveva realizzato anche un piccolo studio di registrazione. Oggi qualcuno ha lasciato due rose a ridosso del muro di cinta dell’abitazione.
«Non gli abbiamo mai dato la cittadinanza onoraria perché lui era già un milese», continua Sessa. L’ex sindaco svela anche alcuni aneddoti legati alla figura di Battiato. Il primo incontro? «Grazie a mia figlia – spiega – Ci invitò a casa sua perché lei doveva fare un’intervista per il giornalino del liceo scientifico. Altra cosa che ricordo è stata una riunione che ho fatto insieme a lui e a Lucio Dalla per dare il nome a quella che poi è diventata Musica Milo. Quando ho pubblicato il mio volume, Il collezionista d’immagini, Battiato si è gentilmente prestato a curare l’introduzione».
A ricordare l’artista è anche l’attuale sindaco Alfio Cosentino. «Battiato per noi, come per tutti, rappresenta una perdita importante – spiega -. Per questa comunità è stato un punto di riferimento dimostrando sempre grande umanità e generosità e sostenendo il cartellone estivo che si è potuto realizzare solo grazie al suo contributo».
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