Foto del matrimonio alla casina No Mafia «Sono due ragazzi sensibili a questi temi»

Dopo diciannove anni e l’arrivo di due bambini hanno coronato il loro sogno d’amore con un desideratissimo matrimonio. Ma piuttosto che fare le classiche foto romantiche in riva al mare o in parchi cittadini o accanto a monumenti hanno scelto un luogo ormai simbolo della lotta alla mafia. La casina No Mafia, luogo da cui Giovanni Brusca azionò l’esplosivo che causò la strage del 23 maggio 1992, ricordata come la strage di Capaci. Marco Farina e Valentina La Barbera si conoscono nel 1997, tre anni dopo l’arrivo di Marco a Palermo. 

Marco è napoletano e fa il poliziotto al commissariato San Lorenzo, entrambi gli sposi sono sensibili ai temi dell’antimafia ed è stato spontaneo per loro andare in quei luoghi a fare le foto del loro tanto atteso matrimonio. Oltre alla casina No mafia c’è stato un altro luogo scelto dai due per le loro foto ed è una cava sequestrata alla mafia e affidata al comune di Capaci, «E’ anche quello un luogo molto suggestivo – dice Antonio Vassallo, fotografo del matrimonio – loro hanno scelto di portare la gioia e la bellezza di un matrimonio in quai luoghi che sono stati riscattati dalla società civile e diventati luoghi legati alla nostra memoria e alla nostra storia». 

Antonio Vassallo è di Capaci e fu uno dei primi ad arrivare sul luogo della strage quel 23 maggio 1992, «Sono arrivato dieci minuti dopo la strage e ho scattato subito delle foto, ancora Falcone era in macchina – racconta il fotografo – poi mi venne sequestrata la pellicola e io non so più nulla e per mesi penso che queste foto sono in mano agli investigatori. Otto mesi dopo scopro che a Caltanissetta, sede delle indagini, le mie foto non sono mai arrivate. Da allora sono pieno di dubbi e domande che nessuno ha mai voluto ascoltare». Antonio Vassallo insieme ai ragazzi di Addiopizzo Travel accompagna ogni giorno turisti e scolaresche nei luoghi simbolo dell’antimafia, tra cui anche la casina

«Il gesto degli sposi potrebbe sembrare sensazionalistico – aggiunge Antonio – ma non è così, per chi li conosce e ci conosce, sa che è stato un gesto normale per noi che in quei luoghi ci andiamo spesso. Però in 25 anni di fotografie ai matrimoni, riguardando gli scatti del matrimonio di Valentina e Marco mi sono commosso. Quel luogo racconta anche la nostra storia, quella della gente che ama la propria terra, e quando una cosa la ami decidi anche di difenderla».


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