Formica: “La Sas? Il Governo faccia una seria spending review, non è tempo di privilegi”

DUE CHIACCHIERE CON SANTI FORMICA SULLA SITUAZIONE FINANZIARIA DELLA REGIONE E SULLA INCREDIBILE VICENDA DELLA SAS PER LA QUALE IL GOVERNO SI STA FACENDO IN QUATTRO….

Spending review? A convenienza. Il Governo siciliano, da un lato massacra tutte le categorie economiche e sociali dell’Isola, dall’altro, con il sostegno di un gruppo di parlamentari, del palermitano soprattutto, si adopera per mantenere intatti i privilegi di alcuni.

Il riferimento è alla vicenda della Sas che è ormai  l’emblema di questa filosofia. Ieri, in Aula, ancora un altro stop al disegno di legge sulla  ‘Servizi Ausiliari Sicilia’, la società regionale che ha inglobato ben tre società a partecipazione regionale – ‘Beni culturali’, ‘Biosphera’ e ‘Multiservizi. C’è il dubbio, tutt’altro che campato in aria, che manchi la copertura finanziaria per il 2014 e per il 2015.  Non si tratta di un finanziamento di poco conto, soprattutto con i tempi che corrono: 60 milioni di euro.

Il dubbio non riguarda solo la disponibilità delle risorse e l’opportunità di approvare una legge simile in assenza di Finanziaria e Bilancio (di cui non c’è traccia), come hanno ricordato i deputati di Sala d’Ercole,  ma anche l’entità dello stanziamento. “Non vorrei che il Governo stesse togliendo il pane ai poveri per garantire le brioche a qualcuno” ha tuonato il deputato della Lista Musumeci, Santi Formica.

A cosa si riferisce? “Basta fare un confronto. Il servizio del 118, con più di 3mila dipendenti e 250 ambulanze, costava 90 milioni di euro l’anno. Parliamo di un servizio che, ovviamente, ha un valore aggiunto. La Sas, con meno dipendenti, circa 1960 e senza alcun valore aggiunto, dovrebbe costarne 60. E’ ovvio che qualcosa non quadra, non c’è equivalenza” ha spiegato a LinkSicilia Formica.

“Allora la situazione è chiara: il Governo che tipo di spending review vuole fare? Abbiamo tagliato risorse anche a categorie ed associazioni importanti per poi garantire privilegi a qualcuno? Finiamola con i proclami, e si faccia una seria revisione della spesa. D’altronde- aggiunge Formica- lo stesso assessore Bianchi è stato molto vago. Ha detto che da una prima stima questi 60 milioni servirebbero a coprire gli stipendi dei 1960 dipendenti, circa 30mila euro lordi a testa. Ma che tipo di istruttoria ha fatto”?

E ancora: “Nel testo del Governo, con artifizi linguistici, ci si riferisce ad ipotetici risparmi di un milione di euro. Una cifra ridicola se si considera che rivedendo i contratti con un 10% di privilegi in meno si risparmierebbero 6 milioni di euro. Cifra che in questo momento potrebbe essere utilizzata per emergenze vere. Come gli Lsu ad esempio”.

In effetti, la tesi del Governo fa acqua da tutte le parti. Perché, con ogni probabilità, non si tratta di garantire il salario  ai dipendenti (che non ci risulta guadagnino 30mila euro l’anno), ma forse quello dei dirigenti della Sas e delle società che ha assorbito. Dunque lo stanziamento di 60 milioni serve ad altro? A garantire stipendi da 15mila euro ai  vertici? Altro che operai.  Insomma, sembra un po’ la storia dei  polli di Trilussa:  se  qualcuno mangia due polli, e qualcun altro no, in media hanno mangiato un  pollo a testa, anche se di fatto sappiamo che uno non l’ha mangiato.

Per non parlare del fatto che gira voce  di nuove assunzioni fatte  nel momento della fusione,  contro ogni possobilità economica. Mentre è forte il sospetto, come denunciato ieri in Aula da Giovanni Greco (Mpa) che per pagarei fornitori, si siano messe le mani nel Tfr dei dipendenti.

Formica comunque non si dice ottimista: “Siamo dinnanzi ad un Governo che fa solo annunci e che sta arrecando grossi danni alla Sicilia.  Che dire dell’annuncio della deroga al Patto di Stabilità? E’ un bluff. Si sbloccano semplicemente somme che erano dovute ai creditori. Comuni inclusi che sono a collasso. Ma parliamo sempre di risorse che erano dovute da tempo. Intanto siamo destinati all’esercizio provvisorio. Il Governo non ha ancora approvato Bilancio e Finanziaria, che poi dovranno seguire l’iter all’Ars”.

Un fatto c’è, oltre gli annunci. “L’esproprio da parte del Governo nazionale di risorse del Fse destinate alla Sicilia che serviranno per pagare la cassa integrazione al Nord. Il tutto grazie ad un assessore inviato da Roma per imporre queste decisioni scellerate“.

Insomma, siamo senza speranza? “Finché non si cambia la legge che lega i destini dell’Ars a quello del Presidente della Regione, non ne vedo di speranze. E’ una legge antidemocratica che dà al Governatore poteri che non vengono riconosciti neanche al Presidente degli Usa”.

Un andazzo antidemocratico che per Formica è evidente in tutto il Paese: “Con un colpo di Stato hanno impedito agli italiani di votare nel 2011 per garantire al Governo gli Yes man delle oligarchie europee. Elezioni democratiche e fuoriuscita dell’euro. Queste sono le uniche speranza per gli italiani, siciliani inclusi”.

Ars, a grandi passi verso l’esercizio provvisorio
Ars, ancora un rinvio sulla Sas. Formica: “Togliamo il pane per garantire briosche a qualcuno?”     

 

 

 

 

 


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