Il preside della facoltà di Scienze politiche ci scrive ancora, seguendo chi ha spostato il tema della discussione in corso dal Club dei 19 alla didattica. "Non credo che ci siano soluzioni semplici, ma solo un duro lavoro di riorganizzazione e di formazione dei formatori"- La mia università è migliore della tua! - I magnifici 19 di Carmen Valisano
Formiamo il formatore
Cari Amici di Step1,
rispondo alla nota di Joan Perez, meravigliandomi per il fatto che si meravigli che un Preside (!) legga e risponda sul forum. Non è la prima volta che lo faccio e non sarà l’ultima. Sono personalmente convinto che la comunicazione elettronica sia uno strumento irrinunciabile di partecipazione democratica e penso che si dovrà andare nella direzione di una maggiore formalizzazione (nel senso di una maggiore responsabilizzazione delle istituzioni e dei loro rappresentanti) dei sistemi di dialogo. Immagino qualcosa come la legge sulla trasparenza amministrativa applicata a procedimenti certificati di partecipazione elettronica. Mi fermo qui, perché altrimenti il discorso potrebbe diventare troppo tecnicamente noioso. Sul sito della mia Facoltà il ‘forum’ degli Studenti è collegato in evidenza e serve per sviluppare un controllo pubblico sull’andamento della Facoltà. Ognuno assume le proprie responsabilità: chi critica, chi sbaglia, chi è disinformato e formule critiche infondate, chi non risponde, ecc.
Per quanto attiene al problema della riorganizzazione della didattica, prego coloro che sono interessati all’argomento di leggere la bozza di Regolamento didattico di Ateneo, approvato dal Senato Accademico lunedì 11 marzo, dopo otto mesi di lavoro intenso della Commissione paritetica per la didattica.
Il testo (provvisorio) è consultabile sul sito http://www.fscpo.unict.it/Regolamenti/Regolamento_didattico_d’Ateneo(bozza).htm
La Commissione ha lavorato moltissimo sul problema del numero di esami. Mi permetto segnalare, comunque, che è necessario aprire una riflessione sulla integrazione dei temi e sulla necessità di costruire una didattica per problemi e non per partizioni disciplinari. Mi rendo conto che la maggiore difficoltà sta nell’abitudine didattica dei Docenti che non porta verso l’integrazione e che fa avvertire il peso dei singoli segmenti come ‘esami’.
Non credo che ci siano soluzioni semplici, ma solo un duro lavoro di riorganizzazione e di formazione dei formatori.
Le considerazioni che ho appena fatto e la mancanza di qualunque conoscenza della strutturazione didattica di Facoltà diverse dalla mia mi impediscono di andare oltre.
Grazie per l’ospitalità.
Giuseppe Vecchio