Formazione: siamo sicuri che tutti i licenziati andavano licenziati?

I FATTI CHE NARRIAMO SONO STATI ACCERTATI IN PROVINCIA DI RAGUSA. E’ COSI’ ANCHE IN ALTRE PROVINCE DELL’ISOLA?

di Gianni Di Gennaro

Nel marasma della Formazione professionale siciliana si scopre pure che alcuni dipendenti licenziati non avrebbero dovuto essere licenziati. Chi scrive non sa quanto possano essere: ma, carte alla mano, sembra proprio che la storia sia vera. Almeno nella provincia di Ragusa, dove chi scrive ha effettuato una verifica.

Se tali fatti possano essere avvenuti anche nelle altre otto province della Sicilia non lo sappiamo.

Riassumiamo, per l’appunto, questi fatti.

1) In virtù della legge regionale 6 marzo 1976. n.24, relativa a “Addestramento professionale dei lavoratori”, la Regione Siciliana, con deliberazione n.350 del 4 ottobre 2010, ha disposto l’istituzione dell’Albo della formazione professionale, nel quale far confluire tutti i dipendenti degli Enti di formazione professionale impegnati nelle tre filiere: interventi formativi PROF (Piano Regionale dell’Offerta Formativa), OIF (Obbligo di Istruzione e Formazione) e Servizi Formativi (Sportelli multifunzionali, ai sensi della legge regionale n.24/1976), con contratto a tempo indeterminato, assunti entro il 31 dicembre 2008, mantenendo il vincolo giuridico con l’Ente di appartenenza…”.

2) Con decreto assessoriale 22 dicembre 2010, n.5074 viene istituito l’elenco regionale ad esaurimento degli operatori della formazione professionale, comprendente tutto il personale appartenente alla filiera della formazione professionale della Regione siciliana, assunto entro il 31 dicembre 2008, con contratto a tempo indeterminato, in possesso dei requisiti previsti dalla legge regionale n.24/1976”.

3) Con la lettera prot.2026/Gab.15 maggio 2013, pur richiamando la conformità alle suddette norme, l’Assessore alla Formazione professionale “pro tempore” emana un “atto di indirizzo applicativo per l’aggiornamento dell’albo degli operatori della formazione professionale siciliana” con il quale viene stravolto quanto in esse contenuto e dispone il rapido aggiornamento del suddetto albo degli operatori della formazione, affermando che esso dovrà avere la nuova denominazione di “albo regionale del personale in servizio a tempo indeterminato docente e non docente dei corsi di formazione professionale inclusivo dei dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2008.”

Con una sorta di incomprensibile “magia” i vertici del Dipartimento della Formazione professionale hanno ignorato quanto disposto nella delibera n.350/2010 della Giunta regionale e nel decreto assessoriale n.5074/2010, nonostante lo stesso affermi testualmente che nell’Albo regionale confluiranno tutti i dipendenti degli Enti di formazione con contratto a tempo indeterminato, assunti entro il 31 dicembre 2008, mantenendo il vincolo giuridico con l’Ente di appartenenza. Interpretando, invece, le suddette norme come se vi fosse scritto “i dipendenti assunti entro il 31 dicembre 2008 con contratto a tempo indeterminato”.

Ma la delibera n.350/2010 ed il successivo decreto 5074/2010 non affermano questo, che è cosa estremamente diversa!

I vertici del dipartimento Formazione professionale della Regione, quindi, avrebbero assunto la responsabilità di depennare dall’Albo anche chi aveva un contratto a tempo indeterminato con decorrenza giuridica anteriore al 31 dicembre 2008, destinando al licenziamento moltissimi lavoratori in servizio permanente da quasi sei anni.

Sin qui i fatti, riportati fedelmente e con dovizia di particolari.

Adesso, vorremmo che “qualcuno” rivedesse quanto fatto, per evitare che altri disoccupati si vadano ad aggiungere all’enorme schiera di senza lavoro già esistente nella nostra disastrata Isola, anche per impedire che altri ricorsi giudiziari vadano ad affollare le cancellerie dei Tribunali già abbastanza intasate.

 

 

 

Redazione

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