Formazione, perché l’Ars non se ne occupa subito?

Quando la formazione professionale potrà entrare nell’agenda del Governo e del Parlamento siciliano? E’ una di quelle domande che riecheggiano nelle case di 10 mila operatori del settore. In Assemblea regionale siciliana (Ars) è in discussione, in questi giorni, oltre al disegno di legge di approvazione dell’esercizio provvisorio, anche un pacchetto di norme in materia di personale. Ed allora non si capisce la ragione per la quale il personale operante nel settore della formazione professionale non possa essere oggetto di proposte e dibattito.

Da subito vi è l’opportunità di introdurre i primi aggiustamenti ad un settore che opera nel caos oramai da oltre due anni. Eppure non ci sono tracce di proposte, discussioni o confronti sulla gestione degli esuberi dichiarati, sulla salvaguardia del personale già licenziato o prossimo al licenziamento.

Oltre mille lavoratori senza lavoro, eppure non appare essere una priorità sociale. Non mancano i parlamentari regionali di diretta estrazione sindacale, eppure ad oggi non si registra alcuna sensibilità sull’argomento. Che strano, però! Il disegno di legge n.58 in discussione all’Ars riporta un corpus normativo in materia di personale. Quale occasione migliore per cominciare a risalite la china verso una regolarizzazione del settore della formazione professionale e del suo personale sovrastimato? Proviamo a lanciare alcuni spunti per tentare di spingere ad emendare il testo in discussione in queste ore all’Ars.

Abbiamo già affrontato il tema con Angelo Vitale, direttore dell’Enaip Caltanissetta e collaboratore, anche perché apprezzato consulente del lavoro, di Adapt, il centro per gli studi Internazionali e Comparati sul Diritto del Lavoro e le Relazioni Industriali, il cui coordinatore scientifico è il Professore Michele Tiraboschi.

Intanto cominciamo col dire che si potrebbe attualizzare l’articolo 14 della legge regionale n.24 del 6 marzo 1976, istituendo una sezione apposita nella quale far confluire il personale degli organismi in servizio a tempo indeterminato alla data del 31 dicembre 2008 cui si applicherebbero le misure previste dall’art. 2 della legge regionale 1 settembre 1993, n.25 e dall’art. 1 della legge regionale 7 giugno 2011, n. 10. La previsione normativa si renderebbe necessaria per due ordini di questioni.

Intanto al fine di allungare le garanzie occupazionali in favore dei lavoratori del settore al 31 dicembre 2008, anche in termini di applicabilità della disciplina del fondo di garanzia previsto dall’articolo 132 della legge regionale 16 aprile 2003, n.4. Ricordiamo che il fondo di garanzia è lo strumento che consente di gestire gli esuberi con un processo di mobilità interno al settore della formazione professionale. Processo che prevede il ricollocamento anche a seguito di riqualificazione del personale dichiarato in esubero. E poi per arrestare il pesante contenzioso sull’argomento.

Ricordiamo che oltre 1.100 lavoratori hanno presentato atto di diffida sul mancato aggiornamento dell’art.14 della legge 24/76, così come identica azione è stata posta in essere dal sindacato Snals scuola della provincia di Palermo.

Inoltre, sempre in tema di garanzia dei livelli occupazionali e di continuità lavorativa del personale della formazione professionale, si potrebbe modificare l’articolo 1, comma 4, della legge regionale 7 giugno 2011, n.10. Norma introdotta dal Governo regionale precedente (protagonisti il trio delle meraviglie LAC, Raffaele Lombardo, Ludovico Albert e Mario Centorrino, rispettivamente ex presidente della Regione, ex dirigente generale alla Formazione professionale ed assessore regionale al ramo) che ha nella sostanza derogato alla data del 31 dicembre 2008 in tema di estensione delle previsioni normative.

Per essere più chiari la norma Lombardo ha sanato le assunzioni nel settore della formazione professionale effettuate a partire dal 1° gennaio 2009 in violazione della delibera di giunta n.350 del 4 ottobre 2010 che ne faceva espresso divieto, peraltro dallo stesso firmata. La platea infatti negli ultimi anni è ulteriormente aumentata, altro che moratoria delle assunzioni! Ma questa è altra storia.

Oggi bisogna mirare ai tagli effettivi di spesa che non possono però ricadere sui lavoratori. Ed allora l’idea di costituire un’agenzia dove far confluire tutti i lavoratori di cui all’Albo disciplinato dall’art.14 della legge regionale 24/76 non è peregrina. In tal modo si potrebbe modificare un decreto che tanto ha fatto discutere e fissare definitivamente al 31/12/2008 i beneficiari.

Infatti, l’assessore regionale per l’Istruzione e la Formazione professionale, in attuazione della modifica normativa, potrebbe mettere mano alla modifica del decreto n.3703 del 12 agosto 2011, impedendo un ulteriore carico di personale a discapito di quello assunto entro il 31 dicembre 2008 e che in parte subisce oggi il processo di mobilità e licenziamento dal settore formativo.

Altra iniziativa indifferibile per alleggerire il settore e garantire copertura al personale potrebbe essere quella di dare attuazione a quanto previsto dal Piano azione di coesione per il personale risultante in esubero. Effetto provocato a seguito dell’introduzione dei criteri di cui all’Avviso 20/2011 (parametro unico di finanziamento per esempio). Vediamo di chiarirlo.

In favore del personale non inserito nelle attività formative e dichiarato in esubero si potrebbe introdurre una norma incentivante per l’esodo dei lavoratori più anziani. Una misura che lascerebbe spazio per il richiamo del personale licenziato o posto in mobilità esterna al settore (quella regolata dalla legge n.223 del 23 luglio 1991). Infatti, si potrebbe introdurre una norma di raccordo tra norma nazionale e regionale, per attuare quanto previsto dall’art. 4, commi da 1 a 7, della legge 28 giugno 2012, n. 92 ricorrendo al fondo di cui all’articolo 132 della legge regionale 16 aprile 2003, n. 4 e alle misure individuate nelle “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (legge di stabilità 2013).

Riportiamo a maggiore chiarimento i primi due commi dell’art.4 della legge n.92/2012. Il primo comma recita: “Nei casi di eccedenza di personale, accordi tra datori di lavoro che impieghino mediamente più di quindici dipendenti e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello aziendale possono prevedere che, al fine di incentivare l’esodo dei lavoratori più anziani, il datore di lavoro si impegni a corrispondere ai lavoratori una prestazione di importo pari al trattamento di pensione che spetterebbe in base alle regole vigenti, ed a corrispondere all’Inps la contribuzione fino al raggiungimento dei requisiti minimi per il pensionamento”. Mentre il secondo comma individua il requisito pensionistico: “I lavoratori coinvolti nel programma di cui al comma 1 debbono raggiungere i requisiti minimi per il pensionamento, di vecchiaia o anticipato, nei quattro anni successivi alla cessazione dal rapporto di lavoro”.

Inoltre la legge di stabilità del 2013, in sede di riprogrammazione dei programmi cofinanziati dai Fondi strutturali 2007-2013 oggetto del Piano di azione e coesione può prevedere il finanziamento di ammortizzatori sociali in deroga nelle Regioni, connessi a misure di politica attiva e ad azioni innovative e sperimentali di tutela dell’occupazione. E’ previsto quindi il rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga da parte del Governo centrale, mentre la parte di risorse relative alle misure di politica attiva dovrà essere gestita dalle Regioni interessate.

In tema di tagli e risparmi annunciati dal presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, si potrebbe introdurre una norma che farebbe risparmiare un mucchio di quattrini. Tale norma estende il ruolo dei revisori interni agli Enti formativi. Infatti, nelle more della riforma della formazione professionale in Sicilia i revisori contabili, comunque presenti negli Enti di formazione professionale di cui all’art. 4 della legge regionale 6 marzo 1976, n. 24 e successive modifiche ed integrazioni, ad integrazione del proprio incarico e senza maggiori oneri per la finanza pubblica, dovrebbero assicurare, ove non presente nell’incarico, la vigilanza di cui all’articolo 2403, 1° comma del Codice Civile. Attività dei controllo da estendere a tutte le attività comunque assegnate agli Enti medesimi e relazionando con periodicità trimestrale, per gli eventuali provvedimenti conseguenti, ai dirigenti generali del dipartimento Lavoro e del dipartimento per l’Istruzione e la Formazione professionale.

Sono solamente alcune delle possibili cose da fare e da subito. Infine, per rispondere alla necessità di non appesantire la gestione degli Enti formativi, mantenendo nel contempo la garanzia per i lavoratori, sarebbe opportuno dare seguito a quanto già previsto a livello nazionale in tema di emissione del Documento unico di regolarità contributiva (Durc).

Previa intesa con l’Inps e per effetto di specifica delibera della giunta regionale, con decreto degli assessori dell’Economia, della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro e dell’Istruzione e della Formazione professionale, si potrebbe assicurare, per i contributi previdenziali ed assistenziali, la liquidazione diretta degli oneri a carico degli Enti di formazione professionale di cui all’art. 4 della legge regionale 6 marzo 1976, n. 24 e successive modifiche ed integrazioni per il personale in carico.

Il tutto in armonia con le disposizioni di cui all’art. 13-bis, comma 5, del decreto-legge 7 maggio 2012 , n. 52 convertito con modificazioni dalla legge 6 luglio 2012, n. 94. Infatti, “l’articolo 1, comma 1175, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, prevede che il Durc può essere rilasciato anche in presenza di una certificazione, rilasciata ai sensi dell’articolo 9, comma 3-bis, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, che attesti la sussistenza e l’importo di crediti certi, liquidi ed esigibili vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni di importo almeno pari agli oneri contributivi accertati e non ancora versati da parte di un medesimo soggetto”. Prime importanti risposte per risalire la china e regolarizzare il settore della formazione professionale. Serve la volontà politica associata alla competenza che la complessità del settore richiede. Vedremo.

 

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Quando la formazione professionale potrà entrare nell’agenda del governo e del parlamento siciliano? e’ una di quelle domande che riecheggiano nelle case di 10 mila operatori del settore. In assemblea regionale siciliana (ars) è in discussione, in questi giorni, oltre al disegno di legge di approvazione dell’esercizio provvisorio, anche un pacchetto di norme in materia di personale. Ed allora non si capisce la ragione per la quale il personale operante nel settore della formazione professionale non possa essere oggetto di proposte e dibattito.

Quando la formazione professionale potrà entrare nell’agenda del governo e del parlamento siciliano? e’ una di quelle domande che riecheggiano nelle case di 10 mila operatori del settore. In assemblea regionale siciliana (ars) è in discussione, in questi giorni, oltre al disegno di legge di approvazione dell’esercizio provvisorio, anche un pacchetto di norme in materia di personale. Ed allora non si capisce la ragione per la quale il personale operante nel settore della formazione professionale non possa essere oggetto di proposte e dibattito.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]