Formazione, la lettera di un ex sportellista: “Cara politica siciliana…”

Da Alessandro Patti riceviamo e pubblichiamo:

Caro Politica della Regione Siciliana,  sono un Ex Sportellista che lavora nel settore della formazione professionale fin dal lontano 1981.
In questi anni ho visto migliaia di giovani frequentare corsi di formazione professionale.
Spesso alcuni di loro venivano da un passato difficile con situazione di vita familiare non eccellente e con diversi problemi che talvolta è facile trovare in questa fascia di età.
Io i miei colleghi/e ci siamo ritrovati a fare da padri e madri a questi ragazzi nei quali riscontravano di frequente lo stesso sguardo smarrito e confuso che talvolta vedevamo negli occhi dei nostri figli.
Si, cara Politica Siciliana, perché per noi fare Formazione non significava soltanto istruire o insegnare un mestiere ai ragazzi, oppure aiutarli ad entrare nel mondo del lavoro: per noi significava anche sostenerli, aiutarli e questo abbiamo fatto con grande senso del dovere nonostante molti di noi per mesi e mesi (a volte anche per 24 e non sempre per colpa degli Enti) non prendevamo regolarmente lo stipendio.
Infatti per noi era anche etica morale, un preciso impegno dal quale senza “se” e senza “ma” ci potevamo sottrarre.
Per noi davvero, a differenza della politica, interessano i giovani, quei giovani che abbiamo avuto il piacere di aiutare e sostenere, incuranti dello presenza o meno dello stipendio.
I giovani, lo rimarco, per noi erano e sono davvero importanti.
E questo per far comprendere all’intera classe politica che tanto i colleghi degli Interventi Formativi, Obbligo Formativo quanto noi degli Sportelli Multifunzionali non siamo quelle persone deviate di cui ho sentito parlare e di cui ho letto in questi giorni.
Siamo piuttosto persone serie e decise a fare il proprio dovere e che hanno compreso che non era possibile venir meno a quell’impegno umano e sociale di cui ci eravamo autonomamente fatti carico.
Questo il passato.
Adesso, Cara Politica, ti dico del recente passato: da circa 10 anni svolgo Politiche Attive del Lavoro e sempre con il mio impegno, le mie risorse e le mie personali conoscenze, sono riuscito a far assumere una ventina di ragazzi a seguito di attivazione di tirocini formativi, i quali alla fine dei suddetti, sono stati regolarmente assunti a tempo determinato e/o indeterminato.
Ragazzi che avevano svolto nel più dei casi corsi di formazione presso il nostro Ente e che riuscivamo poi ad inserire nel difficile mondo del lavoro.
Il nostro Ente, che opera in campo regionale, ha attivato in questi anni diverse centinaia di tirocini (non cito il nome per ragioni di opportuna discrezione), molti dei quali, ripeto, si sono trasformati in assunzioni a TD o TI, grazie alle aziende che dopo averci scritto e ringraziato del buon servizio reso, erano entrati nell’autonoma determinazione di assumere, ritenendo la persona in questione una risorsa per l’azienda stessa. Risorsa che non avrebbero avuto modo di conoscere senza il servizio svolto dagli Sportelli Multifunzionali.
Quando ciò accadeva e specialmente se io ne ero stato il propiziatore, mi ritenevo fiero del mio lavoro e ne ero felice come se avessi fatto questo per mia figlia, anche perché spesso non li conoscevo neppure….. Ciò andava al di là dello stipendio… Era la mia più bella busta paga, vedere gli occhi felici di ragazzi che si introducevano nel tanto auspicato mondo del lavoro.
E oggi la politica cosa fa?
TOGLIE A ME ED AI MIEI COLLEGHI non solo la possibilità di avere un lavoro con il quale sostenere le nostre famiglia, ma ancor di più ci toglie anche quella speciale soddisfazione di ritrovare negli occhi di un giovane la felicità di colui che si avvia verso un percorso nuovo e di innovativo futuro.
Cara Politica, rifletti bene sulle ultime scelte di cui ti sei fatta carico e se come dice il Presidente della Regione, avete a cuore Rivoluzione e Giovani, indignatevi e ridateci il nostro lavoro…..
Perché ormai abbiamo una sola certezza: siamo fieri del nostro lavoro e siamo sicuri di saperlo fare bene senza bisogno che si assumano altri operatori che senza esperienza rischierebbero di farvi fare una delle ennesime magre figure di quest’ultimo Governo.
Alessandro Patti


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