Formazione/ Il nuovo accordo: contratto di solidarietà e avvio della terza annualità

FORMA SICILIA HA DATO ANCORA UNA VOLTA CREDITO A UN GOVERNO REGIONALE CHE, IN QUESTA FASE, A DIR LA VERITA’, PUNTA PIU’ A SALVARE L’ASSESSORE NELLI SCILABRA DALLA MOZIONE DI CENSURA CHE IL SETTORE 

“A chiarimento di quanto riportato dagli organi di stampa, vero è che abbiamo raggiunto un accordo con l’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra”.

A dichiararlo al nostro giornale Paolo Genco, presidente dell’associazione degli enti formativi Forma Sicilia.

“L’assessore Scilabra si è impegnata ad accelerare le procedure per l’avvio della seconda annualità del Piano Giovani – dice Genco – e a sbloccare la prima anticipazione per dare ossigeno ai lavoratori”.

“Gli enti formativi si sono impegnati – precisa il presidente di Forma Sicilia che ha incassato l’appoggio di Salvatore Miroddi, presidente di Cenfop Sicilia – a sospendere i licenziamenti, ove possibile, ed attivare tutte le procedure per la salvaguardia dei posti di lavoro ivi compreso l’utilizzo del contratto di solidarietà”.

“I sindacati hanno condiviso con gli enti – ci dice Genco – di perseguire la strada del contratto di solidarietà nelle more che l’Amministrazione regionale metta in campo le procedure per l’esodo incentivato ed il prepensionamento”.

Il presidente di Forma Sicilia lancia una stoccata alla politica siciliana: “La deputazione regionale abbia il coraggio delle proprie azioni e decida come salvaguardare il settore ed i lavoratori, oppure la smetta di fare demagogia”.

Nota a margine

L’iniziativa degli enti formativi appare lodevole se diretta ad evitare un migliaio di eccedentari che andrebbero ad ingrossare la platea dei licenziati o sospesi dal Governo guidato dal presidente Rosario Crocetta. Pur tuttavia restano le perplessità.

Intanto, non si capisce come mai si sia svolta una riunione a qualche giorno dalla discussione e votazione della mozione di censura contro l’assessore Scilabra.

Incontro voluto dall’assessore e che non ha portato alcuna risposta concreta perché le criticità restano in piedi, ma che sarebbe servita per dimostrare che il dialogo con le parti sociali c’è e che tutto è rientrato nella normalità.

Appena un mese fa tutti hanno puntati il dito contro l’assessore Scilabra, colpevole di aver distrutto il settore e spinto gli enti formativi al procurato fallimento. Che è successo adesso che ha fatto cambiare ancora una volta gli equilibri nel settore della Formazione professionale? Qualcuno è stato rassicurato dal Governatore Crocetta? Ed ammesso che sia vero, con quale prezzo da pagare?

C’è puzza di bruciato. Non è che a pagare saranno poi sempre e i soliti lavoratori?

Ricorrere al contratto di solidarietà difensiva se, da un lato, mira a raggiungere un fine nobile dall’altro non risolve affatto la criticità che nasce dalla scelta scellerata del Governo regionale di tagliare i fondi al settore provocando un terremoto sociale che ha portato a circa 2000 operatori sospesi o licenziati ai quali potrebbero aggiungersene altri mille in sede di avvio della citata seconda annualità del Piano Giovani.

La decisione maturata nel corso dell’incontro convocato dall’assessore Scilabra per salvare la poltrona non tiene conto di un fatto importante: il contratto di solidarietà presuppone l’avvio di una procedura tra enti formativi e rappresentanze datoriali aziendali che deve portare i lavoratori a scegliere volontariamente se aderite alla proposta.

Oggi non è possibile prevedere l’impatto sul mondo dei lavoratori, già massacrati da stipendi che tardano ad arrivare e con il futuro incertissimo.

Proporre al lavoratore, che vanta un credito di 27 mensilità, di ridursi il proprio stipendio per una annualità formativa potrebbe provocare una reazione contraria.

Se a questo stato precario di cose aggiungiamo che nessun atto programmatorio da serenità per il futuro agli operatori del settore è stato messo in atto, immaginiamo che potrebbe essere difficile far decollare il contratto di solidarietà difensiva.

 

 

 

I contratti di solidarietà sono accordi, stipulati tra l’azienda e le rappresentanze sindacali, aventi ad oggetto la diminuzione dell’orario di lavoro al fine di mantenere l’occupazione in caso di crisi aziendale e quindi evitare la riduzione del personale. La fattispecie prevista è quella dei contratti di solidarietà difensivi secondo quanto previsto dall’articolo 1 della legge 19 dicembre 1984, n.863.

 

 

 

Staremo a vedere.

L’unico dato certo è che con questo accordo raggiunto con le associazioni degli enti ed i sindacati presenti alla riunione, secondo quanto lo stesso presidente di Forma Sicilia ha confermato al nostro giornale, l’assessore Scilabra ha raggiunto il suo obiettivo: presentarsi in Aula, il prossimo martedì, per respingere la mozione di sfiducia potendo addurre che tutti i problemi della formazione professionale sono stati risolti, compreso i pagamenti arretrati. Sarà così? A noi non risulta affatto, a noi risulta un altro quadro fatto di disperazione di famiglie che non riescono più ad andare avanti, indebitate fino all’osso e con prospettive peggiori. A noi risulta che il danno prodotto nel comparto dell’Oif dal governo distratto e poco sensibile sul tema della dispersione scolastica ha prodotto arresti di minori e la protesta eclatante di migliaia di famiglie abbandonate dall’esecutivo Crocetta e da certa politica regionale. E poi i 130 milioni di euro ci sono?

Prendiamo, comunque, atto di un idillio raggiunto dagli enti formativi e dai sindacati con il Governo regionale.

Per chiarezza riferiamo che la Cisl Scuola ieri sera ha abbandonato i lavori non avallando alcunché.

E siamo convinti che non saranno soli.

Questa, però, è altra storia che approfondiremo in altra parte del giornale.

Quel che è certo è che il caos resta.

Giuseppe Messina

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