Formazione: il Governo Crocetta taglia 1,1 milioni di euro al Ciapi di Priolo

INDIVIDUATO COME L’ENTE FORMATIVO DI PUNTA DELLA REGIONE SICILIANA, IL PRESIDENTE CROCETTA SI DIMENTICA DI GARANTIRE STIPENDI E COPERTURA DELLE SPESE DI FUNZIONAMENTO

Nella Sicilia ad un passo del fallimento il Governo regionale taglia i fondi ai suoi uffici di punta.

È strano il rapporto tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il Ciapi di Priolo, lasciato senza risorse per portare avanti l’attività dell’ultimo scorcio del 2014.

Mancano circa 1,1 milioni di euro all’appello e l’ente di formazione regionale è in grandissima sofferenza. I lavoratori non percepiscono da tre mesi lo stipendio e, pur andando a lavorare per garantire gli impegni assunti dall’ente con il Governo regionale, la struttura ha subìto il taglio di energia elettrica e telefono. Assurdo, eppure è accaduto.

Come può succedere che una struttura di proprietà della Regione siciliana resti a secco di risorse finanziarie per garantirne il funzionamento? È con questi presupposti che il Ciapi dovrà gestire i corsi di formazione professionale previsti dal progetto ‘Prometeo’ e le azione di politica attiva del Lavoro della ‘Youth Guarantee’?

Con il presidente Crocetta niente è strano e tutto e può sempre diventare un tragico paradosso.

Rispetto ad una dotazione ordinaria di circa 2,9 milioni di euro, l’esecutivo Crocetta ha trasferito, dal primo gennaio 2014 ad oggi, solamente risorse pari a circa 1,8 milioni di euro.

L’ente strumentale della Regione siciliana, al quale l’esecutivo regionale ha destinato ingenti risorse finanziarie per gestire progetti formativi e politiche attive del lavoro, non ha i soldi per pagare luce e telefono, il cui servizio di fornitura, come abbiamo accennato, è stato interrotto.

Forse il presidente Crocetta dimentica che il Ciapi, oltre all’ordinaria attività, ha in carico il progetto ‘Prometeo’ ed una parte delle azioni previste dal Piano della ‘Garanzia Giovani’.

Con il primo l’ente strumentale della Regione siciliana dovrebbe avviare almeno 1415 operatori nelle attività formative che dovrebbero partire il 13 ottobre prossimo.

Con l’Avviso pubblico per il reclutamento di 2060 esperti nelle politiche attive del lavoro da utilizzare per l’avvio della ‘Youth Guarantee’, il Ciapi è nella fase cruciale della redazione della graduatoria degli aventi diritto.

Il Ciapi, ricordiamo, è l’ente sul quale il Governo regionale ha puntato la propria attenzione anche ‘imponendo’ l’approvazione, nel giugno scorso, di una norma all’Ars, di modifica dell’articolo 12 della legge regionale n.24 del 26 novembre 2000.

Passaggio normativo che ha individuato il Ciapi come il soggetto pubblico, in ‘house providing’, che dovrà attivare in Sicilia le misure di politica attiva del lavoro in sostituzione degli enti strumentali previsti dall’articolo 4 della legge regionale n.24 del 6 marzo 1976.

Come se non bastasse, i lavoratori, che nel frattempo sono aumentati di 38 unità provenienti dal fallito Ciapi di Palermo, sono senza stipendio da tre mesi.

Il Ciapi nonostante le difficoltà è andato avanti con l’attività e con gli impegni. E’ il presidente del Ciapi, Egidio Ortisi, che fa il punto della situazione raccontando al nostro giornale l’attività esplicata dall’ente, pur in presenza delle oggettive difficoltà dovute alla mancanza di risorse per il funzionamento della struttura.

“Nel periodo precedente alla scadenza del 25 agosto dell’Avviso pubblico della ‘Youth Guarantee’, il personale non è andato in ferie garantendo il servizio – dice Ortisi – e già il 26 agosto abbiamo provveduto a nominare i due componenti della Commissione di valutazione delle candidature di competenza del Ciapi”.

“Soltanto il 6 settembre, dopo dieci giorni – aggiunge il presidente del Ciapi – l’Amministrazione regionale ha nominato il terzo componente della citata Commissione che ho provveduto ad insediare il giorno dopo per avviare l’esame delle domande pervenute”.

“In questo momento la Commissione, senza sosta, sta completando l’esame di 2260 domande – riferisce Ortisi – e prevedo entro il 15 ottobre prossimo di convocare gli aventi diritto per sostenere la prova a quiz. La graduatoria finale dovrebbe essere pronta entro i successivi dieci giorni”.

Rispetto alla confusione che si è generata nelle scorse settimane in ordine al punteggio finale oggetto della prova, il presidente del Ciapi chiarisce, attraverso il nostro giornale, che il risultato del quiz non può inficiare il punteggio che ciascun candidato ottiene attraverso la valutazione dei titoli e del servizio.

Difatti, anche di fronte a quiz sbagliati in toto, l’eventuale punteggio negativo non potrà incidere sul punteggio già ottenuto nella precedente valutazione. Per essere più chiari, se un candidato otterrà 80 punti sommando titoli a servizio, l’eventuale meno 10 che otterrebbe dall’aver sbagliato i quiz (è previsto un punto per ogni risposta corretta, zero per la risposta non data e meno uno per quella sbagliata) non intaccherebbe il coefficiente 80.

La graduatoria finale sarà, come chiaritoci dal presidente Ortisi, la sommatoria dei diversi punteggi ottenuti dalla valutazione dei titoli, del servizio e del quiz.

“La scelta dei quiz in sostituzione della prova ad esame – sottolinea Ortisi – è dovuta alla necessità di accelerare i tempi e avviare prima possibile le attività, contrattualizzando i lavoratori. L’esame avrebbe portato via mesi e, vista l’emergenza sociale e il ritardo nell’avvio del Piano ‘Garanzia Giovani Sicilia’, non potevamo permettercelo”.

In ordine all’utilizzo dei circa 1800 ex sportellisti il presidente del Ciapi è chiaro.

“Servirà una task-force per togliere l’arretrato di 40 mila giovani da orientare – ci dice Ortisi – è per tale ragione potrò avvalermi per due mesi dei 1800 ex sportellisti. Per mantenere i livelli occupazionali per sei mesi sarà necessario che almeno 20 mila giovani al mese si iscrivano alla ‘Youth Guarantee’. Con questi numeri possiamo andare all’infinito con le eventuali proroghe, ma se mancano gli iscritti proporzionalmente sarò costretto a ridurre l’organico”.

“Tengo a precisare ancora una volta – afferma Ortisi – che le figure dell’ex progetto Spartacus non si possono sovrapporre al ‘Piano della Garanzia Giovani Sicilia’ e la griglia di punteggi che abbiamo previsto ci dovrebbe porre al riparo da eventuali ricorsi. L’Avviso pubblico non poteva non essere aperto a tutti, noi non possiamo fare bandi fotocopia”.

Anche in merito al progetto ‘Prometeo’, il legale rappresentante dell’Ente strumentale della Regione siciliana riferisce che il Ciapi è andato avanti con l’attività nonostante le criticità già citate.

“Il 13 ottobre – dice sempre Ortisi – avvieremo 170 progetti formativi in assenza di indicazioni dell’assessorato rispetto al provvedimento dei Consiglio di giustizia amministrativa che ha accolto il ricorso di un escluso. Abbiamo chiesto ed ottenuto la riapertura dei bandi per raccogliere nuove iscrizioni di allieve, necessari per avviare altri percorsi formativi”.

In termini occupazionali, aggiungiamo, sui 321 previsti dal Bando del dicembre 2013, dovrebbero essere avviati circa 700 lavoratori.

Nota a margine

È pur vero che da due anni il Governatore della Regione siciliana è un genio incompreso. Sfida i poteri forti e nessuno – ma proprio nessuno – se ne accorge. Lotta quotidianamente l’illegalità e il malaffare e i siciliani, più che un presidente della Regione, lo considerano un poliziotto. Litiga con il segretario regionale del PD, Fausto Raciti, senza rendersi conto che è stato mollato dallo stesso Partito Democratico siciliano e da una larga parte degli elettori di sinistra.

 

Giuseppe Messina

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