Formazione, il Cefop tra veleni e polemiche

Si surriscalda il clima intorno all’annuncio di sospensione delle attività del Cefop, Ente storico della formazione professionale in Sicilia. Ad alimentare la polemica, la contrapposizione tra diverse sigle sindacali sulla gestione della crisi occupazionale determinatasi con il licenziamento di circa 350 dipendenti operato dai commissari straordinari.

Ieri gli esponenti di Cgil, Cisl e Uil hanno fatto pervenire ai vertici del Cefop (Ente gestito da tre commissari) una nota unitaria che sottolinea gli sforzi compiuti dai commissari finalizzati al risanamento economico dell’Ente. I sindacati puntano il dito sui troppi casi di malattia verificatisi che hanno messo in ginocchio la prosecuzione delle attività formative. A salvaguardia dei posti di lavoro di 620 lavoratori hanno chiesto al management dell’Ente un confronto per trovare una definitiva soluzione alla vicenda prima della data di convocazione indirizzata alle sigle sindacali prevista per il 20 febbraio.

Gli atti consequenziali indicati nella nota di convocazione appaiono come un out-out nei confronti delle altre sigle sindacali che, a differenza di Cgil, Cisl e Uil, hanno assunto un atteggiamento critico nei riguardi dell’operato dei commissari. È il coordinatore regionale dello Snals Confsal settore formazione professionale Sicilia, Giuseppe Milazzo, a chiarirci i motivi della presa di distanza dall’azione dei commissari: “Le intenzioni manifestate alle organizzazioni sindacali da parte dei commissari straordinari del Cefop in amministrazione controllata sul futuro dei lavoratori dell’Ente, unitamente alla convocazione pervenuta ai sindacati per un incontro da effettuarsi in data 20 febbraio del corrente anno, sembra che si dirigano verso una precisa direzione: mettere in discussione il futuro dell’Ente. Tale situazione ci mette in allarme, perché sembra si voglia continuare a praticare ‘una macelleria sociale’ non voluta dai lavoratori, uniche vittime di un’inusuale procedura adottata in un Ente senza scopo di lucro”.

Il dirigente sindacale dello Snal si sofferma poi sui contenuti della contestazione. “Nel corso delle trattative svolte durante il preventivo esame congiunto – dice ancora Milazzo – la mia organizzazione sindacale ha più volte proposto di risolvere la crisi riguardante l’eccedenza del personale applicando contratti di solidarietà difensiva. Restiamo convinti che tale iniziativa darebbe la possibilità di fronteggiare i problemi sollevati dai commissari in questi giorni. Proposta mai presa in considerazione né dai commissari, né dalle altre sigle sindacali”.

“Inoltre – prosegue Milazzo – con una nota del 2 gennaio scorso, lo Snals ha contestato, tra le altre cose, le modalità per l’applicazione del criterio di natura tecnico produttivo ed organizzativo. Secondo lo Snals, tali modalità sono in palese contrasto al Contratto collettivo di lavoro della categoria e alla normativa regionale”.

Milazzo auspica, dalle pagine del nostro giornale, che l’amministrazione regionale possa trovare una soluzione concreta non solo in favore dei dipendenti e licenziati del Cefop, ma anche di tutti gli altri lavoratori che vivono situazioni simili presso altri Enti. Lo Snals si schiera con il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, e con l’assessore regionale, Nelli Scilabra, condividendone le dichiarazioni rese nei giorni scorsi per la tutela dei diritti dei lavoratori vittime del dissesto della formazione professionale siciliana.

Ad acuire la tensione sociale la nota trasmessa ieri dai commissari del Cefop alle organizzazioni sindacali Cigl, Cisl e Uil che riportiamo nella sua interezza.

“I Commissari del Cefop -si legge nela nota – ancora una volta ringraziano i Sindacati Cgil, Cisl e Uil per la fattiva e costruttiva attenzione mostrata verso l’Ente e i suoi lavoratori. Intendono tener conto, nel limite delle loro possibilità, delle istanze contenute nella lettera che hanno ricevuto stamani (ieri per chi legge ndr), che, dimostrando grande onestà intellettuale, evidenzia gli straordinari risultati raggiunti dalla gestione commissariale; aggiungiamo noi anche grazie alle sinergie create con i Sindacati, pur nella doverosa distinzione dei ruoli”.

“Si augurano – prosegue la nota dei commissari del Cefop – che anche le altre Istituzioni in indirizzo mostrino la stessa sensibilità che dall’inizio della esperienza commissariale hanno dimostrato Cgil, Cisl e Uil. Solo a condizioni che tutti insieme si collabori sarà possibile evitare una conclusione della vicenda Cefop, altrimenti scritta nelle cose”.

“Mercoledì – conclude la nota dei commissari del Cefop – si procederà in base a quanto avverrà da qui ad allora, con la speranza che si evitino strumentalizzazioni e sciacallaggi, visto che sono in gioco gli interessi di tanti lavoratori meritevoli del massimo rispetto. Null’altro è possibile fare”. Firmato: I commissari straordinari, Avv. B. Antoniolli, Avv. C. Falanga Avv. G. Benedetto.

La partita sul futuro del Cefop e dei circa mille lavoratori è aperta. Ciò che nessuno ha voluto sottolineare è l’ipotesi lanciata ieri dal nostro giornale di una questione politica che starebbe a monte della vicenda. Da un lato il Governo regionale con la volontà di salvaguardare i circa 350 lavoratori licenziati e, dall’altro, l’irrigidimento dei commissari che si sarebbero rifiutati di richiamare i licenziati per avviare il processo di mobilità interna al sistema formativo. Ciò consentirebbe all’amministrazione regionale di ricollocare i licenziati. Vedremo gli sviluppi.

 


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