Formazione due / Ora Udc, Pd, Cantiere Popolare, Pdl sono tutti ‘trasparenti’

Dopo – e non prima – che il presidente della Regione ha annunciato il giro di vite sulle società che si occupano di formazione professionale riconducibili ai politici sono arrivate, puntuali, le dichiarazioni di ‘plauso’ di altri politici. La parole di questi esponenti di vari Partiti suonano quasi comiche, se è vero che negli ultimi quattro anni – quando ‘spatuliava’ il trio delle meraviglie, il famigerato LAC, sigla che sta per Raffaele Lombardo, ex presidente della Regione, Mario Centorrino, ex assessore regionale al settore e Ludovico Albert, ex dirigente generale del dipartimento regionale Formazione professionale – sono rimasti muti come pesci.

Cominciamo con il coordinatore dell’Udc siciliana, Giampiero D’Alia. “Condividiamo l’esigenza manifestata dal presidente Crocetta di una profonda riforma del sistema della formazione professionale – dice D’Alia -. Questa fa parte del programma elettorale della coalizione ed è una priorità da affrontare”.

Sapere che nel programma di Governo del Pd siciliano c’è la riforma della formazione professionale ci sorprende. Perché se c’è un Partito che non ha motivo di ‘riformare’ il settore, ebbene, questo è il Pd, se è vero che sette-otto parlamentari nazionali e regionali (più altri ex parlamentari) si occupano a tempo pieno di formazione professionale.

Basti pensare a Francantonio Genovese, parlamentare nazionale, a suo cognato Franco Rinaldi, parlamentare regionale, a Benedetto Adragna e Nino Papania, entrambi parlamentari nazionali. Quindi Salvatore Cardinale e Luigi Cocilovo, ex parlamentari, ma sempre molto attivi nel Pd. Ve l’immaginate tutti questi ‘notabili’ del Pd che vogliono la riforma della formazione professionale siciliana? Ma andiamo avanti.

D’Alia chiede la convocazione “in tempi brevi un tavolo di confronto tra Governo, sindacati e imprese per adottare provvedimenti drastici che segnino una vera discontinuità con il passato”.

“Già nella passata legislatura l’Udc – aggiunge il coordinatore dell’Udc siciliana – ha chiesto con forza la riforma di questo settore strategico per l’occupazione siciliana. Le risorse della formazione vanno spese meglio per consentire ai giovani siciliani una vera qualificazione professionale e maggiori possibilità di accesso al mondo del lavoro”.

“Una drastica riforma el settore è necessaria – aggiunge D’Alia – per poter recepire fino in fondo i provvedimenti del Governo Monti in materia di riforma del mercato del lavoro, con particolare riferimento al contratto di apprendistato, strumento in grado di valorizzare i tanti giovani siciliani che non vogliono essere condannati all’eterno precariato”.

Qui il coordinatore dell’Udc è un po’ comico: tirare in ballo il Governo Monti, descrivendolo, addirittura, come capace di occuparsi dei giovani siciliani è surreale. Per non parlare della citazione del “mercato del lavoro” che il Governo Monti ha provato a liberalizzare  sulla pelle dei lavoratori. Ma…

Fine della ‘filippica’ dell’uomo di Casini in Sicilia? Ma quando mai! Ecco la chiosa finale: “Quanto ad altri fatti riportati dalla trasmissione televisiva, è evidente che se fossero accertati, saremo inflessibili nell’applicazione del codice etico di cui il partito si è dotato, senza sconti per nessuno”.

Non conosciamo il “codice etico” a cui fa riferimento l’onorevole D’Alia. Ma conosciamo gli ex democristiani: quindi invitiamo il presidente della Regione a non fidarsi dell’Udc in materia di formazione.

Un’altra dichiarazione un po’ tardiva giunge da Salvino Caputo, parlamentare del Pdl. “Se Crocetta avrà il coraggio di resistere alle pressioni dei deputati della sua maggioranza probabilmente riuscirà a fare risparmiare alla Regione decine di milioni di euro derivanti dal dichiarato blocco dei pagamenti verso quegli Enti di formazione che notoriamente fanno capo direttamente a parlamentari e autorevoli dirigenti del Pd che durante la gestione Centorrino-Albert hanno fatto incetta di Enti formativi”.

Caputo invita anche il presidente della Regione a rendere noti i nomi dei parlamentari e dei dirigenti di partito che hanno interessi diretti nel campo della formazione professionale. Supponiamo che si riferisca anche ai suoi compagni di Partito del Pdl (Giuseppe Buzzanca a Messina) e ai suoi ex compagni di Partito di An (Carmelo Briguglio in provincia di Messina).

“In campagna elettorale – aggiunge Caputo – avevamo segnalato il sistema di controllo dei voti legato agli interessi politici nella formazione professionale che proprio sotto il Governo Lombardo aveva raggiunto livelli allarmanti con l’acquisto palese di piccoli Enti che poi hanno fatto incetta di ore formative. Mi auguro che il presidente Crocetta andrà avanti in questo coraggioso percorso e certamente avrà il sostegno di tutti i parlamentari che credono in un sistema formativo libero e non condizionato dalla politica”.

Anche per Caputo, le stesse considerazioni fatte per D’Alia: perché non ha parlato prima?

Sulla formazione trova la favella anche Rudy Maira, segretario regionale del Cantiete Popolare. “Non si può avere un atteggiamento corrivo rispetto agli scandali e all’affarismo di cui è rigonfio il settore della formazione professionale – dice Maira – soprattutto per una gestione poco chiara di diversi Enti in Sicilia. Già nei mesi scorsi, e dentro l’aula parlamentare, noi del Cantiere Popolare avevamo segnalato l’urgenza e l’obbligo di una riforma dell’intero settore”.

“Non possiamo permettere – aggiunge Maira – che migliaia di lavoratori non abbiano la garanzia dello stipendio. Tali dipendenti, da quasi un anno, si trovano nel limbo, mentre si continuano a perpetrare casi di familismo, quasi una vera e propria parentopoli nella gestione e nelle assunzioni della formazione professionale”.

“Mi auguro – conclude Maira – che oltre all’ispezione della Commissione Europea, anche la magistratura contabile faccia luce su questo cono d’ombra siciliano dove si rileva malaffare, scarsa produttività e una spesa immane di fondi dell’Unione Europea senza un effettivo ritorno in merito alla efficacia dei corsi nell’accesso alle professioni”.

Anche sul Cantiere popolare, stessa storia: prima dei provvedimenti annunciati da Crocetta da questo Partito non avevamo mai letto toni così perentori…

Sulla vicenda interviene anche il parlamentare nazionale del Pd, Giuseppe Lumia, che su tale settore, in tanti anni, non aveva mai proferito parola. “La formazione professionale – dice Lumia – è un settore da riformare radicalmente, affinché diventi uno strumento efficiente al servizio del mercato del lavoro e delle piccole e medie imprese”.

Lumia (foto a sinistra tratta da liquida.it) dice di condividere “la linea di rigore ed efficienza introdotta dal presidente Crocetta. E aggiunge: “Si agisca con tutta la severità possibile, non si guardi in faccia nessuno e si ponga fine ad una gestione dissennata, spesso caratterizzata da illegalità e compromissioni politiche”. A questo punto l’esponente del Partito che controlla il 60 per cento e forse più dei fondi dell’Avviso 20 precisa: “Le risorse della formazione devono essere utilizzate per far incontrare il mercato della domanda con quello dell’offerta di lavoro e per investire sull’innovazione e sullo sviluppo”.

Verissimo: ma perché, l’onorevole Lumia, tutte queste cose non le ha mai dette prima?

C’è anche l’intervento di Giacomo Terranova, di Grande Sud, che dà un colpo al cerchio e uno alla botta. “La formazione professionale in Sicilia – dice – necessita di una seria verifica. Bene ha fatto il Presidente Crocetta ad adottare delle misure volte a tutelare la Regione. E’ opportuno fare chiarezza quanto prima su un mondo dove commistioni e familismo hanno rappresentato la regola, piuttosto che l’eccezione. L’inflessibilità e il rigore, tuttavia – conclude Terranova – devono coesistere con il merito e la tutela delle tante professionalità che quotidianamente operano nel settore”.

Insomma, oggi tutti scoprono che, nella formazione professionale siciliana c’è clientelismo politico. La cosa ci lascia perplessi. Forza il presidente Crocetta dovrebbe guardarsi dai tanti gatti e dalle tante volpi della politica siciliana…

Foto di prima pagina tratta da ilquiquiri.com

 


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Dopo - e non prima - che il presidente della regione ha annunciato il giro di vite sulle società che si occupano di formazione professionale riconducibili ai politici sono arrivate, puntuali, le dichiarazioni di ‘plauso’ di altri politici. La parole di questi esponenti di vari partiti suonano quasi comiche, se è vero che negli ultimi quattro anni - quando ‘spatuliava’ il trio delle meraviglie, il famigerato lac, sigla che sta per raffaele lombardo, ex presidente della regione, mario centorrino, ex assessore regionale al settore e ludovico albert, ex dirigente generale del dipartimento regionale formazione professionale - sono rimasti muti come pesci.

Dopo - e non prima - che il presidente della regione ha annunciato il giro di vite sulle società che si occupano di formazione professionale riconducibili ai politici sono arrivate, puntuali, le dichiarazioni di ‘plauso’ di altri politici. La parole di questi esponenti di vari partiti suonano quasi comiche, se è vero che negli ultimi quattro anni - quando ‘spatuliava’ il trio delle meraviglie, il famigerato lac, sigla che sta per raffaele lombardo, ex presidente della regione, mario centorrino, ex assessore regionale al settore e ludovico albert, ex dirigente generale del dipartimento regionale formazione professionale - sono rimasti muti come pesci.

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Dopo - e non prima - che il presidente della regione ha annunciato il giro di vite sulle società che si occupano di formazione professionale riconducibili ai politici sono arrivate, puntuali, le dichiarazioni di ‘plauso’ di altri politici. La parole di questi esponenti di vari partiti suonano quasi comiche, se è vero che negli ultimi quattro anni - quando ‘spatuliava’ il trio delle meraviglie, il famigerato lac, sigla che sta per raffaele lombardo, ex presidente della regione, mario centorrino, ex assessore regionale al settore e ludovico albert, ex dirigente generale del dipartimento regionale formazione professionale - sono rimasti muti come pesci.

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