Formazione, domani manifestazione dei lavoratori ai funerali di Aldo Melodia

Domani alle 11.30 presso la chiesa Madre di Alcamo si celebreranno i funerali di Aldo Melodia. Prevista una mobilitazione di tutti gli operatori della formazione professionale organizzata in modo spontaneo e mossa dal dolore della perdita del collega e dalla rabbia verso un governo che ad oggi non dà risposte.

E ad oggi il silenzio assordante sulle motivazioni che hanno portato al suicidio Aldo Melodia da parte delle istituzioni regionali è direttamente proporzionale al grido dei lavoratori. Aldo, lavoratore della formazione professionale, politico, marito, padre, amico, … Aldo Melodia ha deciso di non essere nessuna di queste cose ieri pomeriggio intorno alle 14, nel suo garage, con un cappio al collo. 

La tragica scoperta fatta dalla moglie ha generato sgomento in tutto il mondo dei lavoratori della formazione professionale. I tanti post ricevuti dal nostro giornale sono un grido di dolore, rabbia e disperazione di chi non solo si sente vicino alla famiglia del caro Aldo Melodia, ma addirittura si sente vicino a quel gesto estremo di follia.

Aldo Melodia era un folle? No, sicuramente! Uomo politico, ex assessore, della sua città natale, Alcamo, che aveva già dimostrato in passato di saper rompere con sistemi sociali e politici poco chiari fondando movimenti politici nuovi. Nella sua città aveva contribuito al dibattito politico e alla rappresentanza con “Nuova presenza”, movimento di centrosinistra che si era affermato nelle ultime amministrative.

I suoi concittadini lo ricordano anche per il suo carattere particolarmente comunicativo e gioviale, era impegnato in arti teatrali e le immagini più diffuse sono quelle di un uomo che suona con piacere una chitarra. I suoi colleghi lo descrivono come un uomo disponibile non solo sul lavoro, ma anche ad ascoltare i problemi degli altri. In sessant’anni di vita non ha mai dato segni di squilibrio mentale, dunque cosa lo ha spinto ad un orribile gesto premeditato.

La depressione. Si una malattia che chi ha un carattere come Aldo sa nascondere bene, ma che lacera dentro ogni giorno. La depressione data dalla perdita del proprio lavoro, dalla perdita della propria retribuzione, dalla perdita della propria dignità di uomo e capofamiglia, e quindi la perdita della capacità di saper provvedere al sostentamento della famiglia. 18 mesi senza retribuzione lui come altri. Ma Aldo è crollato.

Se avesse saputo che il governo regionale stava approvando un piano per il prepensionamento accompagnando i lavoratori alle soglie della pensione, lo avrebbe fatto? Se avesse saputo che il governo regionale stava realmente emettendo i mandati di pagamento per le attività rendicontate e quindi per gli stipendi arretrati, lo avrebbe fatto? Se avesse saputo che già era in atto una concreta riforma del sistema della formazione professionale che garantiva comunque i lavoratori, lo avrebbe fatto? Se…., se…, se… ormai nulla può fermare la mano di Aldo. Mesi e mesi, anni di parole sulla riforma che non é mai arrivata.

Sul gesto non può additarsi una responsabilità diretta dell’attuale Governo, però la disgrazia non può passare in silenzio, non deve passare in silenzio. E su questa tragedia è fin troppo scontato chiedere una profonda riflessione. Il Governo regionale ha il dovere di uscire allo scoperto con provvedimenti immediati e concreti. Non é più tempo. Tutte le rappresentanze sindacali oggi sui propri siti web esprimono il loro cordoglio alla famiglia di Aldo Melodia e domani si prevede una presenza abbastanza numerosa alla chiesa Madre di Alcamo, i lavoratori della formazione professionale, come dicevamo, hanno organizzato una mobilitazione davanti la chiesa in occasione dei funerali del collega morto “ammazzato” dicono alcuni “dall’immobilismo e dall’incoscienza della politica attuale” .

Saranno presenti le istituzioni territoriali, il sindaco e l’amministrazione a testimoniare il valore aggiunto che Aldo Melodia ha rappresentato per la politica della sua città, i colleghi e gli amici a testimoniare il suo spessore umano, ma come mai ancora oggi non una riga, una parola, un cenno arriva dal governo regionale. Il trio dei “sogni e dei “rinvii” CSC (Crocetta, Scilabra, Corsello) cosa farà? Un comunicato stampa congiunto? O un telegramma privato? Ebbene ormai per la formazione professionale basta dire “non fiori, ma opere di bene”, che sta in equazione perfetta con “non parole, ma erogazione delle somme dovute”. Auspichiamo che si tengano abbassati i toni, che non si sfoci in esagerazioni, Aldo non sarebbe stato d’accordo, mite e riflessivo com’era, uomo saggio e sempre pronto alla soluzione, non avrebbe approvato gesti ulteriormente fuori misura.

Formazione, lavoratore della Fondazione Cas trovato impiccato


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