Formazione: dal Governo solo ‘chiacchiere’, tornano a protestare i lavoratori

GLI ADDETTI NON CI CASCANO PIU’. LUNEDI’ SARANNO DI NUOVO IN PIAZZA

Tornano in piazza i lavoratori della Formazione professionale. Lunedì prossimo, a partire dalla 15,00, si raduneranno a Palermo, in piazza Indipendenza, davanti la sede del Governo regionale di Palazzo d’Orleans, ex sportellisti, operatori degli Interventi formativi e dell’Obbligo formativo (Oif).

Sono in tanti, tra gli operatori, a non credere alle chiacchiere del presidente della Regione, Rosario Crocetta.

La redazione è stata tempestata di telefonate e messaggi di operatori inviperiti per le parole confuse e gli annunci senza seguito sciolinati dal Governatore della Sicilia durante l’incontro con i manifestanti a margine dello sciopero dello scorso 1 ottobre.

Dopo la grande manifestazione dei lavoratori del settore, il presidente della Regione ha abilmente cambiato strategia e, da grande prestigiatore, sull’onda della protesta, ha tirato fuori dal cilindro 130 milioni di euro e sbloccato la direttiva per la terza annualità dell’Avviso 20/2011 finanziata con le risorse del Piano giovani.

E per gli ex sportellisti cosa ha deciso? Nulla. In questo settore non c’è da salvare la ‘pupilla’ Nellina. La responsabilità è in capo all’assessore Giuseppe Bruno, il tempo c’è e 1800 operatori possono attendere.

Del resto, dal 23 aprile 2014, a conclusione del progetto ‘Spartacus’ presso il Ciapi, i 1800 ex sportellisti sono stati, di fatto, licenziati dal Governo regionale, che invece aveva promesso continuità lavorativa. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: 1800 operatori rimasti senza lavoro, senza retribuzione e senza sostegno al reddito. E quel che è peggio, non si avvistano soluzioni nell’immediato. Non si parla né di mobilità, né di Cassa integrazione guadagni in deroga. Soprattutto, non si parla di ritorno al lavoro.

Il Ciapi, che dovrebbe completare la procedura selettiva relativa al reclutamento di 2060 esperti per le azioni della ‘Youth Guarantee’, continua a prendere tempo. Eppure sono trascorsi 45 giorni. In questo versante si sfiorerebbe il paradosso.

Altre insistenti voci riferiscono che dall’assessorato regionale al Lavoro sarebbero partire telefonate destinate al mondo universitario. Primi contatti per studiare un percorso operativo per la gestione dei Servizi per il Lavoro? Se dovesse essere vera l’indiscrezione, ci chiediamo: è questo il modo per salvare 1800 operatori? Qual è la vera volontà del Governo regionale sulle politiche attive del Lavoro? Dopo essersi sbaraccati degli enti formativi adesso l’altro passo sarà, forse, quello di sbarazzarsi dei lavoratori?

La diversa velocità del Governo regionale confermerebbe l’andazzo generale. Lasciare in vita per qualche altro mese i lavoratori degli Interventi formativi e dell’Oif, per garantire la poltrona all’assessore Scilabra e buttare a mare 1800 operatori con le loro famiglie. Se questo è il senso dell’operazione messa in campo dal presidente Crocetta e dai suoi alleati, difficilmente gli ex sportellisti troveranno una collocazione. L’auspicio è che la nostra sia una lettura errata e che il Governatore-prestigiatore e i partiti alleati, PD, Drs, Lista Crocetta, Udc e Articolo 4 innestino la marcia, diano un senso anche alle politiche attive del lavoro in Sicilia e trovino una collocazione per 1800 operatori.

Una lezione è giunta dai lavoratori nei giorni scorsi.

Nonostante l’emergenza sociale emerga in tutta la sua drammaticità, gli operatori, dopo aver tirato fuori i muscoli con la manifestazione che ha portato in piazza circa 2 mila persone, come dicevamo, hanno dimostrato senso di responsabilità e rispetto per le istituzioni interrompendo momentaneamente la protesta, in attesa che gli impegni assunti formalmente dal presidente della Regione Crocetta a conclusione dell’incontro con gli operatori lo scorso 1 ottobre, si trasformassero in fatti compiuti.

La verità è che mentre il tempo scorre inesorabilmente e la Formazione professionale siciliana viaggia a velocità supersonica verso la chiusura definitiva, il Governo regionale sforma tonnellate di chiacchiere.

Chiariamo, non si tratta di intrapresa nel settore dolciario, le chiacchiere del presidente Crocetta nulla hanno a che fare con i dolci molto friabili che vengono fritti ed infine vengono cosparsi di zucchero a velo, tipici del periodo di Carnevale. A sentire i tanti lavoratori che hanno scritto in redazione, le chiacchiere del Governatore siciliano sembrano in simbiosi, nel significato allegorico, con il dolce che nella tradizione piemontese si chiama ‘bugia’. E cosa sono quelle del Presidente della Regione se non chiacchiere che da due anni infestano il settore della Formazione professionale dove i lavoratori non vedono stipendi in media da un anno con punti di ventisette mensilità in una prospettiva futura che non c’è?

Su interventi e Oif pare muoversi qualcosa. L’improvvisa accelerazione ha una nobilissima motivazione. Salvare la poltrona all’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, nel mirino delle opposizioni che ne chiedono le dimissioni. Proprio l’8 ottobre si dovrebbero discutere all’Ars le mozioni di censura unificate del Movimento 5 Stelle e del centrodestra (Forza Italia, Ncd, Grande Sud/Pid, Lista Musumeci), contro l’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra.

Difatti, per correre ai ripari il presidente della Regione è sceso in campo direttamente incontrando i lavoratori, destinando – per ora sulla carta – 130 milioni di euro al dipartimento regionale della formazione professionale e autorizzando i primi pagamenti indirizzati alle filiere dell’Oif e degli Interventi.

La direttiva per l’avvio della terza annualità dell’Avviso 20/2011 sembra in dirittura d’arrivo.

Tutto per salvare la poltrona all’assessore Scilabra?

Nota a margine

Sbagliato pensare che sia cambiato l’atteggiamento del presidente Crocetta, che si sia rabbonito e che abbia compreso il dramma sociale dei lavoratori del settore. Nulla di tutto ciò.

Ed allora, per salvare ruolo, indennità e poltrona della Scilabra, il presidente accelera sulle filiere Interventi Formativi e Oif, guidati proprio dalla giovane assessore e lascia al palo gli ex sportellisti. Per loro non ci sarebbe nulla.

Per gli ex sportellisti, nessun sostegno al reddito, niente Cassa integrazione guadagni in deroga o mobilità, nessuno stanziamento per pagare il pregresso maturato con gli Avvisi 1 e 2 del 2010.

Gli operatori ex ‘Spartacus’ chiedono, non è una novità, la riforma per la stabilità futura, che significa rientrare in un contenitore unico per operare presso le aziende enti e società che si accreditato per l’erogazione dei Servizi per il Lavoro. E, per l’immediato, avviare i 1800 esperti in politiche attive del Lavoro al Ciapi attraverso la Garanzia Giovani.

Aspettative ad oggi deluse da un Governo regionale che pensa alle poltrone piuttosto che al dramma di oltre 8 mila persone.

Giuseppe Messina

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