Quarto giorno di proteste sulla strada di autotrasportatori, agricoltori e pescatori siciliani. Intanto si è da poco concluso l’incontro tra una delegazione dei manifestanti e il governatore regionale Raffaele Lombardo. «Mi auguro che i blocchi siano rimossi – ha detto il governatore. Questa iniziativa – ha aggiunto – inizia a creare seri problemi alla popolazione. Condividiamo le ragioni della protesta, ma non le degenerazioni». Lombardo però non avrebbe ricevuto rassicurazioni sulla possibilità di una sospensione della protesta. Il presidente dell’Aias, Giuseppe Richichi ha sottolineato che «dal vertice sono emersi dei punti che sottoporremo all’assemblea del nostro movimento che terremo a Catania, intorno alle 18». Sui punti discussi con il presidente della Regione e sulle iniziative da adottare, però, Richichi non dice nulla, precisando che «su eventuali nuove forme di protesta, le notizie si avranno al termine della nostra assemblea. I blocchi – assicura – proseguiranno anche domani».
Intanto il peso sui cittadini diventa sempre più insostenibile. Sono segnalati blocchi – con conseguenti rallentamenti – lungo l’autostrada A19 Catania-Palermo e la Statale 114 Messina-Siracusa. Presidi di autotrasportatori e rappresentanti del movimento dei forconi anche a Giarre (nella frazione Trepunti), a Paternò, sulla Catania-Gela e a Castel di Judica. Si segnala, nei pressi di Catenanuova, il ferimento di un manifestante rimasto con il piede incastrato sotto la ruota di un camion che aveva cercato di forzare il blocco. Ma, nonostante questo, non ci sarebbero problemi di ordine pubblico, per il momento.
Benzinai ormai a secco in tutta la città, come mostra la nostra mappa, e a peggiorare la situazione è il blocco delle raffinerie. Nello stabilimento Isab sud di Priolo l’attività è ferma da stamattina per via del blocco stradale. «Siamo fermi dalle sei, hanno solo consentito il cambio turno dei lavoratori, ma non c’è attività» fanno sapere dallo stabilimento. Situazione critica anche negli stabilimenti della zona nord, come conferma l’Eni, dove si lavora a regime ridotto.
Nei supermercati e nei negozi alimentari i prodotti deperibili sono ormai introvabili e anche nelle edicole si segnalano problemi nella consegna dei giornali non stampati negli stabilimenti catanesi della Etis 2000. Quotidiani garantiti, dunque, ma lo stesso non vale per settimanali e mensili.
Nel frattempo il consiglio comunale di Catania ha approvato all’unanimità l’invio di una lettera al presidente del consiglio Mario Monti, al prefetto e alla Regione Sicilia, nella quale si chiede di aprire «un tavolo di intervento con i manifestanti». Nello Musumeci, capogruppo de La Destra che ha proposto l’invio della lettera, motiva così in consiglio la decisione: «Stiamo assistendo a una protesta senza precedenti negli ultimi decenni ed è doveroso intervenire per dire che riteniamo giusti i motivi, ma sbagliati i metodi e invitare Monti a trattare con chi manifesta per evitare anche che i disagi si aggravino».
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