Realtà del terzo settore, ambientaliste e culturali hanno stilato una serie di punti e indicato le modalità di investimento dei fondi europei di cui beneficerà il capoluogo etneo. Le iniziative discusse questo pomeriggio al Salone della Cgil
Fondi Pnrr, associazioni avanzano le loro proposte Idee per realizzare «un progetto futuro per Catania»
Pnrr e città, un futuro per Catania. Con questa frase diverse realtà associative hanno deciso di unire gli intenti per stilare un documento da sottoporre all’amministrazione comunale e alle istituzioni, così da indicare alcuni punti su cui bisogna agire con priorità grazie ai fondi stanziati dall’Europa attraverso il Piano di ripartenza e resilienza. Degli oltre 200 miliardi stanziati da Bruxelles di cui beneficerà l’Italia, diverse centinaia di milioni di euro dovrebbero andare al capoluogo etneo e all’hinterland circostante. Tuttavia, prima di beneficiare a pieno dei fondi, sono necessari dei progetti chiari su cui investire. E dato che il piano europeo si pone, tra gli obiettivi, di migliorare la qualità della vita nei centri urbani dopo la crisi generata dalla pandemia da Covid 19, le realtà associative catanesi hanno prodotto un documento che discuteranno questo pomeriggio nella sede della Cgil di via Crociferi.
Le associazioni che hanno sottoscritto le proposte sono: Argo Catania; CGIL-Medici Catania; Comitato Antico Corso; Gruppo urbanisti; LIPU; Memoria e Futuro; Rete Piattaforma per Librino; SUNIA; Trame di quartiere; UDI-Catania. Un piano dettagliato si focalizza su punti precisi per ridurre i vari disagi che attualmente sono la causa di un importante disagio sociale in città. Creazione di centri di aggregazione, finanziamento dei progetti già esistenti per implementare la rete dei trasporti, ristrutturazione di alcuni edifici da destinare a scuole, asili nido e abitazioni popolari, così da contrastare i problemi legati al disagio abitativo e alla dispersione scolastica: criticità, secondo i dati in possesso della associazioni, notevolmente diffuse. Tra i vari punti messi in luce dall’associazione e che saranno discussi nell’incontro di questo pomeriggio, infatti, c’è l’urgente bisogno di una programmazione di alcune azioni già «individuate nel Piano del Traffico Urbano per il potenziamento delle linee Brt» e la realizzazione di una metropolitana leggera su monorotaia per collegare l’hinterland collinare alla città». Le associazioni illustreranno i vari interventi necessari per una nuova rete fognaria, che risale agli anni Ottanta e non è in grado di smaltire l’acqua durante le piogge.
Nelle proposte delle associazioni anche opere da realizzare tra l’aeroporto e Villaggio Santa Maria Goretti, classificate come aree interessate da rischio idraulico molto elevato. «Serve un programma di opere finalizzate al raccoglimento delle acque meteoriche in eccesso – scrivono – Indispensabile la deimpermeabilizzazione dei grandi parcheggi dell’aeroporto e dei centri commerciali» attraverso la piantumazione di alberi e una «forestazione urbana per migliorare la qualità dell’aria». Tra i punti affrontati c’è anche la necessità di «Avviare la realizzazione di un grande parco urbano tra Monte Po e Fossa Creta», che le associazioni avevano avanzato in maniera congiunta già questa estate. «Lo stesso vale per i terreni lavici di proprietà pubblica adiacenti alla circonvallazione in zona Nesima che, con sistemazioni a verde, mirate e non distruttive, potrebbero diventare un suggestivo parco urbano di grande valenza ambientale».
Il progetto delle associazioni prevede delle iniziative e per il recupero degli edifici scolastici. «Le strutture antisismiche a Catania sono 23 su 150, ed è urgente programmare l’adeguamento antisismico: il Pnrr prevede il finanzimento tramite concorsi pubblici. Neanche l’edificio della Protezione civile – prosegue il documento – è dotato di norme antisismiche: molte costruzioni sono anteriori agli anni Ottanta». Nel documento non viene lasciato da parte nessun quartiere: tra progetti di estensione dell’housing sociale – già avviato da Trame in quartiere a San Berillo – e recupero di edifici da destinare a attività lavorative e centro ascolto, le iniziative da poter finanziare vanno da Librino a San Berillo, passando da San Cristoforo. Agli ultimi punti, ma non meno importante sono i progetti pensati a favore del potenziamento dell’assistenza sanitaria e della rete territoriale, per cui alla Sicilia «sono assegnati circa 773 milioni di euro».