Focus Eccellenza, Caltagirone: Polessi eterno ragazzo «Ho 47 anni e le parate più belle sono quelle di adesso»

«Ho ancora tanta voglia di scendere in campo, non mi pongo limiti e non penso che questo potrebbe essere l’ultimo anno». Classe 1970, 47 anni compiuti lo scorso ottobre, Nicola Polessi difende ancora i pali del Caltagirone. Una carriera iniziata addirittura negli anni ’80 e proseguita stagione dopo stagione, tanto che questo è il suo trentunesimo anno di attività. «Con l’età ci scherzo sempre – confessa a MeridioNews -. Ho cercato sempre di nascondere gli anni (ride, ndr) e magari qualcuno pensava che ne avessi meno. L’importante è sentirsi giovani e stare fisicamente bene». E a proposito di condizione fisica, l’estremo difensore non ha dubbi: «Stranamente le parate più belle della mia carriera le ho fatte tra l’anno scorso e quest’anno. Ho fatto interventi difficili in controtempo, come nella partita contro il Biancavilla. Si può pensare che per uno in là con gli anni non sia facile, invece ci sono riuscito».

Quest’anno avrebbe potuto smettere col calcio giocato per dedicarsi ad altro, ma non ha voluto sentire ragioni: «Ho scelto di non fare il preparatore. Avevo ricevuto un’offerta per appendere scarpini e guanti al chiodo – continua il portiere -, ma non me la sono sentita. Già faccio l’allenatore dei portierini nella scuola calcio del Caltagirone». Il segreto di quest’eterna giovinezza è affrontare gli impegni con grinta e determinazione: «Andare al campo non mi pesa, se dovessi provare questo avrei già smesso. Siccome mi sento un ragazzino, mi alleno al cento per cento delle mie possibilità». Lo sguardo, però, è proiettato anche sul futuro e su quello che l’attuale estremo difensore del Caltagirone farà appena smetterà: «In futuro mi piacerebbe allenare i portieri in una squadra professionista. Ho il patentino Uefa B e potrei allenare una squadra, ma vorrei dedicarmi proprio agli estremi difensori. Ma se ne parlerà – scherza Polessi – quando tra cinquant’anni smetterò di giocare».

A questo punto, Polessi comincia a sfogliare l’album dei ricordi, pieno di fotografie per i 31 anni di carriera: «A livello di prestazioni e di campo, il mio anno migliore è stato quello a Vittoria in serie D. Lì ho parato otto rigori in un campionato. Ricordo comunque con tanto piacere anche i miei primi anni in carriera a Scicli, allora ero una giovane promessa. E poi anche a Modica ho tanti ricordi». I suoi ricordi, però, non si fermano soltanto a esperienze nel calcio dilettantistico, tanto che Polessi ha parato anche tra i professionisti: «Il ricordo più bello – prosegue emozionato – è la vittoria del campionato di C2 a Paternò e la conseguente promozione in C1. Avevamo Pasquale Marino come allenatore e per me è stata l’occasione per togliermi soddisfazioni e tanti sassolini dalle scarpe. Avevo già fatto tanti anni di gavetta in serie D e vincere quel campionato da protagonista è un ricordo indelebile. Il Corriere dello Sport mi indicò come miglior portiere della categoria». Il portiere però ha anche un rimpianto legato alla prima parte della sua carriera: «Ho fatto la serie C a Trapani da secondo portiere a Giovanni Guaiana e abbiamo vinto il campionato con Arcoleo in panchina. Allora ero giovane, avevo circa 21 anni, e feci la scelta sbagliata di tornare nell’Interregionale. Fortunatamente, dopo ho avuto la possibilità di tornare a giocare in serie C».

Passando al campionato in corso, il Caltagirone è al momento ultimo in classifica, a quota cinque punti con il Real Aci. Le due squadre si affronteranno nel prossimo turno. «Domenica – spiega Polessi – può essere l’occasione giusta per riscattarci. È una partita che dovremo cercare di vincere. Ultimamente la classifica è poco felice, ma in basso siamo tutti lì. Il nostro obiettivo è la salvezza». Il Caltagirone è una matricola nel campionato di Eccellenza e dunque le difficoltà potevano essere preventivabili: «Sapevamo già che il campionato sarebbe stato molto duro, ma non mi aspettavo che avremmo fatto tutte queste sconfitte. La squadra è formata da tanti giovani e può subentrare la paura. Questo non deve accadere». Infine, il portiere ha voluto elogiare la dirigenza e la tifoseria: «Abbiamo alle spalle una società e un ds come Massimo Parisi che ci fanno stare tranquilli. Ci stimolano in tutto e per tutto e non ci fanno mancare nulla. Anche i tifosi ci fanno lavorare tranquilli. Dal canto mio – conclude Polessi – voglio fare bene perché ormai abito qua e mi sento un calatino a tutti gli effetti».


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