Flop-day: inaccettabili e poco credibili le parole dell’assessore Scilabra nella Commissione Cultura e Lavoro dell’Ars

IL GOVERNO NON PUO’ DIRE CHE GLI AFFIDAMENTI PER SVARIATI MILIONI DI EURO A SOCIETA’ ESTERNE ALLA REGIONE SONO SOLO OPERA DELL’EX DIRIGENTE GENERALE. LA VERITA’ E’ UN’ALTRA E VERRA’ FUORI

Sull’incontro in corso presso la Commissione Cultura e Lavoro dell’Ars riferirà più tardi il nostro Giuseppe Messina. Noi, adesso, ci limitiamo a qualche considerazione.

La prima considerazione riguarda i ‘toni’ utilizzati dall’assessore regionale alla Formazione, Nelli Scilabra.

Dall’assessore ci si aspettavano, in primo luogo, le scuse a tutta la Sicilia e, in particolare alle migliaia e migliaia di giovani disoccupati della nostra Isola.

Invece le scuse non sono arrivate.

L’assessore – e questo è veramente incredibile! – non si sente minimamente responsabile dei danni che ha provocato con il flop-day.

Scaricare tutte le responsabilità dei disastri della sua gestione sull’ex dirigente generale, dottoressa Anna Rosa Corsello, è atteggiamento non conforme alla realtà e, perché no?, anche un po’ miserabile.

Il nostro giornale, in questi due anni, ha scritto la cronaca – giorno dopo giorno – delle azioni amministrativa del dipartimento regionale della Formazione professionale. E sono state, fino a meno di un mese fa, tutte azioni che l’assessore Scilabra e l’ex dirigente generale, Corsello, hanno portato avanti insieme, con la probabile ‘benedizione’ del segretario generale della presidenza della Regione, Patrizia Monterosso.

Si trattato, per lo più, di scelte politiche e amministrative sbagliate, che hanno gettato nello sconforto circa 10 mila lavoratori di questo settore.

Insomma: tentare di far credere che tra l’assessore e l’ex dirigente generale ci siano stati chissà quali dissidi, beh, questo non è credibile.

Lo scontro tra l’assessore Scilabra e la dottoressa Corsello si è consumato su alcuni passaggi del Piano Giovani. A cominciare dal click-day, a nostro avviso illegittimo, perché esclude dalla partecipazione a un bando pubblico tutti i giovani che non ‘navigano’ su internet.

Il nostro augurio è che i giovani esclusi da questa gestione pedestre del denaro pubblico presentino ricorso per far pagare i danni – in solido – ai responsabili di questo disastro morale e amministrativo.

Un altro elemento che non ci convince affatto è la tesi stando alla quale sarebbe stata l’ex dirigente generale a patrocinare, senza evidenza pubblica, gli affidamenti a società ‘esterne’ all’Amministrazione regionale.

Il presidente Rosario Crocetta e l’assessore Scilabra la debbono smettere di prendere in giro i siciliani. Affidamenti senza evidenza pubblica per svariati milioni di euro non possono essere assunti da un dirigente generale senza l’avallo della politica.

Se così fosse, saremmo davanti a una politica che si auto-delegittima, dichiarando la propria incapacità di controllare la ‘macchina’ amministrativa.

Ci rendiamo conto che le leggi Bassanini – quanto di peggio fatto in Italia in materia di pubblica amministrazione negli ultimi cento anni – creano questo dubbio. Ma è, per l’appunto, solo un dubbio: grave, ma sempre un dubbio.

Il Governo farebbe bene ad assumersi le proprie responsabilità.

Ci sono solo due modi per accertare la verità su questa storia degli affidamenti: l’inchiesta della magistratura penale e, soprattutto, gli eventuali ricorsi dei giovani siciliani che non hanno potuto partecipare al click-day.

Soprattutto questi ultimi, impugnando l’avviso sui tirocini formativi – e facendolo dichiarare per quello che è: e cioè illegittimo – ‘costringerebbero’ la Giustizia a individuare i responsabili per fargli pagare i danni.


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