Sempre più spaccati i pentastellati palermitani. Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia di Vita accusano la deputata regionale di essere stata «manovrata» da Ugo Forello, candidato alle Comunarie a cinque stelle. La replica arriva sui social
Firme false M5s, esposto degli indagati contro La Rocca Lei si difende su Fb: «In dubbio la mia lucidità mentale»
Continua la guerra interna all’interno del M5s di Palermo. Con il rischio sempre più concreto che possa saltare la lista da presentare alle elezioni comunali del 2017 – non si hanno più notizie delle Comunarie, le selezioni pentastellate che dovevano scegliere i candidati al consiglio e alla giunta. Al centro ancora una volta l’inchiesta sulle firme false. I deputati indagati Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita, tutti sospesi dal M5S, hanno presentato un esposto alla Procura di Palermo e all’Ordine degli avvocati. Sotto accusa la scelta di Claudia La Rocca di collaborare coi magistrati.
Gli indagati sostengono che a “manovrare” l’unica indagata che si è autosospesa sia stato l’avvocato Ugo Forello, tra i fondatori di Addiopizzo e dato da molti come possibile candidato a sindaco per il M5s. Per corroborare questa ipotesi nell’esposto sono state inserite anche le fotocopie di alcuni messaggi inviati da Forello a un attivista, Francesco Lupo, fratello della deputata Loredana Lupo. I tre indagati e le due deputate denunciano «una presunta disponibilità a mediare dello stesso leader di Addiopizzo con il magistrato incaricato delle indagini, il procuratore aggiunto Dino Petralia». Secondo la loro ricostruzione sarebbe stato proprio Forello a convincere La Rocca a presentarsi in procura.
La principale accusata risponde con un lungo post su facebook, a cui dà il titolo «delle volte (sic) il male è negli occhi di chi guarda». Per poi affermare di non comprendere «cosa ci sia di sbagliato in un avvocato che consiglia a diversi soggetti tirati in ballo nei servizi sulle “firme false”, di scegliere un’eventuale collaborazione con la magistratura». La Rocca risponde poi direttamente alle accuse che le vengono messe. «In tutto questo – scrive – fra le righe, anche la mia facoltà di intendere e di volere viene messa in dubbio, visto che sono stata dipinta come una “pentita manovrata”, quando di fatto ogni mia scelta è stata fatta in autonomia (e ci tengo a precisarlo), lontana da ogni eventuale consiglio e dopo lunghe riflessioni, pensando di fare semplicemente la cosa giusta nei confronti della mia coscienza e per tutto ciò in cui credo».
In conclusione La Rocca confessa che «avevo pensato di indire una conferenza stampa, ma a questo punto non lo ritengo più necessario, attendo con fiducia l’esito delle indagini, voglio continuare a credere nel lavoro della magistratura».
E in tarda serata arriva la precisazione di chi ha presentato l’esposto: «Attenderemo che le istituzioni investite ricostruiscano fatti e responsabilità. Ci interessa soltanto che il Movimento 5 stelle si affermi sempre nella massima trasparenza. Non speculeremo su nulla». E’ quanto dichiarano i parlamentari M5s Riccardo Nuti, Chiara Di Benedetto, Giulia Di Vita, Loredana Lupo e Claudia Mannino, in una nota diffusa dal loro legale, l’avvocato Domenico Montalbano, a proposito dell’esposto presentato alla Procura.