Il disegno di legge n.1030/A, relativo alla Finanziaria regionale, presentato il 4 dicembre 2025 definisce un quadro finanziario triennale 2026‑2028 mirato, nelle intenzioni del legislatore, a incentivare l’occupazione stabile, gli investimenti produttivi e la coesione sociale. La manovra si configura come espansiva: conferma e incrementa i trasferimenti a comuni e province e introduce nuovi stanziamenti […]
Finanziaria regionale: l’impatto su occupazione, investimenti e coesione sociale
Il disegno di legge n.1030/A, relativo alla Finanziaria regionale, presentato il 4 dicembre 2025 definisce un quadro finanziario triennale 2026‑2028 mirato, nelle intenzioni del legislatore, a incentivare l’occupazione stabile, gli investimenti produttivi e la coesione sociale. La manovra si configura come espansiva: conferma e incrementa i trasferimenti a comuni e province e introduce nuovi stanziamenti per imprese e famiglie.
In particolare, vengono potenziati i trasferimenti agli enti locali (circa 350 milioni/anno di spese correnti e 115 milioni/anno di investimenti comunali) e si stanziano circa 150 milioni annui per il fondo speciale dedicato agli incentivi alle imprese. Il Presidente Schifani ha sottolineato che «il lavoro e il mondo produttivo sono il cuore della manovra», puntando a «far crescere ancora di più il numero degli occupati a tempo indeterminato facendo diminuire il costo del lavoro sopportato dalle imprese».

Incentivi alle assunzioni
Gli articoli 1 e 2 istituiscono contributi a fondo perduto per le imprese che effettuano nuove assunzioni a tempo indeterminato. Il beneficio è pari fino al 10% del costo salariale annuo di ogni nuova assunzione (per un plafond di 150 milioni/anno). Vengono esclusi dall’incentivo i settori già agevolati (es. agricoltura) e diverse categorie di enti pubblici o mutualistici. Un ulteriore incentivo (art.2) riserva 50 milioni complessivi alle imprese che collegano l’assunzione a un investimento iniziale sul territorio regionale. Queste misure puntano a stabilizzare l’occupazione premendo sul costo del lavoro delle aziende, nel rispetto delle regole UE sugli aiuti «de minimis» .
Lavoro agile e South Working
L’articolo 3 introduce un contributo di 30.000 euro per ciascun lavoratore, residente in Sicilia, assunto a tempo indeterminato e impiegato in modalità agile per almeno 5 anni. Il plafond complessivo previsto è di 18‑20 milioni nel triennio. Inoltre si autorizza un fondo di 2 milioni/anno per l’allestimento di coworking e spazi di lavoro condivisi nelle aree interne. L’obiettivo è sostenere il cosiddetto South Working: favorire il lavoro da remoto in Sicilia per trattenere competenze e giovani qualificati sul territorio.
Semplificazione e investimenti produttivi
L’art.4 istituisce le Aree a burocrazia semplificata e legalità controllata per attrarre nuovi investimenti (definite in base a potenziale industriale, logistica, aree dismesse, ecc.). In tali zone possono essere stipulati protocolli di legalità e procedure agevolate. L’articolo 5 prevede incentivi edilizi a favore di privati e condomini: viene creato un fondo di 30 milioni/anno per lavori di riqualificazione energetica, sismica e abbattimento barriere architettoniche sugli edifici residenziali (contributo al 50% delle spese ammissibili, fino a massimali variabili). L’obiettivo è promuovere l’efficienza energetica, la sicurezza degli immobili e l’innovazione nel settore edile.
Fiscalità e mobilità sostenibile
L’art.6 introduce agevolazioni per la tassa automobilistica: riduzione del 25% per autoveicoli aziendali leggeri immatricolati nel 2026-2028 e esenzione triennale per veicoli elettrici/ibridi. Queste misure mirano a stimolare il rinnovo del parco circolante verso mezzi più efficienti.
Servizi sociali e inclusione
L’art.10 stanzia 1 milione di euro annuo (2026-2028) per iniziative di partenariato pubblico-privato volte a riqualificare aree urbane degradate e ridurre il disagio sociale. Viene inoltre istituito un fondo di 1 milione per l’adeguamento di alloggi in favore di persone con disabilità gravi, finalizzato a promuovere l’autonomia abitativa.
L’art.11 ridetermina le dotazioni finanziarie agli enti locali confermando il livello dei trasferimenti previsti da leggi precedenti e introduce numerosi contributi straordinari: per esempio 2 milioni/anno per abbonamenti bus gratuiti ai giovani con basso ISEE, 2 milioni per l’acquisto di mezzi di soccorso in emergenza, e 1 milione per dotare di attrezzature di sicurezza le spiagge libere in modalità inclusiva. La legge combina misure per lo sviluppo economico (lavoro, impresa, innovazione) con interventi di coesione sociale (sostegno ai più fragili e potenziamento dei servizi pubblici), cercando di perseguire una visione di crescita equilibrata.
Al di là delle indicazioni strategiche contenute nella Finanziaria, è più che mai evidente che dietro ad ogni scelta c’è, qualcosa che va oltre a un necessario impatto sulla vita dei siciliani. Ma, ce lo insegna la storia, per ogni cosa c’è un prezzo da pagare. E il prezzo che il Governo sta pagando è quello di evitare a tutti i costi crisi interne alla maggioranza ma, soprattutto, scongiurare il mascherato lavoro dei franchi tiratori.