Finanziaria e Covid, l’irrequietezza dei deputati siciliani Miccichè: «Parlo col muro? Non potete stare attaccati»

«Onorevole Zafarana, ma parlo con il muro? Non potete stare attaccati». Se i lavori d’aula all’Assemblea regionale siciliana fossero un test per valutare quanto la Sicilia sia pronta alla fase due dell’emergenza Covid-19, bisognerebbe rimettere nel cassetto l’ottimismo degli ultimi giorni. Ma considerato che non sarebbe la prima volta che ciò che accade all’interno dell’Ars sia scollato dal mondo fuori da palazzo dei Normanni, ci si può limitare a osservare. A partire dalle difficoltà che Gianfranco Miccichè ha ammeso di avere nel tenere a bada l’irrequieteza dei deputati presenti a sala d’Ercole, dove da giorni è corsa all’approvazione della legge di stabilità tenendo aperta l’ultima seduta utile concessa dall’esercizio provvisorio.

Mentre l’aula non è ancora arrivata a metà della discussione dei 26 articoli che compongono il disegno di legge, Miccichè, che dell’Ars è presidente, non manca di rimarcare la particolarità del momento. E come anche per i deputati regionali valgano le prescrizioni sul distanziamento sociale. «Vi prego di rispettare le distanze di sicurezza, non so più come dirvelo, se no ho problemi. Mi chiamano e si lamentano di quello che succede qua. Dobbiamo fare una cosa: chiunque debba parlare con un altro gli fa cenno di uscire un attimo fuori», ha detto a un certo punto Miccichè dal proprio scranno. Per poi subito dopo riprendere direttamente l’esponente del Movimento 5 stelle Valentina Zafarana

Ma la deputata pentastellata è solo una dei tanti a essere richiamati. Stesso trattamento tocca al dem Baldo Gucciardi, che proprio oggi compie 62 anni. «Onorevole Gucciardi, lei fa il compleanno, no? E allora evitiamo di fare… ha una grande voglia di festeggiare – ironizza Miccichè – Ok, sta lavorando ma deve rispettare le regole della distanza». La difficoltà di mantenere la compostezza in un ambiente caldo come quello dell’Assemblea regionale siciliana – basti pensare alla querelle dei giorni scorsi sorta tra il deputato Luca Sammartino e il presidente della Regione Nello Musumeci, sull’uso del voto segreto – è evidente. «Onorevole D’Agostino, mi lasci dirigere l’aula, che credo di saperlo fare», sbotta Miccichè. Per poi pensare anche a chi gli sta attorno e, di conseguenza, alla propria salute. «Se gli uffici mi dessero una mano, anziché gridarmi a 15 centimetri dall’orecchio sarebbe meglio…».


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