Foto di Marta Silvestre

A Catania arriva il film «censurato» sulla resistenza contro l’occupazione della Libia

Il Leone del Deserto arriva a Catania. Il film sulla resistenza contro l’occupazione italiana della Libia sarà proiettato per la prima volta sugli schermi cinematografici italiani. Un’iniziativa che è partita da Un ponte per, una ong che da oltre trent’anni opera in Medio Oriente, Nord Africa e nei Balcani con programmi di cooperazione e solidarietà internazionale per promuovere pace e diritti umani e per prevenire nuovi conflitti. «Abbiamo ottenuto il nullaosta ministeriale per la proiezione pubblica – spiegano dall’associazione – di questo importante film storico, basato sulla vita del condottiero senussita Omar al-Mukhtar, alla guida della lotta contro l’occupazione coloniale italiana».

«La pellicola – aggiungono da Un ponte per – non è mai stata proiettata nelle sale cinematografiche italiane, perché ritenuta dal governo “lesiva dell’onore dell’esercito”, che all’epoca ne bloccò la distribuzione. L’allora presidente del Consiglio Giulio Andreotti – sottolineano – arrivò ad accusare il film di “vilipendio alle forze armate” e nel 1987 la Digos ne impedì la proiezione a Trento durante un meeting pacifista sequestrando la pellicola». 

Il 16 settembre, in occasione della Giornata libica in memoria delle vittime della colonizzazioneUn ponte per organizza la proiezione del film in dieci città: oltre a Catania (dove sarà proiettato, in collaborazione con l’associazione Centineo e l’Anpi, all’Arena Argetina, in via Vanasco 10 alle ore 20) anche a Roma, Torino, Napoli, Milano, Arezzo, Monza, Bologna, Modena e Firenze. Prima d’ora, Il Leone del Deserto non è mai stato distribuito in Italia, né è mai stato trasmesso dal servizio pubblico. «Si ricorda – fanno notare dall’associazione – un’unica trasmissione televisiva su Sky nel 2009. Una censura, ha scritto il maggiore storico del colonialismo italiano Angelo del Boca, che “si inserisce in una più vasta e subdola campagna di mistificazione e disinformazione, che tende a conservare della nostra recente storia coloniale una visione romantica, mitica, radiosa. Cioè falsa”». 

Un film del regista siro-statunitense Mustapha Akkad, morto nel 2005 in un attentato di al-Qaida ad Amman, che è stato prodotto negli Stati Uniti con attori di primo piano come Anthony Quinn, Oliver Reed, Rod Steiger e Irene Papas. Un film in cui «si ricostruisce la resistenza delle tribù libiche contro l’occupazione coloniale italiana, documentandone la repressione». Fino a oggi, nessuna cinema e nessuna tv poteva programmarne la visione perché mancava un distributore e un visto per la proiezione. «Con questa iniziativa – sottolineano da Un ponte per – intendiamo contribuire a sollevare il velo calato sulla storia coloniale italiana, e sostenere la proposta per l’istituzione di una Giornata nazionale della Memoria delle vittime del colonialismo». La proiezione sarà preceduta da una breve introduzione storica.


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