Il paradosso, scrive in un comunicato il conigliere comunale di Italia dei Valori, Filippo Occhipinti, è che ai ragazzi prima viene chiesto di seguire la procedura on line e, poi, di recarsi personalmente presso uffici carenti di personale dove sono costretti ad attendere per ore ed ore
File chilometriche per l’iscrizione all’Università di Palermo Ma è così difficile rendere semplificare le procedure?
«Non è possibile che l’Università degli Studi di Palermo costringa, ancora oggi, le matricole e, in generale, gli studenti ad estenuanti e inutili file».
Lo dice il capogruppo di Italia dei Valori al Consiglio comunale del capoluogo siciliano, Filippo Occhipinti.
«In questi giorni – scrive Occhipinti in un comunicato – le procedure di immatricolazione costringono tanti futuri studenti ad attese interminabili e procedure farraginose, impensabili in un’epoca informatizzata come la nostra. Di certo non il migliore esempio di come dovrebbe funzionare una pubblica amministrazione, che viene proprio da chi forma i ragazzi e li prepara alla vita».
Insomma, ci lamentiamo spesso della burocrazia comunale e regionale, di altri uffici pubblici, ma anche l’Università non scherza. Con un paradosso in più, che suona quasi beffardo:
«Gli studenti – scrive sempre Occhipinti – dopo la procedura on line, sono infatti costretti a tornare personalmente in segreteria sopportando interminabili code, con sportelli carenti di personale e dovendo fornire documenti già in possesso dell’Università».
Ma è normale che, nel 2014, succedano ancora queste cose? Il Rettore dell’Università di Palermo, professore Roberto Lagalla, che è considerato un bravo manager pubblico, forse dovrebbe prestare un po’ di attenzione a chi si avvicina per la prima volta al mondo universitario.