Il tradizionale appuntamento inaugurato lo scorso 2 febbraio chiude i battenti in anticipo. Nell'area dell'ex mercato ortofrutticolo di San Giuseppe La Rena era stato allestito anche un padiglione enogastronomico. «Gli operatori itineranti vogliono stare vicino alla festa», spiega il sindacalista Coglitore
Fiera di Sant’Agata, gli ambulanti la boicottano Evento saltato. Coldiretti: «Siamo rimasti soli»
Una scommessa innovativa che si è trasformata in un flop tremendo tra boicottaggi e stand smontati in poche ore. Il tradizionale appuntamento della fiera di Sant’Agata è ufficialmente saltato. Una vicenda che coinvolge ambulanti ma anche diverse realtà del settore enogastronomico come Confederazione italiana agricoltori, Confagricoltura e Coldiretti, che erano stati invitati dal Comune di Catania a esporre i prodotti della tradizione gastronomica siciliana all’interno del rinnovato padiglione dell’ex mercato ortofrutticolo di San Giuseppe La Rena. «Abbiamo aderito a questa iniziativa perché ci avevano spiegato che volevano dare un tocco diverso all’evento». Parole tra il dispiaciuto e l’amareggiato che pronuncia il presidente di Coldiretti Giovanni Pappalardo.
Uno spazio di mille metri quadrati dove utenti e turisti avrebbero potuto gustare alcune tra le eccellenze della Sicilia. Miele di Zafferana Etnea, pistacchio di Bronte, salumi prodotti con il suino nero dei Nebrodi ma anche diversi vini dell’area pedemontana dell’Etna. «Dopo aver allestito gli spazi espositivi l’appuntamento si è concluso con un nulla di fatto», prosegue Pappalardo, che non riesce a individuare una motivazione precisa: «Fatta l’inaugurazione ci siamo ritrovati da soli». A mancare sono stati i protagonisti della parte tradizionale dell’appuntamento. Ovvero i circa cento operatori ai quali era stata destinata l’area esterna al padiglione del gusto. «Preso atto della situazione ho invitato i miei associati a smontare tutto. Eravamo dentro a una sorta di cattedrale nel deserto», conclude Pappalardo. La fiera inaugurata lo scorso 2 febbraio sarebbe dovuta rimanere aperta fino a domenica. Una formula diversa rispetto agli anni precedenti che aveva il suo elemento innovativo proprio nel padiglione del gusto.
A spiegare i motivi che si celano dietro la questione è l’assessora alle Attività produttive Angela Mazzola: «Tra interno ed esterno avevamo intenzione di fare due eventi separati che avrebbero fatto da volano reciproco l’uno con l’altro, ma purtroppo gli ambulanti hanno deciso di boicottare l’iniziativa». Preso atto della decisione a saltare è anche tutta l’organizzazione di contorno all’evento, che prevedeva anche una collaborazione con l’azienda municipale trasporti e le guide turistiche. «Volevamo convogliare i visitatori della città in questa area fieristica ma evidentemente Catania non è ancora pronta – spiega Mazzola -. L’amministrazione ha messo in campo tutto il possibile, scommettendo in uno sviluppo reale per dare un’opportunità a questi operatori».
Tra gli ambulanti a prevalere sarebbe stata quindi la volontà di stare vicini alla festa. «Gli operatori non ci hanno creduto perché il sito era lontano, dovevano essere 60, solo in 20 hanno montato per poi decidere di andare via», racconta Arturo Coglitore, presidente di Fiva Confcommercio, sindacato che rappresenta gli espositori itineranti. «Noi ci credevamo e l’assessora Mazzola ha dato grande disponibilità ma lo stesso sentimento non c’è stato tra i commercianti. Per il prossimo anno possiamo già dire che la fiera di Sant’Agata si può fare solo alla villa Bellini altrimenti possiamo anche cancellarla dal programma».