Un assassinio d'impeto, non premeditato. È la tesi difensiva del 25enne che ha confessato di aver ucciso lo scorso 7 ottobre l'ex compagna Giordana Di Stefano. Di diverso avviso la giudice per le indagini preliminari, Loredana Pezzino, che ha riconosciuto le aggravanti e confermato la custodia cautelare in carcere
Femminicidio Nicolosi, interrogato Priolo Gip riconosce premeditazione e crudeltà
Peggiora la posizione giudiziaria di Luca Priolo, il giovane belpassese che ha confessato di aver ucciso nella notte dello scorso 7 ottobre, con 45 coltellate, l’ex convivente Giordana Di Stefano, 20 anni. Una relazione sentimentale dalla quale è nata una bambina di quattro anni. Il femminicidio di Giordana Di Stefano è avvenuto a Nicolosi, in via Mompeluso, all’interno della sua auto. Nella mattinata di oggi, dinanzi alla giudice per le indagini preliminari Loredana Pezzino, si è svolto l’interrogatorio di garanzia di Priolo.
Il 25enne ha confermato di aver ucciso in preda a un impeto e che non avrebbe premeditato in alcun modo l’assassinio della ex compagna. Sarebbe andato da Giordana Di Stefano per chiederle di rimettere la querela di stalking presentata nell’ottobre 2013 e per la quale il giorno successivo si sarebbe tenuta la prima udienza preliminare. Una tesi che non convince gli inquirenti. La gip Pezzino due giorni fa – oltre ad avere emesso un’ordinanza di conferma della custodia cautelare in carcere per omicidio volontario – ha riconosciuto le aggravanti della premeditazione e dell’aver agito con crudeltà.
All’interrogatorio di oggi hanno partecipato anche Alessandro Sorrentino, il sostituto procuratore che sta seguendo il caso dal giorno del femminicidio, e i legali difensori di Priolo, gli avvocati Sergio Di Mariano e Gaetano Agosta. «Il nostro assistito – precisa Di Mariano – ha confermato quanto detto in sede di interrogatorio a Milano. La gip tuttavia ha ritenuto, in base agli elementi raccolti, che il giovane ha agito con la ferma volontà di uccidere, avrebbe premeditato tutto». Prossimo passaggio giudiziario, tra pochi giorni. «Presenteremo ricorso al tribunale del Riesame», assicura il legale.