Nel cantiere dove vanno avanti le opere di demolizione del vecchio ospedale le attenzioni si sono spostate su un ficus da molti considerato «secolare». «Ruspe aggressive», dicono gli attivisti. «Presto interventi a tutela della pianta», replica la società
Ex S. Marta, ruspe scavano accanto a storico ficus Preoccupazione di Legambiente. Risponde la ditta
Domina lo spiazzale, circondato dal materiale di risulta a dalla grande area che è venuta fuori dopo l’abbattimento della struttura anteriore dell’ex ospedale Santa Marta, nel quartiere Antico corso. Si tratta di un ficus imponente, dalle fronde ampie e che occupa lo spazio che si è venuto a creare dopo che le motopale hanno buttato giù il cemento armato del vecchio nosocomio che si ergeva tra via Bambino e via Antonino di Sangiuliano. I mezzi meccanici, però, sarebbero eccessivamente a ridosso dell’albero, un ficus della specie retusa, tanto che, a sentire alcuni, dei rami della pianta sono stati spezzati. A sottolineare la propria preoccupazione è il circolo etneo di Legambiente che stamattina ha invitato una pec all’ufficio Verde pubblico del Comune di Catania chiedendo di preservare l’albero, nel caso in cui qualcuno volesse abbatterlo.
«Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte dei residenti del quartiere, i quali ci informavano della questione – afferma la presidente Viola Sorbello a MeridioNews – Da fonti vicine all’amministrazione a al cantiere ci hanno assicurato che l’albero non sarà toccato e che gli operai staranno più attenti quando interverranno in prossimità della pianta». Nella posta certificata degli attivisti di Legambiente non è giunto ancora nessun messaggio. Intanto, nell’attesa gli attivisti confidano sul fatto che chi di dovere si prenderà cura del ficus: «Abbiamo visto le ruspe all’opera e ci sembravano molto aggressive – sottolinea Sorbello – Noi monitoreremo la situazione». Nel cantiere dove le opere di demolizione sono iniziate a novembre scorso per dare vita a progetto di riqualificazione per donare nuovi spazi aggregativi (non è esclusa la costruzione di una pergola fotovoltaica).
E mentre i comitati cittadini chiedono di essere coinvolti nelle iniziative che verranno, com’era stato stabilito originariamente, adesso i residenti chiedono più attenzione verso una pianta che alcuni considerano secolare. Sull’argomento, contattata dal nostro giornale, interviene la Figeco, ditta che sta svolgendo le opere di demolizione dell’ex Santa Marta. «L’albero non sarà abbattuto: lo escludiamo totalmente – replica Rosario Fiammingo, uno dei responsabili della ditta – Voglio però premettere che, almeno da quando ci siamo noi, nessuno si è occupato della manutenzione di questi alberi». Fiammingo annuncia subito provvedimenti. «È stato spezzato qualche ramo, ma non sappiamo chi è stato e se lo ha fatto involontariamente o per questioni di sicurezza legata ai lavori – conclude – Mercoledì saranno messe in atto procedure per tutelare e mettere in sicurezza la pianta».