Si è svolto il terzo incontro del tavolo tecnico per l’assunzione degli ex Pip alla Resais entro il 28 febbraio prossimo. Al tavolo hanno partecipato le dieci organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori ex Pip del bacino Emergenza Palermo, il dipartimento regionale al Lavoro, il capo di gabinetto dell’assessorato Famiglia e Lavoro, il capo di gabinetto dell’assessorato Bilancio e la Resais. Al tavolo, che si è insediato il 24 gennaio, per concretizzare il passaggio previsto dalla legge, la società partecipata della Regione siciliana ha illustrato ai sindacati il contratto collettivo che verrà applicato. Ma se da un lato sono rimasti i dubbi sugli sgravi contributivi spettanti all’azienda per l’assunzione dei “sussidiati”, dall’altro lato pesa il fatto che la Finanziaria abbia cassato 8 milioni di euro destinati al bacino. La dirigente dell’assessorato al Lavoro, presente al tavolo, ha informato i sindacati che non ci sono elementi aggiuntivi nel bilancio e che qualsiasi sforzo del governo è concentrato a coprire il disavanzo, con l’impegno di rimpinguare le somme. Risposte non giudicate soddisfacenti dalle organizzazioni sindacali.
«Certi interrogativi andavano sciolti prima dell’insediamento del tavolo tecnico e critichiamo il fatto che sia stata inviata un’interrogazione all’Inps Sicilia quando invece bisogna prima interloquire con il ministero del Lavoro e con l’Inps di Roma, affinché si sciolga il nodo sugli sgravi dovuti – dichiarano le sigle che rappresentano gli ex Pip – Chiediamo al governo, lo stesso che ha varato la norma per l’assunzione, di rimpinguare immediatamente le somme destinate al bacino: a nostro avviso risultano ancora insufficienti per garantire un reddito mensile adeguato. L’obiettivo prioritario resta il contratto di lavoro a condizioni dignitose, per consentire a tutti di acquisire i diritti dovuti».
Lunedì, in concomitanza con l’apertura dei lavori d’aula, alle 16,00, all’Ars si terrà un sit in per sollecitare lo sblocco delle somme. «Le nostre richieste di incontro al presidente della Regione Musumeci continuano a restare inevase – aggiungono i sindacati – Non esiteremo a scendere ad oltranza in piazza se non si attua nei tempi stabiliti quanto sancito dalla legge. Il governo faccia il suo dovere senza continuare a giocare sulla pelle e sui diritti delle persone. Siamo pronti a denunciare il tutto alla Procura della Repubblica».
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