«Seguendo, infatti, il ragionamento del Comune di Catania, dovrebbe ritenersi che sia possibile, ad esempio, irrogare a un dipendente pubblico una sanzione disciplinare consistente nella sospensione dal servizio per cinque giorni e, a distanza di anni, rettificarla nella sospensione dal servizio per dieci giorni. Oppure che sia possibile irrogare una determinata sanzione per divieto di sosta e, dopo molti mesi, rettificarne in aumento l’importo». Il Tar di Catania si spinge a una «dimostrazione per assurdo» dell’«infondatezza della tesi» sostenuta da Palazzo degli elefanti. Così finisce il primo capitolo giudiziario della complicata vicenda dell’Eurospin in costruzione in via Sabato Martelli Castaldi, nel quartiere di Cibali. E il municipio etneo perde su tutta la linea.
La storia comincia il 10 settembre 2019, giorno in cui MeridioNews pubblica la notizia della costruzione di un supermercato là dove il piano regolatore generale avrebbe previsto una scuola. La faccenda approda presto in Consiglio comunale e il Movimento 5 stelle etneo si intesta la battaglia contro l’edificazione nei terreni accanto a quelli del Centro direzionale Cibali. Un enorme spazio verde che, da prg, dovrebbe essere cementificato. E per il quale la giunta dell’amministrazione guidata da Enzo Bianco aveva approvato una proposta di variante urbanistica poco prima che un incendio devastasse l’intera area.
L’Eurospin, però, sorge su terreni non coinvolti dal progetto del Centro direzionale, eppure la società che ne propone la costruzione – la Recosta srl – usa proprio la proposta di variante approvata per supportare il progetto presentato. La conferenza dei servizi si chiude positivamente e i lavori sono appena cominciati quando la notizia viene rivelata da questa testata. Il 27 settembre il Consiglio comunale approva una mozione per verificare il percorso di approvazione della costruzione e il 14 novembre il Movimento 5 stelle presenta un esposto in procura, all’interno del quale viene sollevato anche il tema dell’incendio: la legge prevede infatti che non si possa costruire su aree bruciate, ma il municipio non ha inserito quello di Cibali tra i soprassuoli percorsi dal fuoco. Passaggio fondamentale perché la norma si possa applicare.
Il 13 dicembre il Comune blocca i lavori del supermercato per 45 giorni e il 17 dello stesso mese emerge l’apertura di un’inchiesta da parte della procura di Catania. Chi firma il provvedimento di sospensione dei lavori è l’architetta Maria Luisa Areddia. La quale, nel documento, spiega di volere «verificare la conformità del progetto alle norme urbanistiche e del permesso di costruire rilasciato dal direttore della direzione Urbanistica lo scorso 21 giugno». A firmare il permesso era stato, invece, l’ingegnere Biagio Bisignani. Che Areddia in quella fase sostituisce.
La storia avrebbe anche potuto chiudersi qui se il 12 febbraio BIsignani, nel frattempo tornato a occupare il posto di direttore dell’Urbanistica, non avesse firmato una rettifica al vetriolo del provvedimento di Areddia, sospendendo i lavori per 18 mesi. È contro quest’ultimo provvedimento che la Eurospin Sicilia spa fa ricorso di fronte al tribunale amministrativo regionale di Catania. E lo vince. Il Tar spiega, infatti, che non è possibile correggere un provvedimento che era già scaduto. Quando arriva la rettifica di Bisignani, i 45 giorni di stop imposti da Areddia sono già passati. Il Comune, dice il Tar, dopo la sospensione avrebbe dovuto semmai prendere una decisione definitiva. E quella sarebbe stata un’altra partita. Adesso, invece, la sospensione per 18 mesi è annullata e il Comune deve pagare le spese legali.
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