Europa ‘Unita’ a colpi di manganelli

Non prendetevela con i poliziotti, amava dire agli studenti in rivolta Pier Paolo Pasolini nel 1968.  Perché i poliziotti, diceva il grande poeta, erano i figli della povera gente. Vero. Loro non hanno colpa, probabilmente eseguono gli ordini ottusi  di qualche Tambroni di turno. Ma non ci sembra neanche molto giusto che le forze dell’ordine usino violenza contro chi protesta ed ha tutte le ragioni per farlo.

Il senso di appartenenza, così come il rispetto,  come ha detto a LinkSicilia lo scrittore Pino Aprile, a proposito dell’obbligatorietà di studio dell’inno di Mameli, non può essere imposto.

E l’Italia, come la Spagna e come molti altri Paesi europei, oggi ha detto chiaramente che non si riconosce in questa Europa fatta solo di lobby finanziarie e di provvedimenti stritola popoli.

Per la prima volta, infatti, 40 organizzazioni sindacali di 23 Paesi sono scese in strada insieme per protestare contro le misure di austerity adottate dai singoli Governi.

In molti Paesi comunitari ci si è, finalmente, resi conto che i “tagli di bilancio” e i “piani di salvataggio” non hanno sortito gli effetti sperati, ma anzi, in molti casi, hanno causato l’indebolimento delle economie locali e la recessione. 

E come ha reagito il regime? O meglio, come poteva reagire un regime illiberale, oligarchico, massonico e prepotente che oggi si è impossessato di un’Europa dove a prevalere sono sempre di più gli speculatori?

Con i  manganelli. A Madrid (da dove arriva la foto in pagina)  a Roma e Milano. Le cariche della polizia sono state numerose.  Scontri anche a Milano, Trieste e Torino. Tensione anche a Napoli e Roma.

Il regime non tollera dissenso.  Ma la forza bruta non genererà l’unione del popolo europeo,  né tantomeno di quello italiano. Al contrario, la dittatura in azione oggi segna l’inizio della fine di una Unione Europea ridotta a una congregazione di caste che, pur di salvarsi,  non esita ad ordinare la repressione violenta.

La storia insegna che i manganelli non serviranno a creare un popolo europeo, né un popolo italiano.

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Non prendetevela con i poliziotti, amava dire agli studenti in rivolta pier paolo pasolini nel 1968. Perché i poliziotti, diceva il grande poeta, erano i figli della povera gente. Vero. Loro non hanno colpa, probabilmente eseguono gli ordini ottusi  di qualche tambroni di turno. Ma non ci sembra neanche molto giusto che le forze dell'ordine usino violenza contro chi protesta ed ha tutte le ragioni per farlo.

Non prendetevela con i poliziotti, amava dire agli studenti in rivolta pier paolo pasolini nel 1968. Perché i poliziotti, diceva il grande poeta, erano i figli della povera gente. Vero. Loro non hanno colpa, probabilmente eseguono gli ordini ottusi  di qualche tambroni di turno. Ma non ci sembra neanche molto giusto che le forze dell'ordine usino violenza contro chi protesta ed ha tutte le ragioni per farlo.

Non prendetevela con i poliziotti, amava dire agli studenti in rivolta pier paolo pasolini nel 1968. Perché i poliziotti, diceva il grande poeta, erano i figli della povera gente. Vero. Loro non hanno colpa, probabilmente eseguono gli ordini ottusi  di qualche tambroni di turno. Ma non ci sembra neanche molto giusto che le forze dell'ordine usino violenza contro chi protesta ed ha tutte le ragioni per farlo.

Non prendetevela con i poliziotti, amava dire agli studenti in rivolta pier paolo pasolini nel 1968. Perché i poliziotti, diceva il grande poeta, erano i figli della povera gente. Vero. Loro non hanno colpa, probabilmente eseguono gli ordini ottusi  di qualche tambroni di turno. Ma non ci sembra neanche molto giusto che le forze dell'ordine usino violenza contro chi protesta ed ha tutte le ragioni per farlo.

Non prendetevela con i poliziotti, amava dire agli studenti in rivolta pier paolo pasolini nel 1968. Perché i poliziotti, diceva il grande poeta, erano i figli della povera gente. Vero. Loro non hanno colpa, probabilmente eseguono gli ordini ottusi  di qualche tambroni di turno. Ma non ci sembra neanche molto giusto che le forze dell'ordine usino violenza contro chi protesta ed ha tutte le ragioni per farlo.

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