«Oggi (giovedì 12 aprile ndr) è stata messa la parola fine alla stagione sciistica etnea. Si potrebbe pensare ad una chiusura per mancanza di neve, così come accade in tutti gli altri posti del mondo, e invece non è così. La misurazione ufficiale odierna del servizio Meteomont dà 87 cm di neve e qui si chiude, probabilmente per le poche presenze ad oggi sulle piste». Così Salvo, lettore di CTzen, denuncia il malcontento di diversi abbonati agli impianti sciistici etnei. «Ma ci pensi a quella gente che al 20 dicembre ti ha dato 230 euro ad occhi chiusi?», chiede alla Star, gestore unico delle piste. Una questione di «tasche», secondo il lettore, con il gestore che chiude perché non c’è abbastanza pubblico a sostenere i costi. Un problema di sicurezza, invece, per la Star. «Per sciare non serve solo una certa quantità di neve, ma anche la qualità – risponde Gaetano Gambino, impiegato dell’ente gestore – Che ormai non c’è più». «Le piste non sono più sicure. In questo momento è facile rompersi una gamba», conferma Giorgio Pace, vicepresidente del Club alpino italiano catanese.
Ma gli appassionati dell’Etna innevato non si arrendono. «Perché non aprire adesso solo i weekend, accontentando quella gente che aspetta sempre un inverno come quello appena trascorso in cui è venuta giù così tanta neve?». Un’occasione da sfruttare, secondo il lettore. «Quando la nostra squadra di soccorso e il capo-servizio decidono che non ci sono più le condizioni di sicurezza necessarie, si chiude – spiega Gambino – La neve è ormai quasi fradicia e non tiene più. Tenere le piste aperte significherebbe soltano fare un potenziale danno alla gente che viene a sciare». Un rischio per i visitatori, pochi o tanti che siano. «Siamo in fase di scioglimento delle nevi. La percentuale d’acqua è più alta di quella che permette una normale percorribilità con gli sci», aggiunge Pace. Senza considerare le difficoltà per pulire la pista a fine giornata e lisciare la neve, «che non è più compatta ma tipo granita, per intenderci».
Una polemica che però non si limita alla chiusura degli impianti e riflette il malcontento generale degli abbonati nei confronti della gestione della Star. «Se a marzo non fai presenze è solo per colpa tua, mio caro gestore, perché non fai comunicazione, perché ad aggiornare la situazione giornaliera non ci sei tu, ma gente appassionata che fa comunicazione tramite il suo sito». Anche durante la stagione invernale non è raro che le piste vengano chiuse per il forte vento o le strade non spalate. Per saperlo ed evitare un viaggio a vuoto, però, c’è solo un modo: telefonare alla Star. Ogni volta che si intende andare a sciare. La società, infatti, non ha un proprio sito web, ma solo una pagina all’interno dello spazio on line della Funivia dell’Etna. Un sistema scomodo e poco all’avanguardia, secondo il lettore, per quella che potrebbe essere una delle maggiori attrattive turistiche catanesi. «Questo abbonato vuole anche una navetta che lo vada a prendere a casa?», ironizza Gambino. «Non c’è nessuna legge che obbliga alla comunicazione e noi abbiamo già un ottimo servizio telefonico», taglia corto l’impiegato Star. Che però si paga. Oltre al costo dell’abbonamento da riporre nel cassetto nonostante la neve.
[Foto di Etnawalk]
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