È solo il primo giorno della stagione sciistica a piano Provenzana e già si vedono i problemi. A cominciare dalle strade, ghiacciate in diversi tratti, che costringono gli automobilisti a una sosta non prevista prima di arrivare agli impianti di risalita. Sul versante nord dell’Etna le nevicate dei giorni scorsi hanno permesso l’apertura delle piste Coccinelle e Tanaurpi: sono alcune centinaia i cittadini che sono andati a sciare al primo giorno utile. Ma che, prima di arrivare a destinazione, hanno dovuto fare i conti con l’asfalto scivoloso. «La corsia in salita da Fornazzo e fino a poco prima del rifugio Citelli è più o meno pulita. Da lì in poi, dove c’è il bivio per piano Provenzana, ci sono ampie zone rimaste ghiacciate e fangose», spiega Giuseppe Distefano dell’associazione EtnaWalk.
«In discesa – continua l’esperto – la situazione è pessima. Solo in qualche curva è stato sparso un po’ di sale. Il resto è tutto ghiacciato e pericolosissimo». L’unico modo per minimizzare il rischio è applicare le catene agli pneumatici. Ma «molti cittadini non ne sono provvisti», dicono dalla Pubbliservizi, la società partecipata che, per conto della ex provincia di Catania, effettua la pulizia delle strade fino al Citelli. Ed è forse confidando nell’imperizia degli avventori che, a un paio di chilometri dalle piste, un uomo con una jeep e un cartello con la scritta «catene» le vende abusivamente. «C’era anche stamattina – conferma un passante – A partire dalle prime ore della giornata. Le catene costano tra gli 80 e i 120 euro, a comprarle in qualsiasi ipermercato si risparmia fino alla metà».
L’ambulante, del resto, aiuta a far rispettare un obbligo di legge. «Il codice della strada le impone dal 15 dicembre al 15 marzo. Chi non ne fosse provvisto deve almeno montare le gomme da neve», aggiunge Luigi Platania, che per la Pubbliservizi si occupa di coordinare il servizio di pulizia delle strade ex provinciali. «Stamattina dalle sette abbiamo sparso, nel tratto di nostra competenza, due camion di sale». Per un totale di oltre duemila chili. «In più c’è anche il mezzo con i cannoni sparaneve. Uno strumento che apre e libera la strada e che sposta la neve sui margini – dice Platania – La gente deve capire che si sale sull’Etna solo con le catene. Ci saranno sempre due o tre centimetri fisiologici dovuti alle nevicate, e senza gli strumenti adeguati è un guaio. Personalmente stamattina ho montato le catene su quattro vetture di automobilisti inesperti».
Quando a montarle non ci ha pensato Platania, però, è intervenuto l’ambulante. «Sul versante nord e sul versante sud è una figura che si vede ogni anno», confermano gli addetti ai lavori della zona. «Con le strade in quello stato fanno grandi affari», sostengono. Ma se nei tratti di responsabilità della ex provincia di Catania i mezzi sono al lavoro per migliorare la viabilità, perché ci sono ampi tratti di carreggiata sporchi? «Gli ultimi tre chilometri della strada fino a piano Provenzana spettano al Comune di Linguaglossa», prosegue la Pubbliservizi. «Noi abbiamo dato in comodato d’uso i macchinari comunali a un’impresa privata che ha vinto l’appalto – spiega la sindaca linguaglossese Alfia Vecchio – Mi risulta strano che ci siano zone non pulite. Nessun cittadino mi ha fatto questa segnalazione». E promette: «La verificherò».
Ma rispetto agli scorsi anni, secondo i gestori degli impianti da sci, la situazione sulle strade è migliore: «Secondo me è stato fatto un buon lavoro, viste le condizioni di vento e disagio degli ultimi due giorni – afferma Salvo Di Franco, direttore della Star, la società che gestisce il comprensorio sciistico Provenzana-Linguaglossa – Chiaramente servono le catene, ma quello è normale». La prima giornata sulle piste, intanto, secondo Di Franco può ritenersi un successo: «La neve è asciutta e gessosa, la migliore per sciare. C’è un manto nevoso che va dai 20 ai 40 centimetri. Speriamo di arrivare a un metro».
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