Lasciano l'ospedale quasi tutte le persone coinvolte nell'incidente di ieri mattina. Il vulcano, dopo un calo di energia registrato nella notte, è di nuovo in piena attività. L'emissione di cenere costringe Sac e Soaco a limitare i voli dallo scalo etneo e sospendere l'attività su quello ibleo, provvedimenti poi rientrati nel pomeriggio
Etna, dimessi sei feriti da Cannizzaro e Acireale Dalle 14 a regime aeroporti Catania e Comiso
Tra ieri e oggi sono state dimesse sei delle otto persone rimaste ferite a causa dell’esplosione freatica verificatasi ieri mattina, sull’Etna, nei pressi di torre del Filosofo, per via del contatto tra lava e neve. Quattro di loro hanno lasciato l’ospedale Cannizzaro. Una coppia tedesca, inizialmente rimasta sotto choc, aveva abbandonato il nosocomio catanese già ieri sera. Questa mattina è stata la volta di una donna, anche lei tedesca, che ha riportato una frattura al gomito, e di un ragazzo che si era procurato un trauma cranico. Quest’ultimo, tra le guide dell’Etna coinvolte nell’incidente, ha firmato le dimissioni volontarie.
Dal Santa Marta e Santa Venera di Acireale, infine, sono stati dimessi due inglesi, un uomo e una donna. Il primo aveva riportato un trauma cranico e contusioni a una mano e alla colonna vertebrale. Secondo quanto riporta l’Ansa, la paura di quest’esperienza non ha cambiato la loro opinione sulla Sicilia, definita come «una terra meravigliosa, con gente calorosa e disponibile». Alla stessa agenzia ha rilasciato una dichiarazione anche il direttore sanitario dell’ospedale acese Salvatore Scala, che ha spiegato come gli esami eseguiti abbiano confermato l’assenza di lesioni interne. «Il quadro complessivo – ha detto – era tutt’altro che grave».
Frattanto il vulcano, che nella notte aveva fatto registrare un calo di energia, è ritornato in giornata a un quadro eruttivo simile a quello di ieri. La colata che procede dalla bocca del nuovo cratere di sud-est, bene alimentata, ha superato il Belvedere, dove ieri è avvenuta l’esplosione, e adesso si riversa nella valle del Bove, lontano dalle zone abitate. Permane l’attività stromboliana, con fontane di lava, boati ed emissione di cenere.
Proprio per via della cenere in atmosfera, in mattinata l’unità di crisi riunitasi all’aeroporto di Catania aveva stabilito la chiusura temporanea di un segmento di spazio aereo, il che aveva comportato la sospensione delle attività riguardanti lo scalo di Comiso. L’infrastruttura iblea è poi tornata a regime alle 14. Era rimasta invece operativa l’aerostazione di Catania, con partenze invariate e una limitazione a cinque atterraggi ogni ora. Il flusso è poi tornato a pieno regime alle 14.