Estorsione con il metodo del cavallo di ritorno Rubano auto e chiedono 500 euro per ridarla

Il furto di una automobile e, per restituirla, la richiesta del pagamento di 500 euro. Avrebbero agito seguendo la classica tecnica del cavallo di ritorno Daniele Cadiri (classe 1982) e Davide Tricomi (classe 1986), entrambi pregiudicati, che la scorsa notte sono stati arrestati dalla polizia – su delega della procura di Catania – perché ritenuti responsabili dei reati di furto aggravato, ricettazione ed estorsione

Le attività di indagine, coordinate dalla procura di Catania ed eseguite dalla squadra mobile – sezione reati contro il patrimonio e la pubblica amministrazione e squadra antiestorsioni, sono state avviate dopo la denuncia sporta da un uomo al commissariato di Borgo-Ognina nel marzo scorso. Dopo avere subito il furto della propria autovettura Alfa Romeo
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, l’uomo ha raccontato di essere stato contattato qualche giorno dopo da alcuni individui che gli avrebbero prospettato la possibilità di restituire il
mezzo previo pagamento dell’importo di 500 euro

Le indagini di tipo tecnico e le attività di tipo tradizionale, con l’analisi dei
filmati estrapolati da impianti di video-sorveglianza
della zona, hanno
permesso di appurare che
la vittima, nonostante avesse sporto denuncia, ha deciso di rispondere alla richiesta di denaro degli estorsori.
Le intercettazioni telefoniche, l’analisi dei tabulati telefonici e la visione dei filmati hanno consentito di ricostruire l’incontro che si è svolto nel
pomeriggio del 19 marzo in
via Aurora all’angolo con via Palermo. In quell’occasione, il denunciante avrebbe corrisposto agli estorsori il denaro per riavere indietro la macchina rubata. L’automobile è poi stata, infatti, riconsegnata in quella stessa serata in via Sassari, dove era stata
parcheggiata dopo il furto. 

Le indagini hanno evidenziato che Cadiri si sarebbe reso responsabile del furto
dell’autovettura e, in concorso con
Tricomi, che risponde anche del reato di ricettazione e di estorsione mediante minaccia.
Espletate le formalità di rito, Cadiri è stato associato presso la casa circondariale di
Catania a piazza Lanza a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre
Tricomi è stato sottoposto agli
arresti domiciliari.

Redazione

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