Estate di lavoro a Taormina, inverno in Thailandia «Un soggiorno da lusso con 60 euro a settimana»

Ancora pochi giorni e la Thailandia si trasformerà nella terra promessa di tanti taorminesi. Dall’Epifania a Pasqua il Paese affacciato sul Mar delle Andamane, diventa meta di molti commercianti e ristoratori che decidono di trascorrere i mesi invernali dall’altra parte del mondo. «D’estate lavoriamo anche per 20 ore al giorno e d’inverno abbiamo diritto a una vacanza». Giovanni Chemi è uno degli uomini simbolo dell’industria turistica della città jonica, proprietario dello storico ristorante La Botte, attivo dal 1972 e molto frequentato dai vip. Anche lui negli anni scorsi ha scelto il Paese asiatico per svernare. Anche perché, dice, «siamo costretti a chiudere in bassa stagione, certamente non per colpa nostra. In città non c’è clientela, altrimenti saremmo ben felici di rimanere aperti».

«Ogni anno – dichiara Chemi – viene criticata la decisione di chi va in Thailandia. Io quest’anno non andrò ma la conosco bene e la verità è differente rispetto a quella raccontata con luoghi comuni». Il riferimento è al fatto che il Paese dell’estremo oriente negli ultimi anni è destinazione per il turismo sessuale. «Niente di tutto questo – precisa il ristoratore – partiamo anche per motivi di salute, visto che nei mesi di bel tempo a Taormina siamo impossibilitati a prendere un po’ di sole e lavoriamo dal mattino sino a tarda notte. In Thailandia il clima d’inverno è favorevole e i prezzi sono molto accessibili». Anche quelli dei biglietti aerei. Le bianche spiagge di Phuket o la stessa Bangkok vengono raggiunge a costi modici. C’è chi prenota con la compagnia di bandiera, Thai Airways, o Air Asia e chi ad esempio con la Bangkok Airways. Bastano circa 70 euro andata e ritorno o, addirittura, prenotando in largo anticipo, qualcuno ha trovato anche uno scontatissimo biglietto a 30 euro. «Laggiù – spiega Chemi – si ha a disposizione un appartamento, o una villa con piscina a soli 25 euro al giorno». Qualcuno è anche andato oltre, affidandosi ai dentisti locali: per un controllo e pulizia dei denti il costo è di appena otto euro. «Il clima è invidiabile e in generale il costo della vita è decisamente molto contenuto rispetto alle cifre europee – sottolinea il ristoratore -. Se si è bravi a scegliere, ci sono luoghi bellissimi dove, oltre ai costi bassi, ci sono anche servizi turistici e un’ospitalità di tutto rispetto. Adesso in Thailandia stanno iniziando ad arrivare molti turisti russi e questo potrebbe influire, a lungo termine, sulle condizioni economiche». 

Per il titolare del ristorante Le botti, si tratta quasi di un esodo forzato. «È ovvio che se ci fosse modo di lavorare a Taormina d’inverno, saremmo pronti ad accogliere i turisti – precisa -. Invece anche stavolta la città è deserta (solo il 10 per cento degli alberghi resta aperto ndr), praticamente chiusa per ferie, ed è un problema di volontà istituzionale e delle forze sociali del paese». Come fare per attirare turisti anche oltre novembre? Chemi guarda a due soluzioni che hanno fatto molto discutere: l’apertura di un casinò e la realizzazione del porto turistico a Giardini Naxos. «Servirebbe un accordo con i casinò di Malta o Sanremo che hanno già le licenze e potrebbero creare qui un’altra casa da gioco. A Malta in occasione di tornei arrivano due-tremila persone, lo può confermare mio figlio Antonio che di recente è stato tra i protagonisti allo European poker tour dove si è classificato al decimo posto». E a proposito del casinò precisa: «La roulette è storia vecchia che non interessa a nessuno, invece quello con le slot machine porta numeri importanti per il turismo e tiene lontano il pericolo del riciclaggio di denaro». Proposta in controtendenza rispetto a diversi Comuni siciliani che cominciano a promuovere azioni per eliminare le macchinette e, con esse, i rischi legati all’azzardo. Ma Chemi è sicuro del risultato. «A Malta – conclude – gli alberghi sono pieni d’inverno e per soggiornare a febbraio si deve prenotare mesi prima». 


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Molti commercianti della città jonica chiudono dopo l'Epifania e trascorrono un lungo periodo nel Paese asiatico. Come Giovanni Chemi, proprietario del ristorante La Botte. «Lavoriamo anche 20 ore al giorno, abbiamo diritto al riposo. Qui i prezzi sono molto accessibili». Per un volo bastano 70 euro

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