Carenze strutturali e infrastrutturali e una qualità delle acque del litorale etneo non eccellente non hanno aiutato l'auspicata ripresa del settore turistico. «Quando non hai un servizio pubblico efficiente e un mare non sempre limpidissimo, tutto diventa più difficile», lamenta il presidente provinciale dell'ente, Giuseppe Ragusa. Che, però, registra anche alcuni segnali positivi
Estate 2014, bilancio del sindacato balneari «Piccolo miglioramento, c’è molto da fare»
«Un’estate a due volti». Così Giuseppe Ragusa, presidente provinciale del Sindacato italiano balneari, definisce la stagione estiva che sta per concludersi alle falde dell’Etna. «C’è ancora molto da fare, ma rispetto alla stagione del 2013 registriamo a oggi un piccolo miglioramento», afferma. «Anche quest’anno non possiamo negare il calo di abbonamenti stagionali – ammette Ragusa – mentre registriamo sui servizi di spiaggia, sul giornaliero, buone risposte».
Forte la presenza in Italia di turisti stranieri – «spagnoli, francesi, inglesi e pure russi» – ma a garantire un po’ di entrate alle strutture balneari catanesi sono stati gli eventi collaterali organizzati nei lidi. «Abbiamo avuto la fortuna di aver ospitato in diversi stabilimenti del lungo litorale sabbioso della Playa un alto numero di tornei sportivi di rilevanza tanto nazionale quanto europea – sottolinea il presidente provinciale del Sib – Tutto questo ha consentito conseguentemente l’affluenza di molta gente e poi, a cascata, si è dato ossigeno importantissimo anche tutte quelle strutture circostanti, alberghi in primis».
Per Giuseppe Ragusa «possiamo parlare di una ripresa, lenta, lieve, ma pur sempre ripresa. Si riaffacciano i turisti e ci auguriamo che gli anni più bui di una crisi ancora presente, siano alle spalle», è l’auspicio. Ma il lavoro nel settore turistico catanese è ancora molto. «Noi ancora soffriamo di quelle carenze strutturali e infrastrutturali che ci attagliano da tanti, troppi anni – lamenta il presidente del sindacato – Se penso, ad esempio, al sistema viario credo che ci sia molto da fare sul versante dei servizi pubblici come gli autobus ed i parcheggi. Qualcosa è migliorato ma la strada da fare è ancora tanta».
I disservizi per i visitatori che scelgono la città catanese come meta per le vacanze iniziano già dagli spostamenti. «Ancora oggi i turisti sono costretti a pagare fior di quattrini per arrivare dall’aeroporto, o dal porto, nelle zone balneari. Tutto questo, immagino, scoraggi le persone che scelgono Catania per trascorrere le loro vacanze e, altresì, temo non aiuti e non incoraggi il nostro turismo». Per favorire la crescita dei flussi «da parte nostra proprio quest’estate abbiamo abbattuto i costi con tariffe molto vantaggiose e aperte ad ogni esigenza del turista al fine di agevolare quest’ultimo». E assieme ai servizi, un peso non indifferente è quello rappresentato dalla qualità ambientale. «Quando non hai un servizio pubblico efficiente e un mare non sempre limpidissimo, tutto diventa più difficile».