Aragona. Si teme una tragedia nella riserve delle maccalube di aragone, in provincia di agrigento. Un'esplosione, legata all'attività parossistica della zona, avrebbe causato una valanga di fancghi e detriti che avrebbe travolto alcuni turisti.
Esplosione nella riserva di Maccalube, muore una bimba
ARAGONA. Si teme una tragedia nella riserve delle Maccalube di Aragone, in provincia di Agrigento. Un’esplosione, legata all’attività parossistica della zona, avrebbe causato una valanga di fancghi e detriti che avrebbe travolto alcuni turisti.
Circola già una voce terribile: una bambina sarebbe stata estratta morta dal fango, ma la notizia è ancora da verficare. Al momento non si conosce l’esatto numero di turisti dispersi.
Vi terremo aggiornati.
AGGIORNAMENTO H14.OO
Purtroppo è arrivata la conferma: il fango ha travolto due bambini e il loro padre (un carabiniere) che è stato estratto vivo subito. I soccorritori hanno estratto dal fango prima la figlia di sette anni, che purtroppo è morta, l’altro fratellino è ancora disperso.
AGGIORNAMENTO H 15.OO
– La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta sull’esplosione di un vulcanello nella riserva Maccalube ad Aragona-Caldare, in cui e’ morta una bambina, sommersa dal fango. Sul posto, per coordinare le indagini, e’ presente il sostituto procuratore Carlo Cinque.
AGGIORNAMENTO ORE 18
“Non si e’ mai verificato nulla di paragonabile”. Lo dice il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, davanti alla collinetta dove si e’ verificata l’eruzione che ha inghiottito una bimba di 7 anni, mentre il fratellino di 9 e’ disperso. La terra rimossa, zolle color antracite, occupa lo spazio di un campo di calcio. “Ad agosto scorso – spiega il prefetto – si erano verificati dei movimenti che avevano convinto i tecnici che gestiscono la riserva delle Maccalube di bloccare gli ingressi e le visite. Poi la situazione si era normalizzata e il divieto era stato rimosso”. “Altre volte – conclude Diomede – si erano verificate piccole esplosioni, ma nulla che potesse far presagire tutto questo”.
Il direttore della riserva Domenico Fontana, di Legambiente, ha spiegato che si e’ trattato di un “ribaltamento”. In sostanza la collina e’ collassata su se stessa, creando una vera e propria tempesta di fango. “Non avevamo registrato un preallarme di alcun tipo, – ha dichiarato Fontana ai cronisti – mezz’ora prima i nostri operatori erano sulla collina e la situazione era del tutto normale”.
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