Dopo l’eruzione dell’Etna, resta la cenere. Una coltre nera – che così abbonante non si vedeva da tempo – che copre terrazze, auto e strade e che rischia di intasare i tombini. A Catania l’ordinanza del sindaco Enrico Trantino prevede la pulizia delle strade, per permettere alla circolazione di tornare alla normalità evitando rischi, e anche quella delle caditoie dentro le quali sono finiti i detriti lavici. Per quanto riguarda quest’ultime, «siamo pronti a rispondere all’eventuale piano di intervento straordinario che le direzioni comunali intendessero adottare», afferma Alessandro Corradi, presidente di Catania Multiservizi. La società partecipata al cento per cento dell’ente comunale etneo, per rispondere alla richiesta, fa ricorso a un mezzo speciale: un escavatore a risucchio di cui, in tutta Italia, esistono solo due esemplari e che è stato anche in missione in Emilia Romagna per l’alluvione del maggio del 2023.
Un mezzo potente (che alla Multiservizi viene concesso in comodato d’uso dalla Protezione civile), dal valore economico di oltre un milione di euro, che è in grado di pulire anche le acque reflue e nere. Nel capoluogo etneo – e non solo – viene utilizzato per gli interventi programmati ma anche in casi eccezionali di emergenza. Come quello di oggi dovuto alla cenere dell’Etna. «Ove venga richiesto l’intervento della società, verrà profuso il massimo impegno – sottolinea Corradi – per fare in modo che la fase emergenziale venga superata in città nel minore tempo possibile e con pochi disagi ai cittadini». Primi tra tutti quelli alla viabilità, con lo stop ai mezzi a due ruote per 48 ore e il limite di 30 chilometri orari per le auto.
Non solo occasioni eccezionali di emergenza, a Catania l’escavatore a risucchio – con il suo tubo che da sei metri si può estendere fino a venti per ripulire le caditoie – viene utilizzato in interventi programmati da parte della direzione manutenzione strade del Comune. Un mezzo che, per le sue importanti dimensioni, è possibile utilizzare lungo le strade principali di Catania (da via Passo gravina a via Santa Sofia, da via Sebastiano Catania a via Domenico Tempio), mentre per le arterie minori alla pulizia si procede manualmente. Nel 2022 sono stati 6000 i tombini puliti, scesi a circa 1600 per l’anno successivo. In questi primi sei mesi del 2024, la pulizia ha interessato oltre 600 caditoie. Non solo Catania, però. La Catania Multiservizi mette a disposizione il mezzo e il personale anche ad altri territori dell’hinterland: nel 2021 degli interventi sono stati effettuati a Tremestieri Etneo e Gravina di Catania; l’anno dopo a usufruire del servizio sono stati anche i Comuni di Pedara, Mascalucia e Gravina di Catania. Nel 2023, oltre alla missione in Emilia Romagna per l’alluvione, ci sono stati interventi anche a Zafferana Etnea, Nicolosi e Milo.
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