Equipe Sicilia, in campo per l’undicesimo anno Comincia la preparazione dei giocatori disoccupati

Si è svolta quest’oggi al Castello a Mare di Palermo la presentazione dell’Equipe Sicilia, il progetto che vede coinvolti tecnici e giocatori momentaneamente senza squadra e capitanato da Umberto Calaiò. Arrivato all’undicesima edizione, il progetto Equipe Sicilia vede coinvolto anche il direttore generale Franco Picano. Alla conferenza di presentazione erano presenti inoltre l’allenatore Francesco Di Gaetano, ex vice di Boscaglia al Trapani, il tecnico del gruppo juniores Rosario Bennardo e il testimonial Antimo Iunco. Presentato anche il nuovo abbigliamento sportivo, con la prima maglia che mette bene in mostra i colori della Sicilia, il giallo e il rosso. A prendere la parola per primo è stato proprio Calaiò: «Questo è l’undicesimo anno, vuol dire che il progetto funziona. Abbiamo dei valori importanti, noi siamo una piccola famiglia e quest’avventura finisce quando termina il ritiro e quando i giocatori riescono a trovare una squadra. Quest’anno, inoltre, avremo al nostro fianco anche il progetto Extra, che vede coinvolti anche ragazzi arrivati con i barconi».

Un esempio è rappresentato anche da Abdoluie Dampha, detto Totò, un ragazzo che compirà 18 anni il prossimo settembre e che lo scorso anno si era poi aggregato al Trapani. La società granata, comunque, non lo aveva potuto tesserare per via delle restrizioni esistenti sui minori extracomunitari non accompagnati. Calaiò poi ha presentato anche qualche novità: «Abbiamo voluto un progetto che sviluppasse anche una scuola calcio e di alfabetizzazione italiana per dare qualche nozione a questi ragazzi. Con noi c’è anche Rachid Berrati (ex olimpionico di atletica leggera), che ormai è a Palermo da trent’anni. Lui è l’anello di congiunzione con quei ragazzi che arrivano qui e si trovano spaesati». Anche l’attaccante Antimo Iunco, ex Trapani e Chievo, che lo scorso anno con l’Alessandria fece fuori il Palermo in Coppa Italia, ha detto la sua: «Non era facile allenarsi da soli, per questo voglio ringraziare l’Equipe Sicilia. Ho sentito mister Di Gaetano e quando ho saputo che l’allenatore sarebbe stato lui non ho esitato ad aggregarmi al gruppo. Voglio essere al passo con tutti, mi devo buttare a capofitto in questa esperienza».

Il direttore generale Franco Picano, invece, ha illustrato alcuni aspetti del progetto: «Questa è una cosa che ci inorgoglisce molto, siamo all’undicesimo anno perché abbiamo lavorato bene sotto l’aspetto organizzativo e tecnico. Ogni anno riscontriamo sempre più affiliazioni: se questa, da un lato, è una cosa bella, dall’altro vuol dire che ci sono sempre più calciatori disoccupati». L’ex tecnico della Primavera del Trapani, Francesco Di Gaetano, ha invece parlato degli aspetti tecnici: «Fino alla fine speravo di non esserci, ma questa è una realtà che negli anni ha fatto ottime cose. A Trapani abbiamo spesso giocato amichevoli contro l’Equipe Sicilia, è un progetto in cui credo e che può formarmi ulteriormente. Dobbiamo lavorare dal punto di vista mentale e psicologico, raggiungendo un grado di preparazione che ci consenta di non sfigurare. Ovviamente, il tutto, nella speranza che arrivi qualche chiamata». Rosario Bennardo, invece, allenerà la squadra juniores: «Mi immedesimo molto nei ragazzi, perché anche io ho vissuto la loro situazione. L’obiettivo è portarli a raggiungere una condizione fisica ottimale. Quello che serve è la voglia di emergere e di giocarsi le proprie carte».

Tra le novità di quest’anno illustrate da Calaiò, c’è anche il mental coach, nella persona di Stefano Tavoletti. In un’avventura che serve ai giocatori per trovare squadra, il rischio è quello di eccessivi personalismi: «Noi – spiega ancora Calaiò – dobbiamo fare capire ai nostri ragazzi cosa serve per andare avanti». Il discorso è poi approfondito da Di Gaetano: «Il gruppo ha voglia di lavorare, possiamo fare qualcosa di importante. I ragazzi vengono da esperienze diverse, ma devono imparare a conoscerci. Il nostro obiettivo è fornire loro quella preparazione fisica che gli consenta di essere al pari con i calciatori che una squadra ce l’hanno. Dal punto di vista organizzativo, poi, non abbiamo nulla da invidiare a quelle che sono le squadre reali che disputano i campionati. Ai ragazzi ho chiesto di giocare la palla e non buttarla mai: dobbiamo giocarcela sempre». A proposito di squadre reali, nei prossimi giorni l’Equipe Sicilia affronterà il Catania a Torre del Grifo, mentre altre due amichevoli devono ancora essere ufficializzate. Infine, Umberto Calaiò ha voluto ricordare quelle personalità che sono state legate al progetto, ma che oggi non ci sono più: «Tonino Cerro, Mimmo Zangara e Pietro Liberti negli anni scorsi sono stati con noi. Oggi non ci sono più, ma faranno sempre parte della nostra famiglia».


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