Enna, aggredisce l’ex fidanzata con un coltello Alla polizia: «Ho fatto una fesseria, l’ho ammazzata»

«Venga, venga con me che ho fatto una fesseria, l’ho ammazzata». Sono le parole che ieri sera un agente di polizia si è visto rivolgere da un 24enne che pensava di aver ucciso l’ex fidanzata. Trovata poi fortunatamente solo ferita a un braccio. Per lei 30 giorni di prognosi.

Nei pressi della caserma Boris Giuliano ad Enna bassa, un giovane C. G., ha avvicinato un agente invitandolo a seguirlo. Il ragazzo era in stato confusionale. Nonostante il disorientamento, ha accompagnato i poliziotti nella sua abitazione, dove una donna di 26 anni era sdraiata sul letto di una camera, in stato di semi incoscienza, retta da un’altra donna che, sulla base delle dichiarazioni discordanti, non è chiaro se fosse già presente durante il fatto o se sia accorsa subito dopo per prestare aiuto. 

E’ stato subito chiamato il 118 e la ragazza, con un’evidente ferita ad un braccio, è stata trasportata all’ospedale Umberto I di Enna dove ha ricevuto tutte le cure necessarie. Gli operatori sanitari che le hanno prestato soccorso hanno accertato una prognosi di 30 giorni per la ferita al braccio ed individuato anche una frattura alla clavicola

La vittima è già stata dimessa, mentre l’ex fidanzato si trova agli arresti domiciliari presso la sua abitazione, sotto disposizione del pubblico ministero Augusto Rio, con l’accusa di lesioni personali aggravate. Il motivo dell’aggressione sembrerebbe un’animata discussione tra i due, rapidamente degenerata. Dalla perquisizione eseguita nella casa dove si è consumata la violenza dalla squadra mobile e dell’Upgsp – diretti da Alessandro Scardina – è stato rinvenuto nel soggiorno un coltello da cucina con una lama seghettata di 21.5 centimetri che, anche in virtù della presenza di tracce ematiche, è stato individuato come arma dell’aggressione e quindi sequestrato e repertato da personale del locale gabinetto di polizia scientifica.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo