Le elezioni comunali, naturalmente in sicilia, non si svolgeranno più il 25 e 26 maggio, ma il 9 giugno. Lo ha deciso la giunta regionale presieduta da rosario crocetta, che ha dato mandato all'assessore alle autonomia locali, patrizia valenti, di emettere il relativo decreto.
Elezioni nei Comuni siciliani: non si voterà più il 25 e 26 maggio, ma il 9 giugno
Le elezioni comunali, naturalmente in Sicilia, non si svolgeranno più il 25 e 26 maggio, ma il 9 giugno. Lo ha deciso la Giunta regionale presieduta da Rosario Crocetta, che ha dato mandato all’assessore alle Autonomia locali, patrizia Valenti, di emettere il relativo decreto.
La decisione è stata adottata dal Governo dell’Isola per favorire l’inserimento delle donne nella vita politica siciliana. Con il rinvio di qualche giorno, infatti, l’Assemblea regionale siciliana dovrebbe avere il tempo per approvare la legge che introdurrà il doppio voto di genere.
Secondo quanto previsto dalla legge, tra la convoca dei comizi elettorali e lo svolgimento delle elezioni devono passare 55 giorni. Sala d’Ercole si riunirà l8 di aprile per discutere e, possibilmente, approvare bilancio e finanziaria di quest’anno. Senza questo rinvio delle elezioni comunali sarebbe stato tecnicamente impossibile, per il Parlamento dell’Isola, esaminare e approvare la legge di riforma elettorale per i Comuni.
Il disegno di legge che punta a introdurre il doppio voto di genere è in discussione presso la prima Commissione dell’Ars (Affari istituzionali) presieduta dal Marco Forzese. Sono già stati depositati una ventina di emendamenti a questo particolare testo di legge a questo particolare testo di legge che obbliga gli elettori a votare un uomo e una donna. Stando a testo, se un elettore non dovesse votare per un uomo e una donna il voto verrebbe annullato.
In discussione c’è anche la doppia scheda per dividere il voto del candidato Sindaco da quello delle liste collegate. La doppia scheda, che in Sicilia è stata sempre avversata dal centrodestra, si rende necessaria alla luce della grande confusione che spesso si crea nei seggi al momento dello spoglio quando si procede – come prevede la legge elettorale attualmente in vigore – con la scheda unica.
L’esempio eclatante della confusione ingenerata dalla scheda unica la si è avuta alle ultime elezioni comunali di Palermo quando, a proposito dell’elezione dei consiglieri comunali, di fatto si è capito poco o nulla.