I ballottaggi vedono sorridere il Movimento 5 stelle vittorioso ad Alcamo, Favara e Porto Empedocle e la dedica va a Casaleggio. A Caltagirone vince il centrodestra, mentre a Noto si riconferma l'uscente Bonfanti. Lentini sarà amministrata da Saverio Bosco. Affluenza in calo in tutte le città rispetto al primo turno
Elezioni in Sicilia, i Cinquestelle fanno l’en plein Pd: ok Canicattì, no a Giarre. Vittoria a Moscato
Ballottaggi nel segno del Movimento 5 stelle in Sicilia. I pentastellati si aggiudicano i confronti ad Alcamo, dove eleggono sindaco Domenico Surdi con circa il 75 per cento dei voti, e Favara con Anna Alba che supera la soglia del 70 per cento, sconfiggendo la candidata democratica Gabriella Bruccoleri. La tripletta è completata dall’affermazione di Ida Carmina a Porto Empedocle.
«Siamo di fronte a un momento storico per tutta la nazione – si legge sulla pagina regionale del Movimento -. La casta è stata spazzata via da una rivoluzione gentile, da un movimento che senza girotondi ha scardinato in pochi anni un sistema marcio». La dedica della vittoria va al fondatore Gianroberto Casaleggio, recentemente scomparso. «Questa vittoria è tua Gianroberto, senza di te oggi l’Italia sarebbe un paese spacciato, e invece la speranza è diventata una realtà, il popolo italiano è tornato a gridare la sua sete di onestà». Soddisfatto anche il deputato nazionale del M5s Riccardo Nuti: «Questi numeri riflettono quello che è stato l’andamento nazionale: su 20 ballottaggi in tutta Italia ne abbiamo vinto 19. Peccato che ci sono Comuni come Porto Empedocle dove per via della legge elettorale non avremo la maggioranza in consiglio comunale. Questa secondo me è una cosa assurda, nel resto d’Italia questo non accade, solo qui c’è questa indecenza».
Per il parlamentare palermitano, dai ballottaggi arriverebbe una conferma: «Partiti come il Pd stanno pian piano scomparendo, hanno basato tutto su delle clientele e delle promesse che negli anni hanno mantenuto sempre meno». Un riferimento, poi, a Favara dove un assessore designato ha fatto un passo indietro prima del voto, in seguito alla polemica riguardante la parentela con un condannato per favoreggiamento alla mafia. «Per dimostrare che non c’era nessun interesse personale. C’è stata la correttezza di non fare nessuna polemica e ritirarsi subito».
Per il Partito democratico, invece, gioie e soprattutto dolori. Si sorride a Canicattì, con il candidato Ettore Di Ventura che supera quota 65 per cento, e a Noto dove è stato riconfermato Corrado Bonfanti. Il tracollo è avvenuto però a Giarre, dove il nuovo sindaco Angelo D’Anna (liste civiche) ha doppiato la candidata democratica Tania Spitaleri. A commentare il risultato del Pd è il deputato regionale Giovanni Panepinto. «Abbiamo perso a Favara e a Porto Empedocle. Vinto le elezioni a Canicattì – ha scritto su Facebook il parlamentare -. Le analisi sulla sconfitta avverranno nei prossimi giorni». Parole di affetto per gli sconfitti agrigentini, provincia di provenienza di Panepinto. «Sento di dovere ringraziare Gabriella Bruccoleri e Orazio Guarraci. Domani è un altro giorno e faremo i conti con il nuovo quadro politico rispettosi che questa è la democrazia».
In provincia di Catania, a Caltagirone il sindaco è Gino Ioppolo, avvocato e deputato regionale nella Lista Musumeci. Mentre a Vittoria le elezioni hanno avuto una scia polemica: il vincitore Giovanni Moscato (centrodestra) è indagato – come peraltro lo sconfitto Francesco Aiello – dalla Procura di Catania con l’accusa pesantissima di scambio di voti con la mafia. «Il mio primo obiettivo sarà ricostruire e rilanciare l’immagine di Vittoria, che non è una città della mafia. Andrò in procura a Catania per farmi ascoltare e chiarirò la mia posizione, totalmente estranea a questa vicenda», ha dichiarato Moscato dopo il trionfo. Risultati definitivi anche nell’altro Comune del Siracusano: Lentini, che sarà amministrata da Saverio Bosco.
A partecipare al voto sono state meno persone rispetto a quindici giorni fa, quando in occasione del primo turno era andato a votare il 65,73 per cento. Stavolta, invece, l’affluenza si è fermata al 52,48 per cento. Una minore partecipazione era, tuttavia, prevedibile, considerato il numero inferiore di diretti interessati rispetto al primo turno, quando si è votato anche per la composizione dei consigli comunali. Senati cittadini che per essere ufficializzati si sono dovuti attendere gli spogli, con l’assegnazione o meno dei premi di maggioranza previsti dalla legge.
I dati dell’affluenza nei nove Comuni.
A Vittoria è andato a votare il 54,53 per cento degli aventi diritto. Dato in flessione rispetto alle 23 del 5 giugno, quando si sfiorò il 65 per cento. Mentre ad Alcamo l’affluenza è stata del 59,86 per cento (- 12,43). Partecipazione ancora più bassa a Giarre, in provincia di Catania, dove alla chiusura dei seggi ci si è fermati al 51,21 per cento. Sempre nel Catanese, a Caltagirone il dato finale è del 54,27 per cento. A Canicattì è andato a votare meno di un elettore su due: 45,97 per cento l’affluenza contro il 63,95 per cento del primo turno. Rimanendo nei Comuni agrigentini, a Favara affluenza del 47,19 per cento (- 14,11), mentre a Porto Empedocle 55,44 (- 9,81). Nel Siracusano, a Noto, hanno partecipato al ballottaggio il 57,81 per cento degli aventi diritto (- 11,82), mentre a Lentini si è fatto peggio con un’affluenza del 43,72 per cento, in ribasso oltre 15 punti percentuali rispetto al 5 giugno.