Elezioni: i risultati finali delle liste

Nei risultati elettorali delle elezioni regionali saltano subito agli occhi due anomalie. La prima è rappresentata dall’altissimo tasso di astensionismo cercato e, tutto sommato, trovato dalla vecchia politica. Ha infatti votato poco più del 47 per cento degli elettori. Se consideriamo le schede bianche e le nulle – dati che ancora non conosciamo – il nuovo presidente della Regione e la nuova Assemblea regionale siciliana risultano eletti, di fatto, da una minoranza dei siciliani. E questa è una grande sconfitta dell’Autonomia. 

La seconda anomalia è rappresentata dalla vittoria – annunciata ma comunque sempre straordinaria – del Movimento 5 Stelle. Questo Partito ha raggiunto quasi 300 mila voti su 2 milioni e 100 elettori circa che hanno votato. Non sono pochi.

Constatiamo, però, con amarezza, che Beppe Grillo non è riuscito a portare alle urne i siciliani nauseati dalla politica, tant’è vero che, come già accennato, l’astensionismo è aumentato. Ha preso solo i voti di protesta, penalizzando, di fatto, i due Partiti che avrebbero potuto essere i suoi alleati: Fds-Sel-Verdi (3,07%) e Italia dei Valori (3,54%).

L’analisi post elettorale va fatta senza pietà: prendiamo atto che, in Sicilia, la vera Sinistra è fatta da poco più di 120 mila persone che, grazie a una legge elettorale sbagliata, approvata esclusivamente per penalizzare le minoranze, non avrà rappresentanti nel Parlamento siciliano.

Per la Sinistra è inutile recriminare per l’alto astensionismo: l’elettorato di questa parte politica è motivato e va a votare con convinzione. Oltre 120 mila elettori non sono pochi. Con una lista comune i due schieramenti avrebbero avuto accesso all’Ars. Ma oggi, ripetiamo, è inutile recriminare.

Diverso il discorso per i grillini, penalizzati, invece, dal voto espresso solo la domenica. Se si fosse votato anche il lunedì, è probabile che tanti altri siciliani – che hanno capito solo il lunedì mattina che non avrebbero potuto esprimere il proprio voto – avrebbero scelto il Movimento 5 Stelle. In ogni caso, il successo di questo Partito c’è, ed è importante e apre scenari inediti nella politica siciliana. Con molta probabilità, metteranno a soqquadro la politica siciliana. 

Per il resto, dobbiamo prendere atto del buon risultato dei Partiti che sostengono il Governo Monti: Pd, Pdl e Udc. Il primo prende quasi 26 mila voti (quasi il 14%); il secondo circa 250 mila voti (13%); il terzo 208 mila voti (quasi l’11%).

I voti, diciamolo subito, non sono tanti, perché gli elettori, come già ricordato, sono stati pochi. L’astensionismo ha aiutato questi tre Partiti. Le percentuali di queste tre formazioni politiche nascondono la realtà: che è quella di una società siciliana pronta alla rivolta che non crede più nella politica.

Il Partito delle clientele – detto anche Partito dei Siciliani – di Raffaele Lombardo supera i 180 mila voti: non sono tanti, ma diventano quasi il 10 per cento grazie al grande astensionismo.

Buona l’affermazione della lista Crocetta, con quasi 120 mila voti (6,2%). Sono cinque o sei deputati all’Ars con i quali il nuovo presidente della Regione dovrà iniziare a costruire un gruppo parlamentare attorno a sé. Ne avrà bisogno – secondo noi molto presto – perché molto presto dovrà fronteggiare le insidie.

Deludente Grande Sud di Gianfranco Miccichè, che si ferma a circa 116 mila voti (6,1% per cento). Di fatto, 3 o 4 punti in meno rispetto alle previsioni.

Tiene il Cantiere Popolare-Pid con quasi 113 mila voti (5,9%). Si difende la lista Musumeci con quasi 108 mila voti (5,61%).

Tutti i Partiti che abbiamo nominato fino ad ora, a meno di colpi di scena, avranno propri rappresentanti all’Ars. Tutti gli altri restano fuori dalla nuova Assemblea di Sala d’Ercole. Tra questi partiti, in proporzione ai voti, verranno ripartiti 80 seggi. Dei dieci seggi restanti, due andranno al presidente della Regione eletto (Rosario Crocetta) e al secondo classificato (Nello Musumeci). Gli altri otto seggi ‘premieranno il listino Crocetta.

Restano fuori i finiani (Fli-Nuovo Polo 84 mila voti circa, 4,38%); fuori, come già accennato, Italia dei Valori (3,55%), Fds-Sel-Verdi (3,08%), Popolo Forconi-Fronte nazionale siciliano (1,25% con quasi 24 mila voti). Fuori anche Rivoluzione siciliana di Cateno De Luca (1,17%), Sturzo Presidente (0,78%), Alleanza di Centro (0,26%), Volontari per l’Italia (012%), Pci (0,11%), Pensiero e Azione /0,05%) e Consumatori (0,01%).

 

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Nei risultati elettorali delle elezioni regionali saltano subito agli occhi due anomalie. La prima è rappresentata dall’altissimo tasso di astensionismo cercato e, tutto sommato, trovato dalla vecchia politica. Ha infatti votato poco più del 47 per cento degli elettori. Se consideriamo le schede bianche e le nulle - dati che ancora non conosciamo - il nuovo presidente della regione e la nuova assemblea regionale siciliana risultano eletti, di fatto, da una minoranza dei siciliani. E questa è una grande sconfitta dell'autonomia.

Nei risultati elettorali delle elezioni regionali saltano subito agli occhi due anomalie. La prima è rappresentata dall’altissimo tasso di astensionismo cercato e, tutto sommato, trovato dalla vecchia politica. Ha infatti votato poco più del 47 per cento degli elettori. Se consideriamo le schede bianche e le nulle - dati che ancora non conosciamo - il nuovo presidente della regione e la nuova assemblea regionale siciliana risultano eletti, di fatto, da una minoranza dei siciliani. E questa è una grande sconfitta dell'autonomia.

Nei risultati elettorali delle elezioni regionali saltano subito agli occhi due anomalie. La prima è rappresentata dall’altissimo tasso di astensionismo cercato e, tutto sommato, trovato dalla vecchia politica. Ha infatti votato poco più del 47 per cento degli elettori. Se consideriamo le schede bianche e le nulle - dati che ancora non conosciamo - il nuovo presidente della regione e la nuova assemblea regionale siciliana risultano eletti, di fatto, da una minoranza dei siciliani. E questa è una grande sconfitta dell'autonomia.

Nei risultati elettorali delle elezioni regionali saltano subito agli occhi due anomalie. La prima è rappresentata dall’altissimo tasso di astensionismo cercato e, tutto sommato, trovato dalla vecchia politica. Ha infatti votato poco più del 47 per cento degli elettori. Se consideriamo le schede bianche e le nulle - dati che ancora non conosciamo - il nuovo presidente della regione e la nuova assemblea regionale siciliana risultano eletti, di fatto, da una minoranza dei siciliani. E questa è una grande sconfitta dell'autonomia.

Nei risultati elettorali delle elezioni regionali saltano subito agli occhi due anomalie. La prima è rappresentata dall’altissimo tasso di astensionismo cercato e, tutto sommato, trovato dalla vecchia politica. Ha infatti votato poco più del 47 per cento degli elettori. Se consideriamo le schede bianche e le nulle - dati che ancora non conosciamo - il nuovo presidente della regione e la nuova assemblea regionale siciliana risultano eletti, di fatto, da una minoranza dei siciliani. E questa è una grande sconfitta dell'autonomia.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]