Elezioni europee: perché il PD scende e il Movimento 5 Stelle guadagna consensi giorno dopo giorno

MATTEO RENZI STA SBAGLIANDO TUTTO. DISASTROSA LA STORIA DEGLI 80 EURO, CHE SULLA RETE E’ OCCASIONE DI SBERLEFFO CONTINUO. ALTRETTANTO DISASTROSA LA ‘RIFORMA’ DEL LAVORO CONTRO I LAVORATORI. PER NON PARLARE DELLE ‘RIFORME’ COSTITUZIONALI DI SENATO E REGIONI CHE LA CORTE COSTITUZIONALE HA GIA’ ‘BOCCIATO’ IN ANTEPRIMA

Come non era difficile immaginare, i sondaggi – o presunti tali – sulle intenzioni di voti degl’italiani in relazione alle imminenti elezioni europee stanno prendendo una piega molto diversa da quella propagandata fino a una settimana addietro.

Ricordate un mese fa, quindici giorni fa e anche sette giorni fa? Il PD al 31, forse al 32, magari al 33 per cento. Forza Italia al 20-21 per cento. Il Movimento 5 Stelle al 18-20 per cento.

Come il nostro giornale ripete ad ogni campagna elettorale, questi non sono sondaggi sulle intenzioni di voto, ma maldestri tentativi di condizionare il voto. Numeri che la rete smentisce ogni giorno con i numeri di altri sondaggi e, soprattutto, con gli umori che giornali cartacei e tv non riescono più a cogliere non perché i giornalisti di tali testate non sanno fare il proprio mestiere, ma perché gli editori di questi mezzi d’informazione fanno capo a potentati economici e politici poco interessati all’oggettività di certi fatti politici.

I sondaggi che circolano sulla rete da una decina di giorni danno numeri totalmente diversi rispetto a un mese fa. Il Movimento 5 Stelle è in netta crescita, mentre il PD scende giorno dopo giorno. Addirittura c’è un sondaggio tedesco – al quale noi non crediamo – che dà i grillini al 35 per cento!

Ma quello che conta non sono questi sondaggi, ma gli umori della rete che non danno solo i grillini in crescita, ma segnalano la paura di un PD che, giorno dopo giorno, perde consensi. Perché?

Intanto – l’abbiamo già detto all’inizio – i sondaggi di un mese fa non erano veritieri. E poi ci sono le scelte politiche del Governo di Matteo Renzi che sono una più disastrosa dell’altra.

Intanto c’è questa storia degli 80 euro che sta facendo ridere tutta l’Italia. Tutta la rete, ormai da più di una settimana, è piena dell’immagine di una dirigente del PD, della quale non ricordiamo nemmeno il nome, che dice che con 80 euro si fa la spesa per 15 giorni!

Come si possa affermare una cosa del genere non è facile capirlo. Ma al di là di questa ‘mancia’ un po’ circense, si rimane stupiti del modo con il quale il Governo Renzi ha presentato questo papocchio.

In pratica, questi 80 euro in busta paga non sono soldi in più che il Governo Renzi immette nel ‘circolo’ monetario italiano, ma denaro che viene scippato alle Regioni e, in generale, alle tasche deg’italiani.

In Sicilia, addirittura, questa sceneggiata un po’ squallida del Governo Renzi costerà alla Regione 180 milioni di euro, proprio in un momento in cui la stessa Amministrazione regionale non ha nemmeno gli occhi per piangere.

Un’altra ‘genialata’ del Governo Renzi è la ‘riforma’ del lavoro. Di fatto, l’attuale Presidente del Consiglio, appoggiato incredibilmente da tutto il PD e dai Partiti che gli tengono ‘bordone’ – e cioè Udc, Nuovo centrodestra di Angelino Alfano e Scelta civica di Monti: tre forze politiche ormai scomparse dall’immaginario degli italiani, come certificheranno le elezioni europee – vorrebbe addirittura peggiorare la legge Fornero!

Bisogna vedere – e gl’italiani lo stanno vedendo – con quale arroganza gli scagnozzi di Renzi vanno in Tv a dire che ci sono forze politiche che si oppongono alle ‘riforme’. In realtà, ad opporsi a questa pessima ‘riforma’ in negativo del mercato del lavoro sono soprattutto i grillini e la Lista Tsipras.

Già il PD fronteggiare il Movimento 5 Stelle. Ma in queste elezioni ha avuto la sgradita sorpresa di un leader politico greco che, di fatto, gli ha scombinato tutti i giochi a sinistra.

Per la cronaca, il PD, proprio per poter portare avanti con una certa tranquillità le battaglie tipiche di una destra economica – la ‘riforma’ del mercato del lavoro contro i lavoratori e le altre ‘riforme costituzionali’ una peggiore dell’altra – si era opportunamente sbarazzato di tutti gli avversari alla propria sinistra: Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Italia dei Valori. Forze politiche distrutte ad una ad una.

Eliminati questi Partiti, il PD – soprattutto con Renzi sulla plancia di comando – pensava di andare a destra portandosi dietro un elettorato che non avrebbe avuto cosa votare se non lo stesso Partito Democratico. La stessa area della sinistra di Pippo Civati aveva il seguente compito: tenere comunque nel PD anche gli elettori di sinistra che mai e poi mai voterebbero per Renzi.

A rompere le uova nel paniere del PD e a liberare questi ‘prigionieri politici’ è arrivato Tsipras il greco che, in una ventina di giorni, ha fatto quello che i leader della sinistra italiana non-PD non riescono a fare da sei i sette anni: una lista unica con quasi tutti dentro.

Con un Movimento 5 Stelle che sta dimostrano un radicamento profondo nella società italiana, con la sinistra di Tsipras che sta tornando a fare sognare chi cerca una sinistra vera e non l’incubo di Renzi e della sua destra economica, il PD comincia ad avere paura.

Ma ormai questo partito si è infognato su una strada che lo porterà non alla sconfitta, ma a una disfatta. Qualche giorno fa la Corte Costituzionale ha detto a chiare lettere che l’attuale Parlamento è delegittimato e non può certo approvare riforme costituzionali.

Renzi e Berlusconi dovrebbero capire che la riforma del Senato e delle Regioni, alla luce del pronunciamento della Consulta, non sono più vie praticabili. Ma i due fanno finta di niente e vanno avanti. Ben sapendo che un’eventuale riforma costituzionale del Senato e delle Regioni approvata dall’attuale Parlamento delegittimato verrebbe ‘bocciata’ dal ‘Giudice delle leggi’. Un altro motivo, insomma, per allontanare gli elettori dal PD.

 

 

 


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