Elezioni amministrative e nelle ex province, fissate le date Per i Comuni si vota il 28 aprile, ballottaggio il 12 maggio

Non ci sarà un unico election day. La giunta regionale, riunita ieri a Catania, ha fissato le date per elezioni amministrative in Sicilia e per quelle di secondo grado nelle ex province.

Gli elettori saranno chiamati alle urne il 28 aprile per rinnovare sindaci e consiglieri comunali in 34 Comuni del’isola. Eventuali turni di ballottaggio si svolgeranno due settimane dopo, il 12 maggio. Per i Liberi consorzi e le città metropolitane le elezioni sono state fissate per il 30 giugno. In questo caso si tratta di elezioni di secondo grado, a votare non saranno cioè i cittadini aventi diritto, ma sindaci e consiglieri dei Comuni dell’ex provincia interessata. 

Nei liberi consorzi di Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Enna, Trapani e Agrigento verrà votato sia il presidente dell’ente che il consiglio; nelle tre città metropolitane Palermo, Catania e Messina si voterà solo per il consiglio. 

In primavera i siciliani dovranno comunque tornare alle urne un’altra volta, per le elezioni europee che molto probabilmente si svolgeranno in Italia domenica 26 maggio. Il regolamento dell’Unione europea, infatti, stabilisce che la data utile debba essere compresa tra il 23 e il 26 maggio. Stando a quanto riferisce l’assessora regionale alle Autonomie locali, Bernadette Grasso, le date delle Amministrative e delle Europee non sono state accorpate per due motivi: «Una disposizione ci impedisce di farlo e, soprattutto – spiega a MeridioNews l’esponente della giunta Musumeci – dovendo procedere alle elezioni provinciali entro il 30 giugno, avevamo necessità di mettere nelle condizioni i nuovi sindaci di poter partecipare a quel voto. Servono i tempi necessari per tutte le scadenze previste e votare a fine maggio, con un eventuale turno di ballottaggio a giugno, non avrebbe consentito di rispettare le tempistiche».

Intanto il Movimento 5 stelle va all’attacco proprio sul mancato election day: «Fissare ad aprile le elezioni amministrative in Sicilia, evitando il possibile election day con le elezioni europee, è una follia che costerà ai siciliani un milione di euro – dicono i deputati pentastellati all’Ars – In un momento in cui ci apprestiamo a varare una manovra lacrime e sangue, con tagli pressoché generalizzati in tutti i settori e con i servizi essenziali appesi ad un filo – afferma il capogruppo Francesco Cappello – certe scelte appaiono del tutto folli. Anche un solo euro sprecato oggi è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio». Per conoscere le ragioni delle elezioni comunali disgiunte dalle Europee, i deputati 5 stelle hanno chiesto la convocazione in commissione Affari istituzionali dell’assessora Grasso.

I 34 Comuni siciliani dove si voterà per le Amministrative 2019:
Alessandria della Rocca, Racalmuto, Naro, Caltabellotta, Santa Elisabetta (in provincia di Agrigento); Caltanissetta, Gela, Mazzarino, San Cataldo (provincia di Caltanissetta); Acicastello, Motta Sant’Anastasia, Ragalna, Zafferana (provincia di Catania); Aidone (provincia di Enna); Brolo, Condò, Forza d’Agrò, Leni, Mandanici, Mistretta, Oliveri, Rometta, Spadafora, Tortorici (provincia di Messina); Bagheria, Bompietro, Cinisi, Monreale, Roccamena (provincia di Palermo); Pachino (provincia di Siracusa); Calatafimi-Segesta, Mazara del Vallo, Salaparuta, Salemi (provincia di Trapani).


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