Leoluca orlando era stato chiarissimo: se dovesse succedere qualcosa alle primarie, il 21 marzo sarò candidato a sindaco di palermo. La data si avvicina. Le primarie del 4 marzo scorso, ormai è un dato di fatto, sono state un disastro. Lindagine della magistratura si allarga: dal gazebo dello zen si è passati al gazebo di piazza indipendenza. Non è da escludere che finisca come con le ciliege, dove la prima tira la seconda, questa la terza e via continuando. . .
Elezioni a Palermo, Orlando ci ripensa?
Leoluca Orlando era stato chiarissimo: Se dovesse succedere qualcosa alle primarie, il 21 marzo sarò candidato a sindaco di Palermo. La data si avvicina. Le primarie del 4 marzo scorso, ormai è un dato di fatto, sono state un disastro. Lindagine della magistratura si allarga: dal gazebo dello Zen si è passati al gazebo di Piazza Indipendenza. Non è da escludere che finisca come con le ciliege, dove la prima tira la seconda, questa la terza e via continuando…
Insomma, le elezioni primarie del centrosinistra si sono rivelate un gran casino. Tessere volanti, rappresentanti di lista disinvolte, indagini e sequestri degli atti da parte della magistratura. Peggio di così non poteva finire. Il tutto mentre il centrodestra ritrova lunità ed è già in campagna elettorale con un candidato – Massimo Costa – che si annuncia come un osso duro. Che fare?
Lideale – come avrebbe fatto notare lo stesso Leoluca Orlando ai vertici nazionali del Pd – è trovare un candidato unitario. Che, ovviamente, non può essere Fabrizio Ferrandelli, vincitore (o quasi) di primarie andate a farsi benedire.
Nato come candidato dei Poli civici, Ferrandelli, comè noto, è stato vampirizzato da quella parte del Pd che si riconosce nelle posizioni del capogruppo allArs, Antonello Cracolici, e del parlamentare nazionale, Giuseppe Lumia. Con – sottotraccia – le fauci del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, grande alleato dei già citati Cracolici e Lumia. Questi tre, che già di loro sono messi male, non ne vogliono sapere di perdere la candidatura di Ferrandelli. Solo che, adesso – alla luce di uninchiesta della magistratura sulle primarie che si allarga – il percorso di Lombardo, Cracolici e Lumia – e quindi di Ferrandelli – si annuncia scosceso.
Numeri alla mano, Cracolici e Lumia hanno capito che se la questione finirà sul tavolo del comitato provinciale del Pd, per loro sarà una disfatta, visto che sono ormai minoranza. Così stanno facendo di tutto, da buoni autonomisti, per risolvere la questione a Roma. Ci riusciranno?
Per Cracolici, Lumia (e per Lombardo) la soluzione unitaria non può che essere una: la candidatura di Ferrandelli, la sola che garantirebbe una copertura al sempre più traballante governo della Regione. Ma gli altri partiti del centrosinistra – Italia dei valori, Sel, Rifondazione comunista e gli altri cartelli – ovviamente, non vogliono sentire parlare di Ferrandelli, vincitore di primarie ormai troppo chiacchierate. E un secco no arriva anche dalla parte del Pd di Palermo non colonizzata da Cracolici e Lumia.
In questo clima potrebbe riprendere piede la candidatura di Leoluca Orlando. Che dovrebbe essere, comunque, il frutto di un accordo con la parte del Pd che non si riconosce nelle posizioni di Cracolici e Lumia e con gli altri partiti della sinistra. Altrimenti sarebbe causa di ulteriori divisioni. In alternativa a Orlando il centrosinistra dovrebbe trovare un nuovo candidato. Costringendo Cracolici, Lumia (e Lombardo) a fare un passo indietro.