A fare perdere le staffe al neo eletto deputato di Sicilia Futura, dopo un primo servizio della trasmissione andato in onda a fine novembre, sono stati i ripetuti tentativi di ieri per parlare ancora con lui, che hanno portato il giornalista e gli operatori a citofonargli a casa. Un gesto, però, che la famiglia non ha ben digerito
Edy Tamajo querela La Verdera e Le Iene «Atteggiamento provocatorio verso di me»
«Stamattina mi sono recato con mia moglie presso la stazione dei carabinieri di Partanna Mondello. Indovinate chi mi aspettava fuori? Ismaele La Vardera con gli operatori delle Iene». A raccontare l’episodio su Facebook è il neo eletto deputato regionale Edy Tamajo, raggiunto un mese fa da un avviso di garanzia per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale, reato che per i magistrati avrebbe commesso in occasione delle ultime elezioni regionali in Sicilia. Notizia che in breve tempo ha fatto il giro di giornali e televisioni, attirando anche l’attenzione del programma in onda su Mediaset, che ha cercato il politico per un primo servizio, andato in onda a fine novembre. Fino agli ultimi tentativi di alcuni giorni fa, quando il giornalista e gli operatori si sono attaccati al citofono di casa sua il giorno della festa dell’Immocalata.
Un episodio che Tamajo e famiglia non hanno gradito e che li ha spinti a denunciare la redazione di viale Europa. «Inutile ribadire l’atteggiamento provocatorio riservato a me e a qualche mio conoscente che si trovava fuori dal comando – continua il post del deputato -. I carabinieri hanno verificato in diretta l’atteggiamento persecutorio verso la mia persona. Tutto comunque evidenziato nella denuncia, non mi fermerò più per rispetto alla mia famiglia e ai miei amici!». Un post preceduto, qualche ora prima, da un lungo sfogo, affidato sempre al social e al quale gli utenti non hanno mancato di rispondere, indignati per l’atteggiamento tenuto da operatori e giornalista delle Iene.
Ismaele La Vardera, dal canto suo, preferisce non replicare, «non è questa la linea della trasmissione», si limita a dire. «Noi parliamo attraverso i nostri servizi, non con commenti a episodi di questo genere», taglia corto. Tra i seguaci di Tamajo, intanto la gogna mediatica è già partita, specie contro il giornalista, a cui vengono rimproverati senza troppi giri di parole un modo arbitrario di montare i servizi con le interviste e un’ambigua campagna elettorale per la poltrona di sindaco di Palermo alle comunarie di quest’anno. «La mia famiglia colpita da un grave lutto, i bimbi a casa impauriti e questo soggetto che si permette di invadere la mia privacy familiare, di venire a provocare la mia famiglia per fare notizia», scriveva ieri Tamajo, promettendo ai suoi seguaci sul web di andare all’attacco. E questa mattina, con quella querela, pare abbia mantenuto la parola.